STAR WARS – JEDI Vs. SITH

Miniserie di 4 numeri

Data di pubblicazione: 2001

Autore: Darko Macan

Disegnatore: Ramon F. Bachs

Colori: Chris Blythe

Copertine: Andrew Robinson

Jedi vs Sith trade paperback

Jedi vs Sith trade paperback

Inizieremo subito col dire che Jedi vs. Sith è uno dei migliori fumetti di Star Wars mai realizzata nell’arco temporale della Vecchia Repubblica (e, oseremmo azzardare, forse uno dei migliori mai realizzati nell’intero vecchio Universo Espanso). Un autore particolarmente ispirato e un campo di gioco pressoché sgombro consentono al team creativo della Dark Horse di fare di necessità virtù in modo inaspettato e di scrivere non solo una serie che segnerà un punto di svolta nella storia dell’universo di Star Wars, ma anche di lasciare il segno a livello emotivo e appassionante.

Ma prima, qualche retroscena: alla base della serie sta ancora una volta l’esigenza di conciliare la particolare discrepanza tra quanto accade nell’Universo Espanso di libri e fumetti e quanto mostrato sul grande schermo. Le ottime Tales of the Jedi ci hanno mostrato scontri galattici su vasta scala tra armate di Jedi ed eserciti di Sith, implicando schieramenti di vasti numeri per entrambe le fazioni della Forza in epoca precedente a quella Imperiale. L’uscita di Episodio I: La Minaccia Fantasma nel 1999 ha scombinato però le carte in tavola con l’entrata in scena della “regola dei due”, che vuole che i Sith siano limitati alla figura di un maestro e di un apprendista che tramandano le tradizioni dell’ordine di coppia in coppia nell’arco dei secoli. Fare di necessità virtù, si diceva: la Dark Horse tenta di salvare l’ottimo ciclo di storie ambientate in epoca arcaica prodotto finora. Ecco quindi la storia della trasfigurazione dell’ordine dei Sith, da confraternita che contava innumerevoli schiere di adepti delle epoche arcaiche all’esigua staffetta tra maestro e apprendista che si sarebbe protratta fino all’epoca dei film e al colpo di stato di Darth Sidious.

Darth Bane

Darth Bane

Ma sarebbe ingeneroso bollare Jedi vs. Sith come una semplice “toppa” concepita per conciliare le ipotetiche discrepanze tra ciò che è stato e ciò che sarà, perché se le esigenze di continuity sono quelle che danno il via alla vicenda, l’autore Darko Macan riesce a ricavare dal materiale di partenza una storia cupa e tragica, ma allo stesso tempo avvincente e toccante. Mai come in Jedi vs. Sith Star Wars è soprattutto “Wars”: la miniserie è una lunga, spietata e devastante carrellata sul concetto di guerra in sé, che mostra come forse nessun’altra produzione oserà mai più fare (magari tra le mille produzioni dedicate alle Guerre dei Cloni ne fosse emersa una che avesse osato spingersi su questi territori con la stessa crudezza!) gli effetti devastanti di tutte le guerre sul territorio, sugli ideali e sull’umanità degli individui coinvolti.

Paradossalmente, a fare le spese di questa originale e incisiva interpretazione sono proprio i Jedi e i Sith: i primi ci vengono mostrati come un esercito stremato e sfinito, composto da uomini e donne stanchi e disperati che hanno poco o nulla della figura eroica dei cavalieri immaginati dal resto della galassia. Non vanno meglio le cose sul fronte dei Sith, dove i temibili oscuri signori di un tempo sono ridotti a una congrega di meschini signorotti impegnati in misere lotte per il potere e intrighi di corte antesignani di quel Game of Thrones che un decennio più tardi avrebbe mostrato a tinte ancora più forti le vere miserie a cui può condurre la lotta per il potere.

Brotherhood of Darkness

Brotherhood of Darkness

Può sembrare paradossale che Jedi vs. Sith, una storia di guerra tra le più adulte e cupe mai narrate in Star Wars, abbia come protagonisti dei bambini, eppure questa è un’altra trovata sorprendente dell’autore, che fa dei tre piccoli protagonisti che vengono trascinati in guerra (Bug, Tomcat e Rain) i tre punti di vista che il lettore segue nello scoprire l’amara verità sulle fazioni degradate e sfinite dalla guerra in corso. Non c’è nessuna concessione al “cute” o al “family friendly” nelle storie dei tre protagonisti, che anzi vivranno la lenta discesa nella spirale della guerra come un lungo incubo. Oltre alla visione dei due ordini della Forza sotto una luce cruda e inaspettata, la storia ci costringerà anche a rivedere i nostri preconcetti sui tre protagonisti, che sfideranno le apparenze e i luoghi comuni prendendo strade molto diverse da quelle che linee narrative più tradizionali e scontate ci avrebbero fatto presupporre.

