Ritratto di Wally Wood

Ritratto di Wally Wood

Il termine “unsung hero” è quello che forse meglio di ogni altro definisce la figura di Wally wood, almeno per quello che riguarda la vicenda legata a Daredevil. La prima versione del supereroe creata da Stan Lee e Bill Everett negli anni 60 (quella con il costume giallo, per intenderci) faticava a decollare e avrebbe probabilmente chiuso se non fosse intervenuto Wood a rielaborare il personaggio. Operazione che fece con energia e lungimiranza, al punto che la quasi totalità gli aspetti del Daredevil che tutti conosciamo sono frutto del lavoro di Wood: il costume rosso, il logo con le due D che si intersecano, il senso radar e il bastone trasformabile in manganello.

Se a questo aggiungiamo che i titoli della popolarissima serie TV di Netflix di questa primavera hanno ritenuto opportuno nominare e omaggiare tutti i grandi autori Marvel che hanno lavorato al personaggio, spicca effettivamente l’esclusione di Wood da questa lista. Svista che l’Estate di Wally Wood ha chiesto alla Marvel e a Netflix di correggere con una lettera aperta inviata alle due major.

Nella speranza che questa incomprensione possa essere risolta prima che degeneri in un lungo e annoso contenzioso, vale la pena di notare che numerosi grandi nomi del fumetto, tra cui molti degli stessi autori che sono stati inclusi nei riconoscimenti di Daredevil della Netflix, hanno ritenuto opportuno fornire il loro appoggio alla richiesta della Wood Estate: gente come Mark Waid, Gerry Conway, Howard Chaykin, Roy Thomas, Michael Allred, Mark Evanier, Dan Brereton, Jim Steranko hanno scritto messaggi di supporto a conferma del contributo cruciale di Wood alla genesi e al successo del personaggio.

Resta ora da vedere come risponderanno Marvel e Netflix a questa richiesta, anche se la tacita speranza è di vedere il nome di Wood comparire nella seconda stagione di Daredevil, già confermata da Netflix.

 

 

Fonte: Bleeding Cool