La Forza si risveglierà al cinema soltanto il prossimo 16 dicembre, ma sarà soltanto l’ultimo (si fa per dire) tassello di una catena di produzione che sfornerà prodotti stellari a ritmo serrato fino a quel giorno, dai fumetti Marvel ai romanzi Del Rey passando per la nuova stagione della serie animata Rebels e perfino per il nuovissimo videogioco Battlefront targato EA.

Tutto questo all’insegna del nuovo canone Starwarsiano inaugurato da Disney e Lucasfilm. Abbiamo già esplorato i motivi e le origini di questa nuova continuity stellare. Per non farci trovare impreparati all’arrivo de Il Risveglio della Forza, perché non scoprire in maggior dettaglio come è suddiviso il materiale di Star Wars passato e presente in base alle direttive del nuovo canone?

Quella che segue è una rapida guida, necessariamente non esaustiva, ma che dovrebbe fornire quantomeno i capisaldi generali per orientarsi nello status quo attuale, nonché suscitare anche qualche spunto di riflessione per chi volesse approfondire l’argomento.

In realtà, almeno per quello che riguarda il nuovo canone, orientarsi è facile: fanno parte della nuova continuity di Star Wars i sei (quasi sette) film, le due serie a cartoni animati in computer graphic Rebels e Clone Wars e tutto ciò che la Marvel ha iniziato a produrre dal 2015 in poi, assieme a quanto la Del Rey ha fatto in modo analogo sul fronte dei romanzi.

Tutto ciò che è stato pubblicato in precedenza (dal primigenio ciclo a fumetti della stessa Marvel alle produzioni Dark Horse, passando per i cicli di romanzi della Bantam e le pubblicazioni Del Rey antecedenti all’anno in corso sono fuori continuity e vanno a far parte dell’insieme Legends, assimilabile ai What if…? di Marvelliana memoria.

Detto questo, tuttavia, andiamo a esaminare cosa accade nelle varie fasce temporali per scoprire qualcosa in maggior dettaglio:

 

Star Wars old comics canon

La cronologia della vecchia continuity a fumetti, ora ribattezzata “Legends”

Storia Arcaica e Vecchia Repubblica

Tecnicamente, tutto quanto è stato pubblicato in questa fascia finisce nel filone Legends. Quindi, ufficialmente, dovremo dire addio a fumetti e videogiochi legati alla Vecchia Repubblica, a personaggi come Darth Bane, Exar Kun, Ulic-Qel Droma e Revan.

Tuttavia, la situazione non forse così disperata come sembra per i prodotti appartenenti a questa fascia: tutti gli sforzi creativi delle nuove produzioni sono concentrati sull’epoca successiva a Il Ritorno dello Jedi, e non è previsto, almeno nell’immediato futuro, nessun progetto ambientato in quest’epoca. Dal momento che vige la regola “finché non entra in contrasto con il nuovo canone, non va considerato perduto”, buona parte del materiale relativo alla Vecchia Repubblica potrebbe dormire sonni relativamente tranquilli.

Se si considera poi che specialmente quando si parla di Jedi e Sith un corpo di storia passata a cui attingere è pressoché necessario anche nelle nuove produzioni, è lecito sperare che anche nel nuovo canone i riferimenti a queste linee narrative possano presto essere recuperate, oppure riaffiorare tramite una rinarrazione qualora qualcuno dei nuovi autori decida di attingere a questo materiale.

 

Epoca dei Prequel

Qui la falce del tristo mietitore (o la spada cruciforme di Kylo Ren, se preferite) si è data da fare: scompare tutto il materiale di contorno dedicato ai prequel e ai loro personaggi, ad eccezione della serie in computer graphic dedicata a The Clone Wars.

Sul campo dei caduti rattrista soprattutto dover dire addio alla prima serie animata dedicata a quello stesso conflitto e realizzata da Genndy Tartakovskji, un gioiellino che nella sua semplicità e nella sua incisività meritava forse di passare il guado più della ponderosa serie in cinque stagioni lanciata dopo il 2005.

Tuttavia, la serie di The Clone Wars in computer graphic viene a creare un caso interessante: pur essendo stata “accettata” nel canone attuale, è stata realizzata negli anni precedenti, e quindi secondo i dettami e la continuity del vecchio canone. Ne consegue che diverse cose del vecchio canone, se incluse in The Clone Wars, entrano a far parte necessariamente anche della nuova continuity: vale per il pianeta Dathomir e le Sorelle della Notte, lo spettro di Darth Bane e perfino per il “ritorno dalla morte” di Darth Maul!

 

Dark Times

Con questa dicitura si intende generalmente il ventennio che separa i prequel dalla trilogia classica, quello di massima supremazia Imperiale, in cui la Ribellione non si è ancora formata. Al di là di alcune sporadiche serie a fumetti e romanzi, questo territorio nel vecchio canone era dominio soprattutto della saga multimediale The Force Unleashed, che narrava le vicende del giovane Starkiller, un apprendista addestrato in segreto da Darth Vader, e di come tale iniziativa finisse più o meno volontariamente per porre i semi della nascita dell’Alleanza Ribelle.

