Captain America: White #1, copertina di Tim SaleCapitan America: White è uno di quei fumetti leggendari, di cui si è sussurrato per anni e che un sacco di noi hanno pensato di non vedere mai pubblicati. Non un’attesa di quarant’anni, ma di almeno sette, in cui tanti lettori hanno sperato di poterlo finalmente leggere. Jeph Loeb e Tim Sale sono un team creativo ormai leggendario. Quindi si può ben dire che sia una grande soddisfazione il fatto che veda finalmente la luce.

Inizia così la consueta e ciclica chiacchierata di Axel Alonso, Editor-In-Chief Marvel, con i redattori di Comic Book Resources sul tema dei nuovi esordi della settimana.

Un Alonso felice come una pasqua per la vittoria del titolo NBA da parte dei Golden State Warriors e pungolato dalle domande sulle nuove storie di Figment, il fumetto fantasy di ambientazione steampunk della linea Dinsey Kingdoms che vede protagonista il draghetto viola, una delle mascotte dei parchi a tema della Disney.

Una parte del bello di questi titoli è la possibilità di arrivare a settori di pubblico molto diversi rispetto a quelli tradizionali Marvel. La linea, a giudicare dai dati che abbiamo, piace molto ai lettori di tutte le età. La connessione di queste storie con le attrazioni dei parchi Disney è un collegamento diretto con gli appassionati del genere, che hanno un affetto per questi personaggi e queste ambientazioni assolutamente paragonabile a quello dei nostri lettori più tradizionali.

Runaways #1Alonso è quindi passato a parlare degli altri titoli che hanno visto la luce in questi giorni, in particolare di Runaways #1, fumetto amatissimo che ha fatto la sua ricomparsa grazie al team creativo formato da Noelle Stevenson e Sanford Greene.

La prima serie di Runaways era qualcosa di nuovo e inedito. L’idea di riportarla in vita con lo stesso cast era quindi complessa, perché difficilmente un ritorno può essere nuovo e inedito, per definizione. Wil Moss ha pensato di chiamare questa nuova serie Runaways nonostante il cast sia del tutto diverso, perchè al suo nucleo le somiglianze sono moltissime, probabilmente anche più di quelle che ci sarebbero state se avessimo richiamato gli autori originali, Brian K. Vaughan e Adrian Alphona.

Altro titolo molto particolare, il nuovo Squadron Sinister, di Marc Guggenheim e Carlos Pacheco, reinterpretazione del gruppo originale poi reso eroico e celebre dalle storie di Mark Gruenwald.

Sono un fan dello Squadrone. Sono oscuri, decisi a varcare i limiti morali, pericolosi, pieni di difetti. Li vedo un po’ come degli anti-Vendicatori. Squadron Sinister, come tutti i nostri tie-in di Secret Wars, racconta una storia di grande respiro, con conseguenze importanti nel Marvel Universe. Marc e Carlos riescono a tradurre alla perfezione il concetto di base, per cui tutte le realtà sono rappresentate su un unico pianeta. Si tratta di una storia molto divertente e, a volte, decisamente oscura nei toni.

Ultimo, ma non ultimo, Thors #1. Non è un errore di battitura, la serie di Jason Aaron e di Chris Spouse mette in mostra le gesta di molti Thor contemporaneamente, impegnati sul Battleworld come una sorta di forza di pace permanente.

Negli ultimi due anni ho sostenuto molto da vicino e con grande convinzione il lavoro di Jason sulla serie di Thor e le sue scelte spesso coraggiose. Questa storia è una delle più organiche tra quelle che sono nate nel contesto di Secret Wars. Ci domandavamo chi avrebbe potuto rappresentare la polizia del Battleworld, custodirne una parvenza di coesione. Jonathan Hickman ha alzato la mano e ha detto: “I Thor”. Ed ecco tutto. Chi meglio di un’armata di dei del tuono per mantenere legge e ordine?

Nella gallery sottostante, trovate immagini in esclusiva mostrate dall’EIC Marvel come anteprima delle uscite della settimana, tratte da alcuni dei titoli più caldi di Secret Wars: Armor Wars #3, Korvac Saga #2 e Secret Wars: Battleworld #3.

 

 

Fonte: Comic Book Resources