Negli anni ’90 i supereroi sono usciti dalle pagine dei fumetti per arrivare nel mondo reale: non stiamo parlando di cosplayer, ma del fenomeno Real Life Superheroes, che conta sempre più membri in giro per il mondo, in contatto da una decina d’anni tramite una community online.

L’ultimo in ordine di tempo è Dark Hood, supereroe torinese che veste un maglione nero e un cappuccio dello stesso colore, indossa un paio di occhiali da softair e cammuffa la voce come Batman. Non ha alcun superpotere, ma aiuta chi ha bisogno nella speranza di poter migliorare il mondo che lo circonda: dona scatolette di mais ai senzatetto affamati, si occupa degli animali abbandonati, crea profili fake per smascherare pedofili su Internet.

Paolo è un informatico ventottenne nella vita reale (speriamo di non attirare super-cattivi su di lui, rivelando parzialmente la sua identità segreta) che è stato ispirato dal film Kick-Ass; fino a quel momento faceva volontariato, ma ha deciso che quell’attività non era più sufficiente, così ha indossato un costume e ha cominciato a pattugliare le strade di Torino.

Qualche persona intimorita dal suo aspetto ha chiamato i carabinieri, ma le forze dell’ordine non hanno nulla contro il suo operato; inizialmente il supereroe indossava un passamontagna, ma capendo che quel copricapo lo faceva sembrare un malintenzionato, ha modificato il suo costume con cappuccio e occhiali scuri.

Col passare del tempo i torinesi iniziano a conoscere Dark Hood e qualcuno lo aiuta anche, regalandogli coperte o scatolette di cibo da portare a chi ne ha bisogno; il giovane supereroe infatti non ha il patrimonio di Bruce Wayne, ma utilizza parte dei soldi che guadagna come informatico per aiutare i più deboli.
Se volete aiutare Dark Hood potete seguire il suo operato e mettervi in contatto con lui dal sito DarkHood.it o dalla sua pagina Facebook.

E chissà, magari Dark Hood ha bisogno di un sidekick e qualcuno di voi potrebbe andare in pattuglia al suo fianco…

 

dark hood

 

 

Fonte: Dark Hood | Torino Today