I pirati che pubblicano o copiano clandestinamente materiale manga e anime, avranno vita più dura a partire da questo mese. I rappresentanti delle quattro maggiori case editrici nipponiche, Kadokawa, Kodansha, Shueisha e Shogakukan, insieme a quello del gigante di distribuzione e vendita di anime e relativi gadget come Animate, hanno siglato il primo settembre a Tokyo, il Japan Manga Alliance (JMA).

L’accordo prevede la costituzione di una sede nella capitale giapponese e uno sforzo comune soprattutto nella lotta contro quei paesi dove il copyright e i diritti d’autore non hanno alcun significato, ha spiegato Susumu Tsukamoto, dirigente Kodansha e membro del JMA, aggiungendo:

È molto difficile affrontare la pirateria da soli. Con la costituzione di un atto ufficiale la gente dovrà accettarlo definitivamente. La Thailandia ha così tante copie pirata in circolazione da poter essere definita un paradiso della violazione del diritto d’autore. Le nostre cinque compagnie, unite insieme, sperano di spazzar via questo mercato illegale.

Oltre al mercato ufficiale che frutta dai 5 ai 6,5 miliardi di yen (dai 37 ai 48,5 milioni di euro) all’anno, la Thailandia ha infatti un mercato nero che porta il totale stimato del giro d’affari tra i 15 e i 19 miliardi di yen (da 112 a 141,8 milioni di euro).

Per questo il gruppo insedierà una succursale in Bangkok questa primavera, che non si preoccuperà soltanto di proteggere le proprie royalty ma anche di aumentare il numero di lettori locali puntando sulla qualità delle pubblicazioni originali attraverso un vero e proprio store. Si troveranno in vendita fumetti e prodotti simbolo delle società coinvolte come L’Attacco dei Giganti e Neon Genesis Evangelion.

Se l’esperimento avrà successo, ulteriori filiali del JMA nasceranno in altri paesi.

 

La sigla del JMA

 

Fonti: The Asahi Shimbun | Crunchyroll