Dopo quanto affermato in precedenza, il celebre fumettista Bryan Hitch è tornato a parlare con CBR del suo nuovo progetto lavorativo alla DC Comics che lo vede coinvolto non solo come disegnatore, ma anche come sceneggiatore: Justice League of America. L’artista ha esordito parlato della possibilità di un’eventuale espansione del cast del suo fumetto, oltre agli iconici Sette, vale a dire Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde, Aquaman e Cyborg:

 

Justice League of America #5, coverAl momento, credo che mi concentrerò su questi grandi personaggi, ma ciò non esclude che ci possa essere bisogno di qualche specialista in qualche missione particolare, occasionalmente. Il problema è che, se espandessi questo già nutrito cast, finirei per fare Crisi sulle Terre Infinite ogni mese.

Sia chiaro, non vi sarebbe nulla di sbagliato in questo, mi piace quel tipo di storia, ma il dare a ciascuno dei miei personaggi il proprio arco narrativo, come spinta propulsiva della storia, è qualcosa di importante, che occupa molto spazio. Se espandessi il cast, avrei questo problema, maggiorato: dovrei fare tantissimi archi narrativi, di sei o otto uscite ciascuno, perché bisognerebbe dare a tutti il giusto spazio nella storia, e non solo un paio di vignette.

Per quanto mi piacerebbe raccontare di alcuni dei miei personaggi preferiti degli anni ’70, come Red Tornado e Firestorm, questo fumetto narrerà le storie di Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde, Aquaman e Cyborg. Direi che è più che sufficiente.

Il discorso si è poi spostato proprio sul primo arco narrativo di JLA, che vede il team affrontare una minaccia di proporzioni divine, il dio kryptoniano Rao:

Onestamente, non ricordo da dove sia nata questa idea. Quando inizi a pensare a quello che può fare un kryptoniano, la normale conseguenza è ragionare anche su cosa potrebbe fare un dio kryptoniano. Su questo spunto inizi a costruire la tua storia, delineando l’identità di Rao, il suo aspetto fisico, la sua storia personale, le motivazioni che l’hanno portato sulla Terra.

In parte, volevo creare un antagonista che non fosse necessariamente una persona malvagia. Difatti, molte persone potrebbero identificarsi in Rao e comprendere le sue intenzioni e azioni. Alcuni abitanti della Terra potrebbero essere perfino scontenti nel vederlo sconfitto e vedere nella JLA il problema. Si tratta di un cambio di prospettiva interessante.

Si parla di un dio che arriva e inizia a risolvere in maniera concreta problemi come povertà, carestia, ingiustizia sociale. Cosa accadrebbe se il mondo fosse finalmente e davvero unito, proposito basilare di ogni religione? Ognuno crederebbe nella stessa cosa e conseguentemente finirebbero i conflitti. Racconto quindi di qualcosa di più di buoni contro cattivi.

Nonostante i personaggi di Justice League of America debbano affrontare una minaccia di così ingente dimensione, nella trama del fumetto è evidenziabile anche un tono più leggero in alcune sequenze, sul quale Hitch ha aggiunto:

Justice League of America #7, coverPrendete la musica, per esempio. Non avrete mai quaranta minuti solo di batteria. La musica cambia tono, cresce e decresce. Ogni storia dovrebbe fare lo stesso. Se realizzassi sei uscite di battaglia campale, diventereste immuni a questo tipo di ritmo. Non rilevereste la crescita, la potenza di certe scene perché non ci sarebbe un cambiamento nel tono della storia. Lo stesso discorso vale per noi esseri umani, abbiamo più livelli comportamentali.

Se la Justice League fosse impegnata a combattere incessantemente, penso che i lettori si annoierebbero molto velocemente. Certo, una cosa del genere sarebbe divertentissima da disegnare, le sequenze di “quiete” sono sempre le più difficili da realizzare per un artista, perché c’è la necessità di ritrarre personaggi in pose spontanee e naturali, rendendo il tutto visivamente interessante.

Mi piace dar vita a qualcosa di quanto più realistico possibile, ponendo la mia storia nel mondo reale. Questo è il motivo per il quale ho scelto New York come location della mia storia e non Metropolis o Gotham.

Infine, l’artista si è congedato anticipando qualcosa delle prossime uscite di JLA:

Non amo dare anticipazioni. Sono inglese, dopotutto, proprio non ci riesco. Diciamo che il livello della storia crescerà enormemente nei prossimi numeri. Accadranno delle cose che non vedo l’ora di realizzare, come artista. Ci saranno dei momenti chiave, uno dei quali è stato definito dal mio editor come una delle scene d’azione di Superman più fighe che abbia mai visto. L’atto finale del primo arco narrativo sarà un’iperbole: non ho mai disegnato niente del genere, prima d’ora.

Restate sintonizzati con noi per tutte le novità dal fronte DC Comics.

 

 

Fonte: CBR