Chrononauts Vol. 1, copertina di Sean Gordon Murphy Esce questa settimana negli Stati Uniti il primo volume di Chrononauts, la prima raccolta della serie Image Comics basata sui viaggi nel tempo, prodotta da Mark Millar e Sean Gordon Murphy.

Poteva, Comic Book Resources farsi scappare l’occasione di intervistare l’autore di fumetti britannico più celebrato dal cinema internazionale? Ovviamente no. Ecco, in copiose ed esaustive pillole, quel che ha detto.

Millar ha iniziato parlando dei famosi taccuini su cui ha sempre dichiarato di segnarsi soggetti e spesso intere parti di sceneggiatura delle sue future storie, descrivendoli come qualcosa di simile agli appunti dei criminali che la polizia ritrova nelle case di chi progetta un colpo o un delitto: incomprensibili schemi che solo lui può decifrare.

 

Ieri stavo lavorando a questa grande battaglia nello spazio e lo schizzo che ho fatto nel progettarla, per concentrarmi, era un cavaliere medievale. Disegno cose casuali, sconnesse da ciò a cui sto pensando, eppure per me hanno un senso. Se ve le facessi vedere, vi chiedereste come non sia ancora morto di fame.

Ma credo che sia interessante per la gente assistere al processo creativo e certamente lo è per me. Amo i saggi sugli scrittori e gli autori, sul loro metodo di lavoro, su come lavoriamo. Parte del fascino sta nel fatto che ognuno lo fa in modo del tutto diverso. Io scrivo e disegno su fogli volanti, poi li perdo, poi li ritrovo mesi dopo e cerco di reinserirne gli elementi in ciò a cui sto lavorando. Un caos, ma funziona.

Millar ha spiegato che Chrononauts è stato un progetto del tutto particolare, nato come idea e soggetto circa tre anni prima dell’incontro con Murphy, destinato a un media cinematografico e poi divenuto un fumetto. Il che è prassi per l’autore britannico, che cerca sempre un artista adatto alla storia, mai il contrario. Nessuno tranne Romita Jr., dice, avrebbe mai potuto disegnare Kick-Ass, ma la storia precedeva la scelta del cartoonist.

Che ci crediate o no, Ridley Scott è all’origine di Chrononauts. Lui mi ha chiesto, circa tre anni fa, se volessi dirigere un breve film di fantascienza prodotto da lui. Avrebbe dovuto essere parte di una serie di corti scaricabili online, finanziati da una compagnia di videogiochi. Uno mio e altri nove di diversi registi. Pensava che ne fossi all’altezza, ma io non avevo mai fatto niente del genere. Quindici minuti di video e duecentomila dollari di budget.

Chrononauts è l’idea che mi venne allora e sono felice che il progetto sia naufragato, perché per raccontare la storia come ho fatto a fumetti avrei avuto bisogno di almeno centocinquanta milioni di dollari. Tutto nacque da lì, insomma. Un amico della Universal a cui raccontai la storia mi disse che avrei dovuto farne un film, ma io lo vedevo come un fumetto. Così ho fatto: ho coinvolto Sean nella cosa e non avrei potuto scegliermi miglior compagno per questo viaggio.

Mark Millar, taccuiniI complimenti a Murphy da parte di Millar si sprecano e si concentrano soprattutto sul livello di dettaglio del suo disegno, tanto da fargli sostenere che ogni singola vignetta potrebbe essere un poster. Tutto questo rispettando sempre misteriosamente i tempi. Il cartoonist tornerà a lavorare sul secondo volume di Chrononaurts e Mark Millar non potrebbe esserne più felice.

Collaboriamo molto per quanto riguarda il design dei personaggi e alcuni elementi visivi, perché certe cose sono molto chiare nella mia mente e sono mediamente perfezionista. Ma perlopiù mi fido dei miei colleghi, spiego qual è l’idea e al limite aggiungo dei particolari al risultato. Con Sean c’è molta sintonia su questo e ci prende sempre al primo tentativo.

Millar ha spiegato di voler cambiare direzione, in senso letterale, per il secondo arco narrativo, previsto ufficialmente per metà 2016. Se tutti i viaggi nel tempo di Chrononauts sinora sono stati nel passato, tutti quelli che vedremo nel secondo storyarc punteranno verso il futuro. Il che significa ambientazioni diametralmente opposte e un sequel che, a parte per l’idea di base, sarà del tutto diverso dalle prime storie.

Questo mi fa capire ancora di più la potenza del fumetto, avendo lavorato per TV e cinema. Per raccontare una storia del genere sullo schermo e farlo con questa varietà avrei avuto bisogno di una quantità folle di risorse e, magari, lo avrei fatto con minore intensità e convinzione. Nel fumetto, invece, possiamo davvero raccontare qualunque cosa ci passi per la testa. Siamo i detentori di un medium superiore.

Chrononauts, studi di Sean Gordon Murphy 02A proposito di media, ci sono diverse cose in movimento sul fronte del grande schermo. Come sappiamo, la Universal ha acquisito i diritti per una versione filmica ancor prima che il fumetto uscisse. Il progetto pare coinvolgerà due grandi star nei panni dei protagonisti e Millar si dice speranzoso di vedere Chrononauts diventare un vero e proprio franchise fantascientifico, che possa generare una serie di lungometraggi.

Parlando di serie, conosco molto bene Chris Morgan, scrittore che ha lavorato su Fast & Furious e con cui ho collaborato ai tempi di Wanted, nel 2006. Per quanto mi riguarda, sarei entusiasta di tornare a lavorare con lui e lo incontrerò prestissimo a Los Angeles per parlarne.

Anche uno degli attori lo incontrerò a breve, a Londra. Curiosamente, entrambe le star che vorremmo con noi hanno già interpretato film sui supereroi e sono amatissimi dai fan.

Chi saranno le due star di Chrononauts? Difficile a dirsi, dato che ormai i lungometraggi di genere supereroistico sono talmente tanti da rendere complesso identificare i profili. Millar ha confessato, però, che uno dei due ha già firmato un accordo, mentre l’altro è ancora in trattative. In bocca al lupo a lui e a tutti noi spettatori e lettori impazienti.

 

Chrononauts, studi di Sean Gordon Murphy 01

 

Fonte: Comic Book Resources