La scelta di Chewbacca come successivo protagonista delle miniserie “monografiche” dedicate ai singoli protagonisti di Star Wars suonava da un lato interessante e intrigante (il buon Chewie non è mai stato protagonista di un fumetto, se si eccettua la serie “postuma” che la Dark Horse gli aveva dedicato nel filone Legends); dall’altro impegnativa, perché Chewbacca non è un personaggio facile da gestire. La tentazione di “entrare nella sua testa” e di mostrarci il mondo con gli occhi di un wookiee è forte e potrebbe risultare interessante, ma il rischio di cadere nel grottesco o di fornire un’immagine di Chewie troppo diversa da quella che il lettore conosce e ama è troppo forte. Quindi fa bene Gerry Duggan a mantenere uno stile narrativo più tradizionale e a mostrarci Chewie come il rassicurante gigante buono incapace di parlare a cui siamo abituati, concedendosi qualche virtuosismo grafico in font e lettering per giocherellare un po’ con i suoi ruggiti.

Detto questo, il numero #1 dell...