Rim CityCi stiamo avvicinando al dunque per quanto riguarda la seconda proposta del Progetto Atomico, Quebrada: Seconda caduta. La campagna di crowdfunding si concluderà tra una settimana, domenica 14 giugno. La prima scommessa, Rim City, è già stata vinta; ora tocca al secondo capitolo di Quebrada, il fumetto di Matteo Casali, incentrato sulla lotta libera messicana: la Lucha Libre.

Sarà disegnato da Michele Bertilorenzi e colorato da Claudia Palescandolo, con le copertine di Giuseppe Camuncoli. Abbiamo colto l’occasione di sentire il suo artefice nonché fondatore di Progetto Atomico, autore internazionale, conosciuto soprattutto dai fan dei supereroi Marvel e DC e attualmente al lavoro sul rilancio di Kriminal per Mondadori Comics. La risposta è stata immediata ed è arrivata con una sorpresa per tutti i lettori di BadComics.it: una tavola in esclusiva di Quebrada: Seconda caduta, per la quale ringraziamo ovviamente Matteo e il responsabile della comunicazione di Progetto Atomico: Stefano Ascari.

Ora godetevi l’intervista e le fantastiche immagini a corredo. Avete meno di una settimana per far sì che Quebrada diventi realtà.

 

Ciao Matteo grazie per la tua disponibilità e benvenuto su BadComics.it. L’interesse e la curiosità attorno a Progetto Atomico stanno crescendo dopo la riuscita campagna di crowdfunding della prima opera, Rim City, e l’annuncio di saldaPress quale partner editoriale per la stampa dei lavori che supereranno la sfida lanciata sulla piattaforma di Indiegogo. Non potevamo perdere l’occasione di sentirti in merito per avere più dettagli su Quebrada.

Ma andiamo con ordine: come sei stato coinvolto in Progetto Atomico?

Be’, diciamo sono stato coinvolto fin dall’inizio perché l’idea in realtà è un po’ mia, ma ne condivido la paternità con Alessandro Apreda, alias Dr. Manhattan. Poco più di un anno fa stavo guardando i risultati  che otteneva con il suo Icon 1 e la Squadra Alfa, presente sul  suo blog, L’Antro Atomico del Dottor Manhattan, ma di crowdfunding, nelle sue tante sfaccettature mi interessavo già da un po’. Personalmente, avevo finanziato progetti di ogni genere: giochi di ruolo, cartoni animati, film e, ovviamente, fumetti. Il principio che sta alla base mi è sempre piaciuto e ho iniziato a parlarne con alcuni amici e colleghi fidati (Cammo, per dirne uno) e ho poi pensato di coinvolgere Stefano Ascari per ragionare con lui e la sua agenzia tutta la comunicazione dell’iniziativa. E così Atomico ha iniziato ad avere forma. Sarà stata la fine di aprile, più o meno (la data potrebbe essere il 23 aprile 2014, ma meglio smetterla, se no poi sembro davvero un po’ autistico), ma so che era un giovedì [ride] la sera in cui ne parlai col Doc per la prima volta. Dopo poco più di un anno di gestazione siamo arrivati allo scorso Napoli Comicon mentre Rim City, il nostro primo progetto, raggiungeva (e superava) il budget necessario al suo finanziamento mentre eravamo in conferenza con lo staff di saldaPress e Ratigher per parlare di Atomico e del suo Primaomai. Il Progetto Atomico diventava realtà sotto i nostri occhi ed eravamo in fiera per festeggiare insieme ad amici e colleghi. È stata davvero una sensazione incredibile e col Doc si rideva (bevendo orride Red Bull) pensando a quella che esattamente un anno prima,  quella stessa fiera, era solo una idea un po’ bella e un po’ folle di cui stavamo iniziando a ragionare. E adesso era diventata un cosa concreta.

Quebrada: Seconda caduta

Quebrada: Seconda caduta – Copertina inchiostrata di Giuseppe Camuncoli

Chi ha avuto l’idea del nome e cosa volete esprimere essenzialmente con il concetto di Atomico?

