Manhattan brucia! Accadeva oltre vent’anni fa, nello storico crossover mutante Inferno e accade di nuovo nell’omonima miniserie che Secret Wars dedica a quell’evento, ipotizzando un seguito in cui le forze demoniache hanno avuto la meglio e gli X-Men devono fronteggiare una New York corrotta dai demoni. È opera di Dennis Hopeless e Javier Garron, che trascinano Colosso, Illyana, Madelyne Pryor e gli altri protagonisti della saga originale in un’oscura storia di corruzioni e trasformazioni.

E in una storia del genere, dove le alterazioni visive sono un elemento essenziale, il contributo di Garron è fondamentale. Così l’artista spiega come ha affrontato la sfida di Inferno dalle pagine di Newsarama:

 

Inferno, sketch #1

Ridisegnare personaggi già noti è una benedizione, ma anche una sfida complessa! È un onore avere l’opportunità di contribuire in qualche modo, anche se parzialmente, ad arricchire la leggenda di questi personaggi classici. Ma questo comporta anche delle responsabilità, senti la pressione di dover dare il meglio e di soddisfare le aspettative.

Dei personaggi che ho reimmaginato, non saprei scegliere quello che più mi piace, sono diviso. Credo sicuramente che il Drago BAMF, vale a dire Nightcrawler in versione Bestia Infernale, sia notevole. È minaccioso, sinuoso, inquietante, eppure ha qualcosa di familiare. Credo che basti guardarlo per capire la sua storia. I colori e il “bamf” sono quelli di Nightcrawler, ma allo stesso tempo emergono gli aspetti bestiali e demoniaci, i segnali di pericolo.

Inferno #3

Un altro che amo molto è il nostro piccolo Cable in versione asilo, ma buona parte del suo fascino deriva dal personaggio stesso, basato su un concetto geniale. Un giovane Nathan Summers vestito nello stile di sua madre ma, da vero ribelle, adattatosi poi alla sua passione per le armi da fuoco.

In verità ce n’è anche un altro, ma finché la serie non giunge al termine non posso parlarne. Un personaggio classico cambierà per sempre e l’universo mutante non sarà mai più lo stesso!

Si è parlato molto (forse troppo) della correzione di tiro riguardo al costume della Regina dei Goblin. Quando ci è giunta la comunicazione, la sola cosa che ho pensato è stata come mettere a posto le illustrazioni che avevo già completato, come ad esempio la copertina. Ho affrontato la cosa semplicemente nei termini di un lavoro da portare a termine. Soltanto in seguito ho letto qualcosa riguardo alla cosiddetta controversia, ma credo si tratti di qualcosa di molto insignificante, esasperato da certi media che cercavano di farne un caso.

Inferno #4

Alex Summers è quasi nudo, com’era nella storia originale e il nostro Principe dei Goblin è ancora più discinto della Pryor, eppure nessuno se ne è lamentato. I costumi cambiano in continuazione, ma questo non altera il passato e non influenza il quadro globale. Ciò che conta è il personaggio vero e proprio e la nostra Regina dei Goblin è potente e diabolica come tutti speravano che fosse. Forse anche di più…

Un’altra sfida interessante è stata equilibrare gli elementi supereroistici degli X-Men con la natura demoniaca del Limbo in termini di ambientazione. Fortunatamente ho potuto contare su una guida stilistica eccezionale, il crossover originale di Inferno.

Marc Silvestri era riuscito a visualizzare un miscuglio perfetto tra gli elementi fantascientifici e quelli fantasy. La sua Manhattan indemoniata è viva, vibrante, trasuda malvagità, eppure riesce a entrare in sintonia con gli X-Men senza difficoltà.

 

 

Fonte: Newsarama