Un tema pressoché analogo è coperto nel nuovo canone dalle serie animata Star Wars Rebels, quindi dobbiamo dire addio a The Force Unleashed. Ma sebbene sia vero che certi sviluppi narrativi dell’apprendista segreto di Vader fossero intriganti, l’uso esagerato dei poteri della Forza descritti in questa saga ci permette di salutare la sua partenza in zona Legends senza troppi rimpianti.

 

Old Canon

Stessa sorte per la ponderosa cronologia dei romanzi della vecchia continuity.

Trilogia Classica

In questa fascia temporale in apparenza si salva ben poco: vuoi perché buona parte delle produzioni a essa dedicate erano considerate apocrife perfino dal vecchio canone (il romanzo Splinter of the Mind’s Eye, i fumetti Classic Star Wars, il primo ciclo Marvel), vuoi perché è il terreno di gioco ottimale su cui si stanno cimentando gli autori Marvel attuali.

Vale la pena di far notare però che il “computo delle vittime” potrebbe essere molto più limitato di quanto appaia in realtà. Di base, esso coinvolge principalmente gli eventi delle vecchie produzioni, ma in realtà tutto ciò che è stato creato dal vecchio universo espanso a livello di ambientazioni, tecnologie, mezzi e creature continua a sopravvivere anche nel nuovo canone: mezzi come l’incrociatore Gozanti, ambientazioni come Nar Shaddaa, l’uso degli holocron Jedi e Sith, le culture e i tratti distintivi delle varie razze aliene sono tutti aspetti del vecchio canone che rimangono indenni e immutati anche nel nuovo.

Viene da chiedersi che sorte toccherà alla saga di Shadows of the Empire, anch’essa, come le Clone Wars in computer graphic, realizzata con il contributo diretto della Lucasfilm e quindi forse meritevole di sopravvivere. Da un lato, il fatto che le nuove produzioni non stiano esplorando gli anni a cavallo tra L’Impero Colpisce Ancora e Il Ritorno dello Jedi lascia ben sperare. Dall’altro, come annunciato da alcuni autori Marvel, prima o poi qualcuno si spingerà anche in quel periodo e allora avremo la nostra risposta.

Chissà che qualcuno non decida di riscrivere o riproporre in altre forme la storia di Xizor e compagni: se non altro perché la presenza del Sole Nero come sindacato criminale su scala galattica è talmente radicata nell’universo di Star Wars che farebbe specie vederla scomparire del tutto…

 

Star Wars new canon

La cronologia del nuovo canone, unificato, semplificato e integrato a Episodio VII.

Post-Jedi

In questo caso, invece, è inutile girarci intorno: di tutto ciò che è stato prodotto dopo Il Ritorno dello Jedi va fatto tabula rasa. A livello “storico” perdiamo i lunghi anni di lotta della Nuova Repubblica contro i rimasugli dell’Impero, l’invasione aliena degli Yuuzhan Vong e l’ambientazione futuribile della serie a fumetti Legacy.

A livello di personaggi perdiamo la discendenza della famiglia Solo (tre figli, Jacen, Jaina e Anakin, di cui uno rimarrà fedele al lato chiaro della Forza, uno passerà al lato oscuro e un altro morirà prematuralmente) e quella della famiglia Skywalker (Ben Skywalker, frutto dell’unione tra Luke e la femme fatale ex-Imperiale Mara Jade).

Dai pochi dati ufficiali trapelati relativi a Episodio VII pare che il futuro degli eroi della Ribellione sia molto meno “jet set” di una vita trascorsa nella capitale di Coruscant a guidare la Nuova Repubblica, e anche a livello di discendenza le cose sembrano essere andate in modo assai meno tranquillo. La differenza che più spicca è forse l’assenza della restaurazione dell’Ordine Jedi: mentre questo nel vecchio canone era un dato di fatto pressoché scontato, Episodio VII parrebbe presagire per Luke un futuro molto più isolato e solitario che non quello di “decano” ufficiale di un’Accademia Jedi.

I nomi circolati per le fazioni politiche che animano la galassia trent’anni dopo, vale a dire il Primo Ordine e la Resistenza lascia credere che gli equilibri di forza nella Galassia non arridano tanto facilmente alla “Nuova Repubblica” come accadeva nel vecchio canone.

 

Ma con questo, siamo passati dal campo delle certezze a quello delle speculazioni. Un’iniziativa che dovrebbe fare ordine in modo pressoché definitivo è il ciclo narrativo Journey to the Force Awakens, previsto per il prossimo settembre, che farà luce su quello che è il vero destino della galassia di Star Wars successivamente agli eventi de Il Ritorno dello Jedi. Fino ad allora, per citare un bardo inglese assai poco stellare… “il passato è prologo”!