Spider-Man 2099 #1, copertina di Francesco Mattina

Spider-Man 2099 #1, copertina di Francesco Mattina

Tra le testate dell’era All-New, All-Different Marvel che introdurranno il nuovissimo universo della Casa delle Idee post Secret Wars, ce ne sarà una dedicata a Spider-Man 2099. Debutterà tra pochi giorni negli Stati Uniti e sarà firmata da Peter David e Will Sliney; ma questo lo sapete già, come sapete che il protagonista ha ottenuto un lavoro alle Parker Industries. Ma nel nuovo status quo dell’Uomo Ragno, che Giuseppe Camuncoli ha definito una via di mezzo tra Batman Inc. e Iron Man, le cose non saranno tutte rose e fiori per il supereroe originario del 2099, che però sfoggerà un inedito, fantastico costume ideato da Kris Anka.

Sliney, rispondendo alle domande di Newsarama, ha confessato che le trame vedranno all’opera il misterioso Doctor Chronos, anticipando che più prima che poi Miguel O’Hara tornerà nella sua dimensione futura, ma che ogni evento accaduto nella precedente run avrà effetto sul suo mondo.

Ecco i passaggi più interessanti dell’intervista insieme a una gustosa anteprima di Spider-Man 2099 #1 e ad alcune rappresentazioni del modello 3D elaborato da Sliney per supportare le proprie tavole. Partiamo dalla trama principale e dal look accattivante del personaggio:

È un fumetto cupo. La sua linea temporale è stata segnata per sempre nella saga precedente e le cose non si fanno più semplici per Miguel con il prosieguo dell’intreccio. […] Kris [Anka] ha una specie di dote naturale nel concepire costumi. […] È un costume da sogno da disegnare, dal punto di vista di un artista. Ti puoi servire delle linee presenti su di esso per conferire a Miguel una idea notevole di velocità e potenza.

[…] Una delle primi indicazioni che Peter [David] mi diede quando entrai a fa parte del team creativo, fu che Miguel, di rado, forse mai, avrebbe penzolato da una ragnatela. Molto più facile vederlo librarsi usando il suo mantello. Il nuovo costume lo proietterà oltre rispetto i movimenti tradizionali alla Spidey.

L’artista irlandese si è poi soffermato sullo sviluppo in CGI del contesto spaziale relativo alle prime pagine dello spillato d’esordio:

Ho lavorato come designer 3D per alcuni anni prima di dedicarmi interamente ai fumetti, per cui ho una certa esperienza con il programma 3D Studio Max. Se noto nella sceneggiatura o in una bozza, che una particolare ambientazione comparirà in più pagine, allora vale sempre la pena per me spenderci del tempo nel ricrearla.

[…] C’è una scena nel numero di apertura, una delle mie preferite da disegnare, dove i colori di Frankie D’Armata hanno contributo a renderla strepitosa, in cui Miguel prende parte a una competizione sportiva a tema ninja. Il percorso di guerra che è costituito essenzialmente da travi e impalcature che tengono insieme i vari ostacoli, è perfetto come modello 3D.

Ho inserito alcune immagini, che se guardate attentamente, sono per lo più realizzate da cilindri e rettangoli. Quindi, come con i Lego o un kit per il modellismo, li ho potuti assemblare uno a uno, con il vantaggio di poter moltiplicare gli oggetti. […] Diventa veramente utile nel definire scene complesse, perché puoi utilizzarlo per stabilire dove inserire i tuoi personaggi. […] Questo sistema mi ha aiutato per Secret Wars 2099, dove gli spazi erano occupati da circa una ventina di figure.

[…] Una cosa importante va detta; una volta finito il modellino, c’è ancora molto da fare. Bisogna inserirlo nel contesto a cui si sta lavorando, usando il proprio spessore di tratto, sfumandolo e ombreggiandolo perché sia coerente con gli elementi disegnati.

 

Fonte: Newsarama