Nelle nostre intenzioni lo abbiamo subito concepito come un qualcosa che doveva avere qualcosa di esplosivo [ride]. Anche se storicamente l’energia atomica rimanda a eventi negativi, di sicuro è sinonimo di grande potenza. Poi, oltre ad avere un riferimento/strizzata d’occhio al nome del blog di Alessandro, Atomico ci è piaciuto subito perché suona bene in qualunque lingua (provate i diversi accenti! è divertente), rispondendo a quella che vuole essere la vocazione internazionale del progetto, soprattutto per quanto riguarda il suo futuro.

Parliamo dunque di ambizioni che non si fermano al mercato italiano ma vogliono andare lontano, è giusto?

La partnership per l’Italia con saldaPress ci rende sicuramente visibili ad altri potenziali editori oltre i nostri confini, per non parlare di quelli con i quali abbiamo contatti diretti sia noi come autori che saldaPress come licenziataria. Anche se Atomico resta una realtà indipendente dalla casa editrice reggiana, quello che ci lega è un interesse comune a diffondere il più possibile il fumetto di qualità. Il primo nome che viene in mente, è quello della Image Comics, e non è certo un caso. Abbiamo tratto ispirazione proprio dalla Image degli albori, quando nacque agli inizi degli anni ’90, dove rappresentò una novità dirompente per il mercato americano, creando i presupposti per il rispetto del diritto d’autore. Senza la Image non avremmo nemmeno avuto la Vertigo, per dire. Certo, parecchi fumetti dei loro primi tempi non erano capolavori, ma rappresentavano un il primo passo di una rivoluzione anche etica che ha portato, dallo “spirito del ‘9” a oggi, alla Image Comics contemporanea e a quello che rappresenta per qualità e tutela dei suoi autori. A questi due aspetti Atomico vuole rifarsi, con entusiasmo.

Gli autori attualmente coinvolti o che lo saranno in futuro, saranno legati a generi già stabiliti, a una linea editoriale o sarà data loro assoluta carta bianca?

ZeroiGli Autori Atomici avranno libertà assoluta nel proporre i loro lavori. Non ci sarà nessuna linea da seguire, sarebbe snaturare l’essenza stessa di Atomico. Basta guardare le prime tre proposte che abbiamo fatto. Rim City, , che ha già vinto la sfida del crowdfunding,è una storia di fantascienza i cui autori hanno avuto qualche esperienza (di diverso tipo) sul mercato, ma si preparano alla loro prima grande prova: il Doc Manhattan non ha bisogno di presentazioni, mentre Daniele Orlandini è un giovane promettente che si è diplomato un anno fa alla Scuola Internazionale di Comics di Reggio Emilia l’anno scorso – ed è uno, sentiremo parlare. A loro si affianca il “veterano” copertinista Marvel, Francesco “Matt” Mattina. Quebrada è invece un fumetto con un suo storico e un passato editoriale, il cui team è composto tutto da professionisti internazionali: io ai testi, Michele Bertilorenzi ai disegni e Giuseppe “Cammo” Camuncoli alle copertine. Il terzo progetto, Zeroi, è di nuovo tutta un’altra cosa: a un artista molto giovane come Cristian “Cinci” Canfailla, si affiancano due scrittori scafati come me e Tuono Pettinato [ride] con i nostri stili, storie editoriali e autoriali molto diverse che vanno a integrarsi per creare un fumetto pensato per un pubblico “multistrato”, dall’adulto al bambino, un po’ come succede con i film della Pixar, se mi passate il paragone coraggioso. Penso che questa nostra “Prima Stagione Atomica” sia la dimostrazione che Atomico può essere qualunque cosa.

È questo il vantaggio di un’opera alimentata con il crowdfunding, la piena autonomia creativa che difficilmente si ha a disposizione attraverso i canali tradizionali?

