Tre mesi fa vi abbiamo proposto un’intervista fatta da Brian Michael Bendis a Chuck Palahniuk, al lavoro sul sequel a fumetti del suo romanzo d’esordio. Fight Club 2 sarà una miniserie in 10 parti, di cui sono già usciti i primi due albi, dai quali il giudizio dei lettori e della critica sembra aver decretato un livello qualitativo all’altezza dell’opera originale.

Allo scorso San Diego Comic-Con, i microfoni di Comic Book Resources hanno intervistato il romanziere, per la prima volta alle prese col medium fumetto, e il disegnatore David Mack:

 

Tra il romanzo originale e Fight Club 2 è trascorso un sacco di tempo. Dovremo affrontare un’attesa simile, per poter vedere un eventuale altro sequel a fumetti?

Chuck Palahniuk: Per me è stato interessante imparare da persone come David Mack, Cameron Stewart e Scott Allie; sono molto più giovani di me e così bravi in ciò che fanno che per una volta mi sono potuto rilassare. Non ho dovuto essere il responsabile, mi è piaciuto avere uno status più basso ed essere la persona nella stanza che stava imparando di più dagli altri. Non è stato un lavoro impegnativo e mi sono divertito molto.

Avete dovuto modificare qualcosa nei disegni perché una scena era troppo cruda?

Fight Club 2David Mack: È successo con la copertina del terzo numero – che mi è stato detto essere l’albo più ordinato quest’anno, o qualcosa di simile – nella quale sono raffigurati due bambini. Quando l’ho disegnata la prima volta ho pensato che potesse essere Sebastian da bambino assieme al suo amico invisibile, un giovane Tyler, oppure suo figlio vicino al giovane Tyler. Sono vicini e osservando con attenzione si può notare che si stanno toccando e non c’è alcuna separazione in quel punto, come se fossero gemelli siamesi. E la posizione in cui li ho messi poteva far pensare alle gemelle presenti in Shining di Stanley Kubrick.

Chuck ha pensato: “Invece di farli stare in piedi a fissare il lettore, fai in modo che Tyler punti la pistola alla testa dell’altro bambino. Perché, sai, bambini e pistole, sarà grandioso.” Non mi sentivo a mio agio nel disegnare qualcosa del genere, ma ho preferito affrontare una sfida con me stesso, piuttosto che una con l’esterno. Così ho pensato: e se tenesse la pistola abbassata? Ma così c’è ancora la pistola… Ancora meglio: e se tenesse una granata?

Palahniuk: Ne abbiamo discusso perché entrambi indossavano delle t-shirt: il bambino innocente con raffigurato un pinguino, il giovane Tyler con la scritta “I’m with the stupid”. In origine il compromesso era una pistola che sparava un fazzoletto con la scritta “I’m with the stupid”, poi ci è venuta l’idea della granata. E con una granata abbiamo pensato di aggiungere uno di quegli strati fotorealistici, così che la spoletta sarebbe stata leggermente visibile sulla copertina, quasi fuori dal contesto. L’avevi proposto tu?

David Mack: Sì, ho pensato che fosse una situazione pericolosa, perché molte persone usano pistole, ma qui è qualcosa di differente, qualcosa di esplosivo. E la loro casa sta bruciando sullo sfondo. E poi Scott mi ha proposto di trovare una vera granata, e sovrapporre la spoletta al logo, con una garza dietro di esso.

Come hai scelto gli odori per i segnalibri gratta-e-annusa?

Chuck Palahniuk: Inizialmente mi sono rivolto a una compagnia che mi avrebbe dato la cacca di cane. Oh, avrei voluto così tanto la cacca di cane. Perché nel primo numero compaiono delle feci, ma quella compagnia era troppo inaffidabile. La seconda compagnia a cui mi sono affidato era perfetta per collaborare nella realizzazione del fumetto, ma non aveva la cacca di cane nel suo inventario. Ci sono cose molto interessanti, ma niente è valido come la cacca di cane.

 

 

Fonte: Comic Book Resources