Harley QuinnSupereroi col sorriso. Esistono, sono tra noi. Non tutti gli uomini e le donne in costume portano sulle spalle il peso della salvezza del pianeta oppressi dalla responsabilità. Alcuni lo fanno con una risata.

Hanno parlato dei titoli più aperti all’umorismo, durante un incontro DC Comics al San Diego Comic-Con, Amanda Conner e Jimmy Palmiotti, autori di Harley Quinn e Stafire, Heath Corson, sceneggiatore di Bizarro, Dan Jurgens e Corin Howell, coppia creativa di Bat-Mito.

 

Palmiotti – L’umorismo è una parte fondamentale dei comics. Dovrebbe essere scontato: i fumetti si suppone siano divertenti. Non tutti i titoli devono avere un’atmosfera oscura e buia, in cui l’eroe viene ucciso e le famiglie assassinate.

Conner – In passato ho scritto fumetti del genere, parecchio pesanti nei toni, e mi sono annoiata molto in fretta. Non appena ho iniziato a divertirmi e a far divertire i lettori, non ho più pensato di voler tornare indietro. Mi piace leggere storie un po’ più dark, ma non sono le uniche cose che voglio leggere. L’umorismo è spesso un modo di guardare all’eroismo in maniera diversa.

Howell – Bat-Mito è il mio primo fumetto DC, ed è stata davvero una scuola per me. Mi sta insegnando molto su questo lavoro e, soprattutto, sulla mia capacità di mettere in campo la comicità e l’umorismo.

StarfireJurgens – Spessissimo capita di essere in libreria, di prendere in mano un qualche fumetto di supereroi e mettersi a leggerlo. Quasi sempre, si ha l’impressione di capitare nel bel mezzo di un capitolo centrale di una storia, un numero di passaggio. Con titoli umoristici come Bizarro o Harley Quinn, invece, è molto più frequente che la singola uscita abbia un inizio, uno sviluppo e una fine. Molti titoli comici condividono questo gratificante aspetto.

Del resto, però, non è facile scrivere fumetti divertenti. A tutti è capitato di essere a una festa e di incontrare il classico tizio che fa battute in continuazione, convinto di essere un gran giullare, quando invece non lo è affatto. Il mio incubo è quello di essere quel tizio, di scrivere storie che fanno ridere solo me.

Chadwick – Bisogna assicurarsi che i momenti comici non siano troppo sotto la supeficie della storia e del personaggio. Bisogna valutare lo spettro del proprio umorismo, capire a quanti dei lettori può arrivare. Inoltre il disegno è una componente fondamentale ed ha il potere di alterare l’efficacia di una chiusa comica.

Howell – Per me sta tutto nell’ispirazione. Quanto devo esagerare l’espressione di questo personaggio? Sapete cosa faccio, Bat-Mitospesso, per trovare una risposta? Mi metto a guardare vecchi cartoni animati.

Palmiotti – In molti casi, l’umorismo scaturisce in maniera quasi naturale, quasi involontaria. Harley Quinn è un esempio di questo procedimento. La gente dice che il fumetto è volutamente comico, ma in realtà non è proprio così. Il divertimento e l’ironia sono frutto dall’assurdità del mondo, non solo di quello narrativo in cui si muove Harley, ma di quello reale.

Corson, in veste di moderatore, ha quindi dato il via alla presentazione delle prossime uscite, a partire da Starfire #2.

Conner – Credo che il nucleo della storia di Starfire stia nel suo essere un pesce fuor d’acqua, un’aliena che cerca di adattarsi alla nostra cultura, con grande difficoltà. Molte cose che per lei sono normali sono semplicemente assurde per i terrestri con cui vive. Il fatto è che sinora ha sempre vissuto con persone abbastanza particolari e inusuali da non dare troppo peso a questi suoi comportamenti, ovvero i supereroi. Ma adesso vuole provare a essere una persona normale. E non è per nulla semplice.

BizarroLa discussione si è dunque spostata su Bizarro, uno dei titoli che più incarnano la voglia di surreale della DC e la buona dose di autoironia messa in campo da questo panel.

Corson – Bizarro non può più stare a Metropolis. Ha combinato troppi disastri. Ecco perché Jimmy Olsen ha avuto l’idea di portarlo in Canada. In questa sorta di viaggio on the road attraverso gli Stati Uniti, i due incontreranno un sacco di personaggi della DC, con cui interagiranno in maniera non convenzionale.

Giunge quindi il turno di Dan Jurgens e di Bat-Mito #2.

Bat-Mito è in missione per aggiutare i supereroi “spezzati”. Il primo che tenterà di risollevare è Hawkman. Si tratta di una parodia di quel che succede in termini creativi, per il fatto che il personaggio viene sempre rilanciato e rinnovato, nel tentativo di farlo funzionare presso il pubblico. Nel terzo numero, vedremo il nostro folletto assieme a Damian, che considera un ragazzino viziato e depresso. Bat-Mito passerà l’intero numero a cercare di farlo ridere. Nel quarto numero, tenteremo di aggiustare Booster Gold, nel quinto, gli Inferior Five.

 

 

Fonte: Comic Book Resources