Hellboy Rivera 1Mentre Ron Perlman non si dà pace e invoca a gran voce un terzo capitolo cinematografico di Hellboy, l’universo narrativo fumettistico della creatura di Mike Mignola è in grandissimo fermento. La Dark Horse sta infatti rapidamente espandendo il contesto, tramite connessioni crescenti con le altre sue testate di ambito paranormale, a partire da B.P.R.D. Non sono mancati gli annunci da parte della casa editrice, a partire dai tanti autori e artisti che salteranno sul carro del cosiddetto Mignolaverse.

Chris Roberson (iZombie) diventa infatti co-autore di Hellboy and the B.P.R.D. a fianco del leggendario creatore del personaggio e la serie vedrà le matite nientemeno che di Paolo Rivera, inchiostrato addirittura da suo padre Joe. Lo stesso Rivera ha dichiarato di essere stato lui a chiedere di poter lavorare su Hellboy, uno dei personaggi che ama di più in assoluto.

Il titolo continuerà a raccontare i primi passi dell’investigatore rosso, un vero e proprio neofita alle prese con i suoi primi casi, come ha spiegato Rivera.

Deve imparare tutto dalle basi, molto semplicemente. Ha sempre e comunque la personalità che conosciamo, le stesse reazioni, ma ancora non è maturo. Soprattutto, non ha ancora idea dei grandi piani che gravitano attorno a lui, di cui fa parte… o che si troverà a dover sventare. La serie è ambientata nel 1953, l’anno di nascita di mio padre. Un motivo in più per apprezzare il fatto di lavorarci.

Ho conosciuto Hellboy alla sua prima pubblicazione, circa vent’anni fa, ma non mi sono davvero interessato al fumetto fino al 2003. Un mio amico aveva un po’ di numeri e io li ho sbranati in un giorno, massimo due. L’ultimo volumetto che ho è The Wild Hunt, quindi questo progetto a cui stiamo lavorando ora non è che una pallida scusa per sapere come prosegue la storia.

Hellboy Rivera 2La serie non partirà fino a febbraio 2016, ma Rivera ha già iniziato a lavorare sui personaggi, per cercare di prendere confidenza con loro e, come ha ammesso candidamente, adattare il proprio stile a quello tipico di Hellboy.

Mike Mignola è la mia principale influenza, in questo processo, ma devo dire che adoro anche il lavoro di Duncan Fegredo. Credo che la maggior difficoltà, per me, sia far apparire Hellboy più giovane di quanto non sia nella serie regolare. Lo immagino sempre come un duro stagionato: sarà interessante vederlo un po’ più insicuro e anche più emotivamente coinvolto sul campo di battaglia.

Non vedo l’ora di lavorare alle storie di Roberson. Adoro questo tema dei recinti tra i mondi su cui sta improntando la vicenda. Non posso dire nulla sui mostri che stiamo realizzando, ma sappiate che il primo lo vedrete già con l’esordio della serie. Le creature in stile Mignola sono divertentissime da disegnare, specialmente nel contesto di un fumetto che, sostanzialmente, è un giallo procedurale.

Devo dire che mi sento abbastanza sotto pressione per il confronto con l’incredibile eredità di ottime storie e grandi disegni che si porta dietro Hellboy, ma cerco di non pensarci molto. Ho sempre un po’ di sana paura all’inizio di ogni progetto, ma ho imparato che, se si riesce ad affrontare ogni lavoro una tavola alla volta, poi il quadro delle cose si rivela quasi da solo. Quel che amo di Hellboy è la cura, l’amore con cui è stato raccontato per due decadi. Se esiste una sua brutta storia da qualche parte, io non l’ho ancora letta. Non potrei essere più orgoglioso di far parte di questo processo.

 

 

Fonte: Comic Book Resources