Sul fronte dei villain spicca Darth Bane, il fautore della rifondazione dei Sith, in questa serie al suo primo esordio ufficiale dopo essere stato nominato o descritto in seconda persona da altre fonti: una figura che ha il bisogno di distinguersi e di spiccare in mezzo a un’intera schiera di Sith per crudeltà e lungimiranza, e che riesce nell’impresa grazie anche alla pochezza dei pari che lo circondano, rendendo se non comprensibile, quanto meno giustificabile la drastica “riforma” che mette in atto.

Non ci addentreremo oltre nei dettagli della trama perché merita di essere gustata e scoperta in ogni dettaglio. Ci limiteremo ad accennare, oltre alle questioni di trama vera e propria, alle ottime ed efficaci atmosfere che la serie riesce a trasmettere, complici le matite di Ramon F. Bachs, che parallelamente alla scelta narrativa di Macan ci offre un tratto delicato e apparentemente dolce per poi precipitarci invece in scene crude e spietate. Notevole anche la resa di una galassia sfinita e stremata dalla guerra come forse non si è mai visto in Star Wars: eserciti che dormono e vivono nel fango, accampamenti fatiscenti e sofferti, e un ampio uso di armi, oggetti e attrezzature di fatture antiquata o addirittura medievale, che se inizialmente potrebbero spiazzare, gradualmente riescono a far capire come un’intera civiltà sia ormai a un passo dall’essere spazzata via, e stia raschiando il fondo del barile anche a livello di risorse.

Jedi vs Sith #1

Jedi vs Sith #1

Una serie perfetta, dunque? Se non lo è, ci si avvicina molto: l’unica pecca, seppur marginale, va forse ritrovata nell’inserimento di una fazione secondaria tra quelle in lotta, quella del Jedi Valentyne Farfalla, una sorta di “eretico” ai ferri corti con il concilio ufficiale. Se è vero che il personaggio e la sua corte funzionano a livello di trama e hanno anzi un ruolo interessante e funzionale, spiazza la scelta degli autori di raffigurare l’intero gruppo con le fattezze delle creature mitologiche dell’antica Grecia: ecco quindi militare nell’equipaggio di Farfalla fauni, satiri, arpie, centauri e creature mitologiche uscite dritte dai testi di mitologia terrestre. Considerato che ci troviamo “in una galassia lontana lontana”, questa scelta estetica spezza per un attimo la suspension of disbelief, tanto più che è una scelta mai motivata e che non ha una funzione precisa all’interno della trama.

Per i patiti della continuity vale infine la pena di sottolineare che Jedi vs. Sith si ricollega non solo agli eventi della trilogia di Dark Forces, ma addirittura all’omonima serie di videogames: il pianeta teatro dello scontro finale tra Jedi e Sith, Ruusan, non è altri che quello dove sorgerà la famigerata Valle dei Jedi di cui si metteranno in cerca in un futuro molto lontano il celebre Kyle Katarn e la sua nemesi, il Jedi Oscuro Jerec: anzi, sono proprio gli eventi di Jedi vs. Sith a spiegare finalmente come nasce il grande fulcro di potere a cui i Ribelli e gli Imperiali delle epoche future tenteranno di attingere.

 

Equilibrio della Forza

Lato Chiaro

Oltre a un uso massiccio di Jedi e Sith con figure memorabili su entrambi i fronti, possiamo goderci una storia di guerra intensa, cupa, avvincente e fatta di momenti e atmosfere adulte e sconvolgenti. C’è poco spazio per l’umorismo o i momenti leggeri, ma la tensione e l’epica sono rese ottimamente.

Lato Oscuro

Al di là dell’excursus “mitologico” sopra menzionato, c’è ben poco da rimproverare all’operato di Macan e Bachs. Diciamo solo che visto il tenore della storia, è bene non mettere in conto un lieto fine!

Giudizio finale

Una delle serie migliori mai realizzata da Dark Horse: temi forti, atmosfere epiche, una riflessione amara e matura sugli orrori della guerra e sulla perdita di umanità, e un occhio di riguardo alla continuity che trasforma in valore aggiunto quella che in partenza sembrava un’incongruenza. In conclusione, uno dei titoli migliori che la gestione Dark Horse abbia mai prodotto.

 

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Si ringrazia  lo Star Wars Club Perugia per la collaborazione