Leo Ortolani a Torino Comics 2015La fine del topo? Il titolo del panel non poteva essere più azzeccato e il pubblico di Torino Comics ha risposto alla grande all’incontro con Leo Ortolani, tenutosi ieri alle 15:00 in quel del Lingotto Fiere che ospita la convention piemontese.

L’affluenza è stata così cospicua da dover cambiare la sala predefinita con una seconda molto più capiente. Chi ha atteso con pazienza è stato premiato con un’ora scoppiettante in compagnia dell’artista parmigiano d’adozione. Non ci riferiamo solo all’incontenibile simpatia, verve e schiettezza di Ortolani (non perdetevi la nostra recente intervista), ma anche a ciò che è emerso durante la chiacchierata con la platea di lettori. Non sono mancate le sorprese, ma andiamo con ordine.

Partiamo da Rat-Man e dalla curiosità più sfiziosa dopo il post sul proprio profilo Facebook del 1 aprile, che ha avuto conferma:

Rat-Man finirà. Mi darebbe fastidio leggere storie di Rat-Man non fatte da me, quando non ci sarò più e sarò stato cremato.

Ha ammesso con la solita ironia, continuando:

Tex, Diabolik, hanno un modello collaudatissimo, Rat-Man no. Il mio problema è la noia, devo divertirmi, stupirmi mentre penso a una nuova storia e la scrivo, perché poi dovrò disegnarla…
Mi sono reso conto man mano che la serie andava verso una fine.

Ho appeso al muro di casa mia, del mio studio, la gag di apertura dell’ultimo numero. La prima run della macro-finale sarà una storia di 4 parti. Inizierà sul 109, dal titolo La Falena. L’avevo concepita in tre atti ma sono diventati già quattro.

È la storia che comanda che impone ritmi e reclama i suoi spazi, è lei ad avere la meglio su qualunque mia programmazione.

Rat-Man Collection 109: La FalenaMa finirà davvero con il numero 118 del gennaio 2017? Lo abbiamo chiesto e Leo che ha ribattuto candidamente:

Il primo aprile ho fatto il bastardo, ma ho dato numero dell’albo e data precisi della conclusione di Rat-Man, perché in quel momento era così in realtà nella mia testa.

Poi come ho già detto la storia ha preso il sopravvento. Finirà ma non so con onestà dire quando. Stupirà anche me quando arriverò alla fine, lo giuro. Ho detto gennaio perché è il mio compleanno. Ma se non è gennaio sarà aprile o a Lucca, sarebbe un bel colpo [ride], ma non decido io, decide la storia. Ciò che è sicuro è che Rat-Man ha i mesi contati. [Ride]

La domanda di un fan ha attirato l’attenzione sul blog di Ortolani, Come non Detto, e qui abbiamo avuto una gradita anticipazione:

Il blog. Avevo in mente da tempo di farne uno tutto mio. Ero invidioso di quello di Roberto Recchioni [ride], di quanta roba riuscisse lui a buttarci dentro. Volevo pubblicare materiale anch’io, magari non con quel ritmo. Le recensioni a fumetti dei film sono nate in sordina e poi hanno avuto successo, tanto da arrivare a recensire pure i trailer. C’è in progetto di trasferirle in un volume cartaceo. Ci stiamo pensando seriamente.

Durante la piacevole chiacchierata c’è stato modo di parlare anche della collaborazione con Arturo Brachetti:

Ho scritto, o meglio, riscritto lo spettacolo di Arturo Brachetti [ride], la sceneggiatura preciso, i numeri sono geniali e funzionavano benissimo. Il teatro è un lavoro diverso dal fare fumetti. Arturo conosce e legge Rat-Man e apprezza molto l’ironia e le battute di tipo surreale. È un onore. È un grandissimo artista e un uomo straordinario. Mi ha chiamato e mi ha chiesto di risistemargli “Brachetti che Sorpresa”, lo spettacolo che era già in tournée.

Brachetti è un vulcano di idee, secondo me non dorme mai. È sempre pronto a rinnovarsi e a dar vita a nuove creazioni. Ho scritto tre volte lo spettacolo. Voleva un approccio più surreale e dare struttura al tutto. Io ho ripreso lo spettacolo, gliel’ho rifatto da capo [ride], introducendo anche altri personaggi, ho inserito gag e qualche nuova idee su un impianto più coerente, grazie anche a Davide Calabrese degli Oblivion che ha curato la regia.

Rat-Man Collection 108 da Anteprima 282

Rat-Man Collection 108 da Anteprima 282

Ma come nasce una storia di Rat-Man?

Come nasce una storia di Rat-Man? Vi interessa davvero? [Ride] I primi sette giorni sono di isteria e sterilità creativa. Scaraventi con male parole moglie e figli [ride]. Poi arriva una scena, un’immagine e rivedi la luce e la speranza.

Cerco ispirazione ovunque. Io la trovo nella musica, nei libri, nel cinema. La copertina del n. 109, vedrete, è la trasposizione della locandina dell’Esorcista.

Il vero scoop è arrivato però al termine della conferenza e riguarda Sergio Bonelli Editore e una minisierie in gestazione:

Roberto Recchioni e lo stesso Mauro Marcheselli sono stati molto carini nei miei confronti. “Quando vuoi la porta è aperta alla Bonelli”. Ovviamente la cosa mi ha fatto un enorme piacere.

È da tempo che mi piacerebbe fare altro. Fumetti diversi da Rat-Man intendo. Mi sto ispirando al modello americano di Bendis e Brubaker, per fare due nomi molto noti. In 20 pagine, non sono neanche più 22 – 24, mi ha spiegato Camuncoli, concentri una sceneggiatura mozzafiato, che ti accende il desiderio di leggere il prossimo albo. Hai 20 tavole a disposizione e ognuna di queste, ogni vignetta, non va sprecata ma utilizzata con attenzione per il tuo racconto. Ci vuole tecnica e bravura.

È con quello che mi piacerebbe cimentarmi. Vorrei portare uno spillato all’americana nelle nostre edicole. È una follia? [Ride] È da un po’ comunque che ho in mente una miniserie e non sarà comica o umoristica. Vedremo.