Quebrada: Seconda caduta

Quebrada: Seconda caduta – Studio del Gran Cesar di Michele Bertilorenzi

Sicuramente. Ma il crowdfunding ha un’altra caratteristica molto importante. Quella di parlare direttamente al lettore, di creare un rapporto  che non è mai esistito prima nella storia dell’editoria. L’autore si rivolge con una proposta al suo “pubblico potenziale”, che la valuta e, nel caso ci creda e voglia leggerla, la finanzia. Il minimo dell’offerta è € 5,00, per avere 80 pagine scritte, disegnate e colorate professionalmente. Davvero poco, secondo me. Anche perché attraverso il loro finanziamento (anche minimo) i lettori contribuiscono a dare valore al lavoro degli autori, permettendo loro di realizzare storie che non potrebbero vedere la luce da nessun’altra parte ed essere pagati professionalmente, come è giusto che sia, per farle. Una cosa che, oggi, accade solo con gli editori più grossi.

La tua storia, Quebrada – Seconda Caduta, sarà un sequel di quelle già uscite in tutti questi anni e raccolte poi nel volume Quebrada – La Città delle Maschere (Edizioni BD). Cosa devono aspettarsi i fan di La Pasión e quelli che si avvicinano per la prima volta al tuo mondo narrativo dedicato ai Luchadores? 

Quebrada – Seconda Caduta è una storia tutta nuova in cui ritornano i personaggi che i lettori de La Città delle Maschere hanno già conosciuto, oltre ovviamente a diversi “nuovi arrivi”. Non voglio chiamarlo un sequel. Quebrada, la città dove si svolge la vicenda è un’ambientazione, come lo è Sin City. Potrei raccontare una storia ambientata nei “suoi” anni ’60, o’70, concentrarmi su qualsiasi personaggio del suo enorme cast. I lettori che per la prima volta “visiteranno Quebrada, si troveranno davanti una realtà narrativa già solida ma di cui non necessitano conoscenze pregresse. La Città delle Maschere non è un pre-requisito per leggere Seconda Caduta, insomma. Manterremo una certa continuity, ma da vecchio lettore (e sceneggiatore) di supereroi, non voglio rimanere intrappolato in una continuità serrata che ingessi il racconto. Quebrada è come la (vecchia) serie di film di James Bond, nel senso che ogni avventura te la puoi godere in autonomia, ma ha un senso per chi ha seguito tutti gli episodi.

Com’è nata la tua passione per il Wrestling americano e soprattutto per la sua variante messicana, la Lucha Libre?

Quebrada: Seconda caduta

Quebrada: Seconda caduta – Pasion in combattimento (Bertilorenzi)

Il Wrestling è una passione che ho fin da piccolo e che tutt’ora coltivo. Da bambino ho cominciato a seguire il Catch guardando gli incontri di André the Giant e Tiger Mask, senza dimenticare il cartone de L’Uomo Tigre, ovviamente (per il manga pubblicato da saldaPress realizzai la cura editoriale, tra l’altro). Poi ho capito che c’era molto di più dietro questo mondo. Durante il primo viaggio a San Diego, nel 1998, è avvenuto il mio primo contatto diretto con la Lucha Libre, a Tijuana, città difficile, che ha ispirato parecchio Quebrada. Ricordo la balera El Danubio Azul, citata nella postfazione de La Città delle Maschere, dove vidi il mio primo incontro dal vivo e ne restai folgorato. Per anni abbiamo continuato (io, Cammo, Grazia Lobaccaro e altri amici), a ogni trasferta per il Comicon, ad attraversare il confine per assistere a combattimenti tra Luchadores. Quebrada nacque mettendo insieme, grazie alla “suggestione messicana”, diverse idee che avevo in mente da tempo e che riguardavano mafia, incontri di boxe e di wrestling in ambiente hard-boiled anni ’40, tanto James Ellory che, shakerato a dovere con la Lucha Libre, è diventato Quebrada. Il wrestling, poi ‘ho anche praticato come sport per un po’, divertendomi mentre facevo “ricerca sul campo” [ride]. Mi sono allenato con Manuel Majoli, traduttore del manga de L’Uomo Tigre, ex campione di della Italian Championship Wrestling e unico italiano a combattere professionalmente in Giappone. Uno dei perk più esclusivi del crowdfunding di Quebrada, tra l’altro, si chiama “El Cuadrilatero” e prevede una sessione di allenamento proprio con Manuel. Poi, se avete un conto aperto con me, potete aggiungere qualcosa e salire sul ring con me [ride].

