Mingjue Helen Chen (Ralph Spaccatutto, Big Hero 6) si è sempre considerata un’animatrice e non ha mai preso in considerazione una carriera nel mondo del fumetto. Ma le cose potrebbero cambiare dopo la breve esperienza su Gotham Academy: chiamata a sostituire per qualche numero Karl Kerschl, l’artista ha apprezzato le sfide narrative e il controllo creativo sul prodotto finito che sono proprie dei fumetti.

Gotham Academy è una serie iniziata lo scorso ottobre, che racconta le storie di un gruppo di studenti all’interno di una prestigiosa scuola privata nella città natale dell’Uomo Pipistrello. Il settimo numero, in uscita negli USA tra pochi giorni, introdurrà nel cast della serie il figlio di Batman, Damian Wayne, che entrerà a far parte del corpo studentesco dell’accademia.

Newsarama ha intervistato la disegnatrice per scoprire qualche retroscena sul suo lavoro:

Tristan Gotham AcademyCosa ti ha avvicinato al mondo del fumetto?

Mi sono interessata ai fumetti perché è una forma di narrazione in mano allo scrittore e al disegnatore. Il mio lavoro nel campo dell’animazione è molto cooperativo, ci sono molte figure nel processo creativo e quello che arriva sullo schermo agli occhi del pubblico è sempre diversi passi avanti rispetto a dove i miei disegni hanno dato il via al tutto.
È un processo molto più rapido e diretto, con un piccolo team che collabora per portare il prodotto finito tra le mani del lettore, senza dover diluirne il contenuto. Per me come illustratrice è qualcosa di meraviglioso, una grande soddisfazione.

Come descriveresti il tuo stile, e quali sono le tue influenze?

Il mio stile è fortemente influenzato dall’animazione. Spesso le persone vedono i miei disegni e li definiscono disneyani, che non mi sorprende dato che ho trascorso quattro anni a lavorare su Ralph Spaccatutto e Big Hero 6; ma considero molto più forte l’influenza dell’animazione giapponese, con la quale sono cresciuta, rispetto ai cartoni animati occidentali.

Puoi descriverci le tecniche con cui realizzi Gotham Academy? Quanto c’è di digitale?

Lavoro esclusivamente in digitale. Sono in grado di usare matite e inchiostro, ma per via delle tempistiche strette e per la mia tendenza a dipingere subito dopo il bozzetto, ho deciso di adottare uno stile pittorico piuttosto che uno basato su linee e inchiostri.
Ho sempre pensato che sarebbe stato bello vedere un intero numero di un fumetto dipinto come una copertina. Un altro elemento che mi piace utilizzare è l’illuminazione espressiva, e l’assenza di contorni in Gotham Academy mi permette di utilizzare un luce più cinematografica.

 

Fonte: Newsarama