Justice League of America è sicuramente una delle nuove serie più appetibili del recente rilancio editoriale della DC Comics, DC You. La testata è scritta e disegnata dal celebre fumettista Bryan Hitch e ha per protagonisti Superman, Batman, Wonder Woman, Flash, Lanterna Verde, Aquaman e Cyborg.

Nei primi numeri della nuova JLA i Sette hanno dovuta vedersela nientemeno che con Rao, il totipotente dio kryptoniano. Di questo suo ultimo, ambizioso progetto lavorativo, lo stesso Hitch ha parlato con CBR, partendo proprio dalle motivazioni che lo hanno spinto ad accettare questa sfida:

 

Justice League of America #5, coverIl poter disegnare alcuni fra i più iconici personaggi dei fumetti di sempre mi ha portato qui. Discutevo con Dan [DiDio] di un possibile progetto sin dal giorno nel quale lasciai la Marvel. All’epoca volevo lavorare su fumetti creator-owned, come Real Heroes e America’s Got Power. Ma Dan non mollava. Così un giorno, circa un anno fa, ricevetti un’email mentre ero in vacanza, nella quale Dan mi proponeva di lavorare a JLA. Nel giro di 20 minuti avevo già scritto un’outline della storia sulla Justice League contro Rao, che gli spedii immediatamente. Dan mi rispose semplicemente con un “Va bene, sei assunto”.

In origine sarebbe dovuta essere solo una miniserie di cinque uscite. Quello che non avevo messo in conto è che in questo progetto risiede il perché io ho deciso di fare fumetti nella mia vita. Questo è il punto di arrivo, l’epifania del perché ho iniziato. Sono cresciuto con i personaggi della DC. Solo dopo scoprii quelli della Marvel, per il semplice motivo che nel luogo in cui vivevo, nel nord dell’Inghilterra, vendevano solo fumetti DC. Inoltre, quando avevo 8 anni, mi recavo al cinema praticamente ogni weekend per andare a vedere e rivedere il film di Superman. Ogni settimana conservavo i miei risparmi solo per prosciugarli in fumetteria. Settimana dopo settimana. Perciò quando ho iniziato a desiderare di disegnare fumetti, c’erano solo loro: Superman, Batman, Lanterna Verde, Wonder Woman e gli altri.

Tutti personaggi sui quali l’artista si è finalmente trovato a lavorare.

È decisamente un bel momento della mia vita, favoloso. Si fatica tanto, certo, è davvero provante lavorare a un mensile come autore, e quindi cerco di non essere patologicamente attento al dettaglio come ai tempi di Ultimates, quando, onestamente, spendevo quattro ore su una sola pagina. JLA è un mensile, nessun dubbio a riguardo: 12 uscite per 12 mesi. Funziona così. Quindi si tratta di un bell’impegno, impegno che però porta molta gioia. Ogni giorno. I miei figli amano quello che sto facendo, perché conoscono bene questi personaggi. Ho finalmente realizzato il motivo per cui questo è il mio lavoro. Onestamente, non potrei chiedere di più. Sto imparando a essere più efficiente. Tutto sta a saper programmare il lavoro settimanalmente.

Hitch ha poi spiegato come e perché si è passati da un progetto di cinque uscite a una serie regolare con Justice League of America:

Justice League of America #6, coverSostanzialmente, perché potrete togliermi questo fumetto dalle mani solo quando sarò morto. Ho molta voglia di espandere questo racconto. Ho una storia di Superman che non posso non raccontare, una di Batman che adoro. Mi piacerebbe realizzare anche un grande evento editoriale DC. Voglio fare tutto ciò.

La testata curata dal fumettista non è particolarmente legata alla continuity degli eventi attuali delle principali testate DC, e Hitch ha spiegato perché:

Si tratta di una scelta pratica. Avevo scritto già la storia prima degli attuali eventi che si stanno svolgendo su Superman o Batman. Avevo già iniziato a disegnare quando tutto questo è avvenuto. Inoltre gli editor mi hanno lasciato carta bianca, dandomi la possibilità di sganciarmi dalla continuity. Mi hanno consigliato di rimanere sul classico, perché prima o poi Bruce Wayne tornerà comunque a essere Batman, così come Clark Kent tornerà alla normalità. Non ho bisogno di allungare la mia storia perdendomi nei dettagli della continuity, perché questo toglierebbe fuoco al tema principale: si tratta di una storia della Justice League, non di un personaggio singolo. JLA è comunque, sostanzialmente, inserita nella continuity de I Nuovi 52. Per essere più precisi, è quella di Geoff Johns su Justice League.

Infine, il fumettista ha ammesso che fra i sette protagonisti ce n’è uno che gli crea non pochi grattacapi:

Non sono mai stato a mio agio con Batman. Da anni non riesco a visualizzarlo perfettamente dal punto di vista grafico. Ma ho anche realizzato che, in un certo senso, è lo stesso personaggio a toglierti dagli impicci: basta immaginare una situazione e “buttarci dentro” Batman. Poi lui farà tutto da sé. Date queste premesse, mi diverto da matti a scrivere di lui. Ha una visione molto cupa ma, allo stesso tempo, è un personaggio divertente, con uno humor tutto suo. Mi preoccupavo molto all’idea di lavorare su Batman, ma poi ho scoperto che questa preoccupazione era infondata.

Restate sintonizzati con noi per la seconda parte dell’intervista a Bryan Hitch su Justice League of America.

 

Justice League of America #7, cover

 

Fonte: CBR