Rome wasn’t built in a day. Lo dice una canzone dei Morcheeba piuttosto famosa una quindicina di anni fa (o giù di lì) e prima ancora un adagio frequente in lingua anglosassone. Roma, per farla così bella, per farla città eterna, non l’hanno costruita in un giorno. Non si può pretendere di realizzare un capolavoro se non ci si prende il tempo necessario, pur avendo a disposizione un’idea meravigliosa, una storia realmente accaduta da cui prendere ispirazione che superi la fantasia, un talento narrativo per immagini assolutamente fuori scala. Ci vuole tempo.

Asaf Hanuka il fratello gemello Tomer e lo scrittore Boaz Lavie sembrano volerselo prendere tutto, questo tempo, nelle prime pagine di Il Divino, il loro volume edito da pochi giorni da BAO Publishing. La vicenda di Mark, tecnico di esplosivi con scrupoli morali e qualche necessità di ordine economico, si apre con una costruzione paziente delle ragioni del nostro protagonista, dei motivi per cui lo ritroviamo, pros...