SnotgirlUna serie a fumetti in cui la protagonista ha il potere del moccio al naso. Ecco come USA Today definisce Snotgirl, la serie di Bryan Lee O’Malley e Leslie Hung che vede l’esordio dello sceneggiatore di Scott Pilgrim nel mondo delle uscite mensili e periodiche del comicdom. Dopo l’annuncio dato ieri alla Image Expo, ecco i primi dettagli sulla trama.

Si tratta di una dark comedy che vede protagonista Lottie, famosa fashion blogger considerata perfetta e divertente dai suoi lettori, la cui vita privata è esattamente il contrario. All’inizio della storia, infatti, viene mollata dal proprio ragazzo e fatica moltissimo nei rapporti con i propri colleghi blogger. Inoltre O’Malley e la Hung, entrambi affetti da possenti allergie stagionali, le hanno affibbiato un malefico raffreddore cronico, con conseguente candela al naso. Non il massimo dell’eleganza.

 

Lottie è una ragazza splendida che però, da un momento all’altro, potrebbe coprire se stessa di muco fradicio. Abbiamo continuato a chiamarla per un po’ Snotgirl, pensando che prima o poi ci sarebbe venuto in mente un titolo migliore. E invece è rimasto.

Lottie dà di sé un’immagine elegante e spensierata, mentre invece non è che un gattino spaventato. Vanesia ma insicura, è anche molto consapevole di se stessa, il che le rende difficile aprirsi in maniera sincera con le persone che le stanno vicino. In queste condizioni, incontra Caroline, che è davvero perfetta.

Da quel momento, Lottie combatte ogni giorno per riuscire ad essere l’80% di Caroline, mentre Caroline si alza dal letto che già è al 110%. Tutto quel che fa sembra ottenerlo senza sforzo, mentre la povera protagonista deve pesare e calcolare ogni mossa.

 

Snotgirl si presenta dunque come un fumetto che ha tra i suoi bersagli l’illusione rappresentata dal modo in cui proiettiamo le nostre esistenze sui social network, incarnato dalla manifestazione meno naturale e più illusoria di tutte, secondo O’Malley: il fashion blogging.

 

Chiunque sia su Instagram sa di cosa sto parlando. Ti metti in mostra davanti a tutti, ma solo in momento selezionati della tua vita, quando magari il resto delle tue giornate è un casino.

 

Leslie Hung sottolinea il potere che i social media e le celebrità della rete possono esercitare su di noi.

 

Persino i blogger più popolari sono spesso sorpresi dalla loro influenza e riconoscibilità. A volte si vedono vere e proprie orde di giovani che accorrono e si raccolgono apposta per celebrare i loro idoli e per incontrarli dal vivo. Si tratta di una nuova forma di celebrità che davvero dà l’impressione di poter toccare chiunque. La serie si occupa di questi temi creando un’atmosfera che definirei un incontro tra Sex & the City e American Psycho.

 

Paragoni e suggestioni interessanti che si aggiungono alle dichiarazioni finali di O’Malley:

 

In Snotgirl c’è un umorismo oscuro come pochi, ma le vicende hanno luogo in un mondo fatto di esagerazioni. I personaggi sono adorabili e ridicoli e finiscono sempre per fare cose terribili gli uni agli altri.

 

 

Fonte: USA Today