Saranno quattro episodi illustrati da Michele Bertilorenzi e colorati da Claudia Palescandolo. Avete già pensato a quale sarà il formato cartaceo?

Quebrada: Seconda caduta

Quebrada: Seconda caduta – Tavola di Michele Bertilorenzi

Si. Ci abbiamo già pensato e sarà il formato americano. Sarà lo standard per tutti i progetti di Atomico ed è poi quello cartaceo di saldaPress. Questo ci porterà, tra l’altro, a realizzare una grossa rielaborazione per la ristampa de La città delle maschere, uscito per la prima volta con BD e previsto come ristampa per saldaPress nel caso Seconda Caduta venga finanziato.

Quebrada – Seconda Caduta sarà composta da quattro capitoli. Sono racconti autoconclusivi o tasselli di un’unica storia? 

Sono quattro capitoli di un’unica storia. Seconda Caduta è un gioco di parole che riprende i concetti religiosi di “secondo avvento“ e “caduta dalla grazia”, ma in gergo indica anche le riprese: chiamata “second fall” nel wrestling, ma soprattutto “segunda caida” nella Lucha Libre. Nella lotta messicana, gli incontri sono sempre suddivisi in tre tempi e per vincere bisogna aggiudicarsene due. Quindi il senso di Seconda Caduta, dopo La Città delle Maschere, è un po’ quello di un “secondo round”.

Da pochi giorni sappiamo anche che tutto andrà come deve andare, la ristampa da parte di saldaPress de La Città delle Maschere, sarà impreziosita da un tuo breve racconto disegnato da Matteo Scalera. Ci puoi anticipare qualcosa?  

È uno stretch goal, cioè un obbiettivo complementare, nel senso che la storia verrà realizzata solo se saranno raggiunti i 33.000 euro. Se la cifra verrà raggiunta (cosa che spero) avrò la possibilità, finalmente, di lavorare insieme a Matteo. Matteo & Matteo, insomma. Due metallari come noi, amici e colleghi che non hanno mai fatto niente insieme. Bisogna porre rimedio a questa ingiustizia e Quebrada è l’occasione perfetta [ride]. Matteo sta avendo un successo incredibile grazie al suo Black Science che è stato anche candidato all’Eisner Award e questo e le otto pagine che faremo insieme, se lo stretch goal sarà raggiunto, saranno un piacere e sarà una storia nuovissima e scritta per l’occasione, su misura per Matteo. L’idea c’è già, noi siamo pronti, speriamo di poterla fare…

Avete e abbiamo ancora tempo fino al 14 giugno per fare in modo che Quebrada – Seconda Caduta diventi realtà. Qual è il bilancio attuale, siete fiduciosi nella riuscita? Ovviamnete un grande “In bocca al lupo” da parte di tutta la redazione di BadComics.it. 

Grazie ragazzi. Al momento, mentre noi parliamo, siamo già oltre il 40%, che è qualcosa in più come percentuale di quello che avevamo raccolto con Rim City, nello stesso periodo, a circa 7 giorni dalla fine. Il crowdfunding è un fenomeno strano, che funziona a ondate di entusiasmo. Molti, ci siamo accorti – o ce l’hanno comunicato direttamente – aspettano fino agli ultimi giorni per capire a quale perk sono più interessati per finanziare il progetto. Altri ancora, aspettano di essere “trascinati dal successo” della campagna, cosa che ha permesso a Rim City di superare del 10% la quota base, per esempio. Speriamo succeda anche per Quebrada. Siamo nelle mani o meglio dipendiamo dal giudizio dei lettori. Se loro decideranno che Quebrada “non s’ha da fare”, be’, peccato, ma evidentemente non era il suo momento. Atomico funziona così, dopo tutto.