Un’intervista per dare l’addio definitivo a Fables. Il longevo fumetto Vertigo di Mark Buckingham e Bill Willingham troverà il suo giusto finale questa settimana negli Stati Uniti. E, per quanto disegnatore e sceneggiatore abbiano più volte sostenuto che un suo ritorno non sia da escludere al 100%, si tratta comunque dell’addio a una delle più significative opere a fumetti degli ultimi quindici anni.

 

Fables 150Buckingham – Oltre a renderemi abbastanza popolare da essere invitato alle convention, Fables mi ha dato qualcosa che mi è mancato per molto tempo, ovvero una storia che adoravo senza mezzi termini e con cui mi sono sentito totalmente in sintonia. In più, mi ha consegnato un team creativo che mi ha sostenuto sempre e comunque, probabilmente il migliore di sempre. Mi ha dato l’occasione di migliorare e mettere al suo servizio le mie capacità e di farlo con piacere ogni singola volta.

Willingham – Confermo le parole di Mark, una per una. Prima di Fables ero in un momento della mia vita decisamente complicato. Non potevo permettermi un’automobile, né di mangiare molto spesso. Ovviamente tutto questo è cambiato. Ora so di aver combinato qualcosa di buono nella mia vita e non sento più la pressione di dover dimostrare quel che valgo.

Mi pare giusto far notare che, durante la carriera mia e di Mark, il mercato è cambiato al punto da permettere alle serie indipendenti di sostenersi e avere importanza, di avere una vita dopo la loro fine, di venire ristampate e di essere ricordate. Fables sarà ricordata. Non avemmo mai potuto sperarlo agli esordi: il fumetto non era che una lettura inutile e rinunciabile. Un’edizione e poi via, dimenticato. Avanti il prossimo.

Ora possiamo guardare Fables nel suo complesso e dire che è sia la storia di Luca Wolf e della sua storia d’amore con Biancaneve che quella di quest’ultima e di sua sorella, Rosa Rossa. Risolte le questioni coniugali tra moglie e marito, la relazione più importante è divenuta quella tra le due sorelle. Luca farà la sua apparizione, molto importante, nel finale, ma non sarà il protagonista principale. Non lo è più da tempo.

Buckingham – In un certo senso, ha iniziato con le fattezze del Lupo Cattivo a cui si ispira, ma la sua fascinazione per Biancaneve lo ha cambiato. Ha accettato quel che la vita gli offriva: la possibilità di ricoprire il ruolo di campione di Favolandia. Il mostro che era non è scomparso, ma è solo stato incanalato nella giusta direzione, quella del bene. Se avesse gettato via l’umanità che si è guadagnato, il mostro sarebbe sempre stato lì, pronto a riemergere.

Snow White Rose Red FablesWillingham – Mark ha ragione. Luca è un mostro, alla fin fine. La sua versione civilizzata non è che un guscio che impedisce al mostro di uscire e di scatenarsi. Ma, a volte, i gusci si rompono, come abbiamo visto in diversi momenti della storia. Luca è stato il protettore di Favolandia, ma avrebbe potuto essere facilmente la sua più grande minaccia, come abbiamo mostrato negli ultimi due anni.

Infine, dopo la confessione di Buckingham di avere in Re Ambrose il proprio personaggio preferito, definito come l’unico vero innocente fra tutti gli abitanti della comunità di Fables, i due si sono fatti gli auguri da soli per il finale, sperando di averne realizzato uno che sia all’altezza delle aspettative loro e dei fan.

Buckingham – Il problema è che, quando investi così tanto in una serie, quando segui e ami così a lungo dei personaggi, è sempre difficile vedere la loro storia giungere al termine. Ovviamente, molti vorrebbero che una fine non ci fosse proprio. Abbiamo cercato, per quanto possibile, di dar loro il finale che meritano. Ci abbiamo pensato davvero a lungo, considerando ognuno dei personaggi, uno per uno.

Willingham – E alcuni incontrano un destino che non si sarebbero aspettati, che non avrebbero voluto. Nondimeno, quello è il fato che gli è più appropriato. Forse non lo “meritavano”, ma è l’evidente risultato della vita che hanno condotto. O, almeno, è quel che abbiamo provato a realizzare.

 

 

Fonte: Comic Book Resources