Pietro B. Zemelo scrive e disegna fumetti da sempre. Negli ultimi anni ha prodotto Spruntzel e Agenda per Mad For Comix. Nel 2014 ha realizzato il suo sogno: collaborare con il settimanale Topolino. Ora passa il suo tempo a scrivere storie di paperi e topi, collabora con ManFont per la realizzazione del suo fumetto Magnifico! e cerca nuovi stimoli e idee viaggiando per il mondo.

 

Ciao Pietro! Benvenuto su Verticalisti!

Ciao, Giulia! Grazie!

Ormai sei un affermato sceneggiatore presso Disney, ma ricordo i tuoi inizi su Manicomix con Spruntzel. Ti va di parlarci un podella tua formazione?

Pietro B. ZemeloGli inizi su Manicomix sono stati un trampolino interessante. Era una delle primissime volte che un editore guardava ai miei lavori con interesse e mi dava carta bianca in quel modo. Grazie a loro ho poi potuto realizzare “Oltre il vetro”, diario di un viaggio di due mesi in Islanda, sponsorizzati da Wacom, insomma: cose molte belle! Prima di Manicomix ho avuto la fortuna di imparare tanto e collaborare brevemente con Emanuele Tenderini, che considero un po’ la mia stella polare, e ho avuto l’occasione di visitare spesso lo studio di Maurizio Amendola, storico autore Disney che ha segnato in modo cruciale la mia evoluzione. Il mio sogno, poi, è sempre stato fare Disney e non posso credere che siano passati già quasi due anni da quella insperata telefonata della redazione! Mi sento all’inizio di una salita difficilissima e bellissima. Vedo intorno a me professionisti con un talento assurdo e voglio sfruttare ogni possibilità di arrivare al loro livello.

A proposito, rivedremo mai in un altro formato le avventure del pinguino spaziale?

Ci sono alcuni progetti! Non ho mai smesso di lavorarci e ultimamente sono saltate fuori alcune cose interessanti. È presto per parlarne, ma è un progetto in cui credo e che potrebbe essere molto bello!

Pietro B. Zemelo

Il tuo webcomic più conosciuto è sicuramente Magnifico, tragicomico ritratto della quotidianità di tre studenti universitari. Come e quando è nata lidea?

È nato dalla voglia di parlare di quotidianità. Volevo un fumetto leggero e semplice, facilmente condivisibile e in grado di strappare una risata, ma che potesse anche far affezionare ai personaggi. Quello che mi premeva di più è che il lettore potesse leggere una striscia, ridere e pensare “Anch’io faccio così!” o “Anche a me succede sempre”! Parlare di vita normale. Questo era ed è l’obiettivo.

Perché hai scelto proprio la pubblicazione su un social come Facebook prima di passare allautoproduzione?

oltre il vetroPerché un fumetto nasce per essere letto, per prima cosa. La gente è su FB, dovevo essere su FB anch’io. Avevo già tentato con i webcomic e la cosa era andata così così per molte ragioni che penso di aver capito. L’esperienza mi aveva fornito una buona comprensione del comportamento del lettore online e le cose stavano mutando: FB è diventato sempre più grosso e alcuni webcomic iniziavano già a prediligere quella piattaforma al proprio blog. Improvvisamente Sacro/Profano e Drizzit arrivano a ottenere velocemente un grande successo, ma prima di loro già Sketch and Breakfast dimostrava le potenzialità di avere il proprio lavoro sul social network. E i vantaggi sono chiari: la gente è già tutta lì, con un clic puoi condividere o commentare e le pagine di FB sono un ottimo strumento che ti permette di tenere monitorato quasi tutto.
Stavolta non ero nemmeno partito con l’idea di stampare le strisce; volevo solo raccontare qualcosa e vedere se avevo capito come usare le risorse date dalla rete.
L’idea di stampare è arrivata parecchio più in là e dovuta solo al calore ricevuto!

In questi giorni si parla molto del nuovo social Tsū, su cui anche tu sei approdato. Quali sono a tuo parere le principali differenze con Facebook, il social attualmente più diffuso?

Be’, chiaramente la differenza principale è la condivisione dei guadagni. Il sistema è simile a quello di Youtube: il social network condivide i soldi ricavati dalle inserzioni pubblicitarie con l’autore del contenuto cliccato. Questo è quello che ha attirato un sacco di gente nei primi giorni; pochi giorni dopo già c’era una certa moria, però… Non scendo nel dettaglio, ma il sistema di guadagno è particolare e, se da una parte sicuramente funziona, dall’altra tende a sminuire la qualità dei contenuti e fioccano post e immagini che invitano a condividere il più possibile per fare i “big money”, nonostante sia proibito dal regolamento. L’idea di base è buona, ma dopo averlo provato un po’ mi dà l’impressione di essere ancora in una fase embrionale. D’accordo: Tsū ti paga, FB no. Ma FB ha una serie di strumenti che in questo momento sono indispensabili e mi riferisco alle pagine. Se Tsū implementasse un sistema simile, che permettesse la pubblicazione di contenuti in modo più ordinato e monitorabile, e rivedesse il sistema di guadagno in modo che la qualità dei contenuti non ne risenta, potrebbe davvero imporsi come vero rivale del gigante Facebook.

topolino e l'albero di holly

Credi che una pubblicazione sulle piattaforme digitali possa dare a un autore un reale riscontro sul proprio prodotto e permettergli di allargare il suo pubblico? O si rischia che lutente ne faccia solo una fruizione frettolosa e momentanea?

Reale riscontro e allargamento di pubblico. È esattamente il punto. È un epoca straordinaria: non devo spendere una lira per far conoscere il mio lavoro. Se una volta si ricorreva alle fanzine e in seguito ai blog, ora puoi mettere il tuo lavoro in bella vista là dove ci son o già tutti: ancora una volta Facebook! Già da un po’ gli editori si sono accorti delle potenzialità di questo ed è semplicemente ovvio scommettere e pubblicare un autore che ha già il suo pubblico, piuttosto che su un completo sconosciuto, per quanto capace. Chiaro che, in questo caso, l’autore deve sapersi dimostrare anche un bravo imprenditore di se stesso e fare in modo che la sua opera non solo raggiunga il vasto pubblico, ma lo faccia anche tornare a ogni nuovo aggiornamento! C’è un appunto da fare però. L’utente medio di FB cerca divertimento immediato, qualcosa di leggero, veloce e semplicemente condivisibile. Va da sé che la maggior parte delle volte, questo si traduce in sciocchezze prive di qualità. Non voglio dire che gli unici contenuti che valgono sono quelli più impegnati, ma un fumettista “scarso”, con poco da dire, ma molto capace di rendere i suoi contenuti virali, emergerà sempre in confronto a uno più capace, ma più “pesante”.

Progetti per il futuro che puoi svelarci in anteprima?

Da quest’anno collaborerò a stretto contatto con ManFont e stiamo ragionando su alcune cose molto interessanti! A Lucca 2015 presenterò con loro il secondo volume di Magnifico e la ristampa del primo, ma i piani grossi riguarderanno il 2016. Per quell’anno, vorrei triplicare le novità.

Grazie per essere stato con noi!

Grazie a te, Giulia! È stato un piacere!