Batman 43 SDCCMentre nell’inverosimilmente affollata Sala H del San Diego Comic-Con si proiettava il nuovo trailer di Batman V Superman: Dawn of Justice, Scott Snyder e Greg Capullo, coadiuvati dall’editor DC Comics, Mark Doyle, incontravano i fan per parlare dell’Uomo Pipistrello a fumetti. Ecco quali sono stati i concetti importanti toccati durante la conferenza.

Dopo i complimenti reciproci tra sceneggiatore e disegnatore, Snyder ha parlato della loro collaborazione e della rinnovata identità di Batman, ora interpretato da un Commissario Gordon in armatura ipertecnologica.

Sono ormai quattro anni che io e Greg siamo su questa testata. Mark ha dato vita, assieme ad autori e artisti, a una serie di fumetti che ruotano attorno a Gotham assolutamente innovativi, a partire da Batgirl. Io e Greg sapevamo che, se fossimo rimasti sul personaggio abbastanza a lungo, lo avremmo fatto a patto di poterne rinnovare la mitologia. E Jim Gordon era perfetto per portare avanti un discorso del genere.

Gordon vuole scoprire se Batman può diventare un’estensione di ciò che la società fa per tenere se stessa al sicuro, far parte del sistema e delle istituzioni. Non avremmo mai raccontato una storia come questa se non avessimo pensato che fosse la migliore che potevamo raccontare. Non pensate che sia stata una decisione strumentale, presa solo per cambiare un po’ le cose. Non è così.

Batman #38: Endgame parte 4 - variant cover di Andy Kubert

Batman #38: Endgame parte 4 – variant cover di Andy Kubert

Ovviamente, è stato impossibile non parlare del finale di Endgame e dell’apparente morte di Bruce Wayne.

Non abbiamo mai avuto intenzione di uccidere Bruce. O meglio, diciamo che non è questo il punto. La domanda che ci interessava era: “Se Batman morisse, che succederebbe se Bruce ritornasse?”. Endgame, secondo me, è un’esplorazione dell’animo di Bruce Wayne in profondità. Non ci interessava levarlo di mezzo, ma esaminarlo e raccontarlo in un modo che ancora non avevamo affrontato.

Mark Doyle ha mostrato quindi la copertina di Batman #43, in cui appare il nuovo criminale chiamato Mr. Bloom senza che Batman sia visibile nell’immagine. Una cover di un volumetto importante della testata in cui non appare il Cavaliere Oscuro è una decisione decisamente interessante. Snyder ha quindi parlato del personaggio di Mr. Bloom.

Abbiamo di fronte la totale antitesi di Jim Gordon. Si tratta di un personaggio divertentissimo da scrivere, terribilmente oscuro. Possiamo permetterci di rinnovare e osare così tanto perché siamo un team affiatato e perché voi lettori ci avete sostenuto attraverso una serie di scelte difficili.

Per me la storia di Batman è fondamentale, dal punto di vista personale. Che succederebbe se tutti i nostri sforzi non servissero a nulla? Se fossimo solo polvere e scoprissimo che non c’è un progetto per la nostra vita? Batman è nato da un episodio di violenza casuale, la morte dei coniugi Wayne. Un evento che non aveva senso, non aveva valore. Ma Bruce ha deciso di cambiare questo stato dei fatti, di vivere coraggiosamente, di guardare fisso il vuoto e il caos e di ridergli in faccia. Ha fatto in modo che la sua vita avesse un significato.

Snyder ha anche ringraziato Grant Morrison, che a suo tempo lo ha convinto del fatto che Batman sia uno dei personaggi in assoluto più fluidi e in grado di adattarsi del panorama fumettistico americano.

Rispondendo alle domande del pubblico, la coppia creativa ha fatto chiarezza sulla presenza di Robin nella testata: Duke Thomas, protagonista principale di We Are Robin, interagirà con Jim Gordon e sarà uno dei tre personaggi più importanti.

 

 

Fonte: Comic Book Resources