Marvel Comics ha annunciato un nuovo titolo nel suo palinsesto editoriale All-New, All-Different Marvel. Si tratta della seconda testata dedicata a Iron Man, dopo Invincibile Iron Man di Brian Michael Bendis e David Marquez, che ha fatto da poco il suo esordio negli USA (QUI la nostra recensione): International Iron Man. Come suggerito dal titolo, in questa nuova serie Tony Stark sarà impegnato in pericolose missioni in giro per il globo, raccontate da un team creativo di alto livello e soprattutto ben consolidato: stiamo parlando dello stesso Bendis, impegnato ai testi, e di Alex Maleev ai disegni.

In International Iron Man, l’Avenger in armatura opererà in più di 20 diversi Paesi, fra i quali Argentina, Polonia e Spagna. Oltre a dover risolvere spinose questioni internazionali, Tony Stark avrà anche modo di continuare a indagare sul suo passato, specie alla luce della rivelazione di essere stato adottato dalla famiglia Stark.

Brian Michael Bendis ha parlato diffusamente con Entertainment Weekly di questo suo nuovo progetto lavorativo, partendo proprio dagli elementi che renderanno International Iron Man unica nel suo genere:

 

International Iron Man #1, coverAbbiamo questo personaggio, Tony Stark, che negli ultimi anni è divenuto il gioiello della corona dell’impero Disney/Marvel. I lettori non sono mai stati così interessati a Tony e noi tutti abbiamo una grande possibilità, grazie al cambiamento radicale dell’Universo Marvel, di scoprire come il personaggio si muoverà in questo muovo mondo.

Negli ultimi tempi, gli sono capitate diverse cose interessanti, i primi tasselli di una storia nella quale Tony è divenuto un personaggio che non avevamo mai letto in passato, incluso il fatto che è stato adottato: non sappiamo ancora chi siano i suoi genitori biologici. Sarà una delle cose che scoprirà nel prossimo futuro, in questa nuova serie: la sua sarà una ricerca alla scoperta di chi sia veramente, con tutte le conseguenze che ne derivano.

Abbiamo in serbo delle storie grandiose per Tony. Avverto quello stesso clima di quando io e Alex [Maleev] arrivammo a lavorare su Daredevil. Spingendo il personaggio sempre più avanti, raggiungemmo un livello narrativo mai visto prima. Credo che Alex sia la persona perfetta per unirsi a me in questa avventura: uno dei nostri fumetti preferiti fatti assieme è proprio Civil War: The Confession, storia nella quale Tony confessa i suoi peccati al cadavere di Capitan America.

Ora Tony sarà protagonista di ben due serie. Continuerò a lavorare con David Marquez a Invincible Iron Man, e lì Tony si alleerà con il Dottor Destino, che mostrerà al protagonista alcune cose dell’Universo Marvel del quale non si conosceva l’esistenza.

Invece, in International Iron Man, Tony scoprirà qual è il suo posto nel mondo, il che è una delle mie cose preferite del personaggio. Lui è un futurista che può chiudere gli occhi e vedere il futuro, vedere ciò di cui il mondo ha bisogno, e fare in modo di fornirglielo.

È un personaggio molto differente dagli altri supereroi. La maggior parte degli eroi reagisce in maniera simile: il cattivo compie qualche crimine e loro reagiscono di conseguenza. In Tony c’è qualcosa di diverso, ed è qualcosa che lo tormenta: chiude gli occhi, vede i diversi possibili futuri che potrebbero realizzarsi anche con il suo contributo, e tenta di far sì che questo si realizzi. È uno sforzo notevole, oltre a una potenziale fonte di frustrazione, perché non sempre il personaggio ha il potere di controllare tutte le variabili in gioco. Inoltre, vi saranno nuove relazioni interpersonali per lui, alcune delle quali sono state già anticipate nella prima serie [l’introduzione di Mary Jane Watson nel cast dei comprimari – NdR]

Penso che tutti noi avvertiamo ogni giorno che il mondo stia diventando sempre più piccolo: riusciamo a raggiungere chiunque, a prescindere da dove sia. Sentiamo più vicini i dolori, o le vittorie, degli altri. Penso che anche per Tony valga questo discorso, ma moltiplicato per centro. Lui è più consapevole della situazione globale e di come una grande battaglia contro Galactus a New York potrebbe creare conseguenze anche in altri luoghi del mondo.

E poi, perché i villain devono sempre attaccare New York? Perché New York deve sempre apparire come una città fatta di LEGO che può essere distrutta e ricostruita in continuazione? Se fossi un supercriminale, New York sarebbe l’ultimo posto che attaccherei, perché ci sono qualcosa come 700 supereroi in 17 isolati. Per questo motivo, attaccherei un altro luogo, qualsiasi altro luogo. Avremo a che fare con alcuni cattivi dell’Universo Marvel che sono abbastanza scaltri da aver capito quanto ho detto. Tony dovrà lottare contro il tempo per aiutare i popoli che non sempre ricevono grande attenzione da parte dei supereroi Marvel.

Restate sintonizzati con noi per tutte le novità dal fronte Marvel Comics.

 

 

Fonte: EW