Spider-Island #1, copertina di Humberto Ramos

Spider-Island #1, copertina di Humberto Ramos

Christos Gage ha rilasciato una breve intervista, del tipo a cui ormai siete abituati da qualche settimana, sulla serie che scriverà nei giorni di Secret Wars.

L’autore sarà al lavoro su uno dei territori del Battleworld dedicato all’assoluto personaggio di bandiera della Marvel, ovvero l’Uomo Ragno. L’impegno di Gage nel lungo megaevento che ridisegnerà, almeno nei progetti, il volto del Marvel Universe sarà una rivisitazione di Spider-Island, evento ragnesco che dà il titolo alla miniserie.

Ecco cosa ha dichiarato nell’intervista.

 

Saremo in una Manhattan in cui la Regina dei Ragni ha trionfato. Domina un’isola popolata quasi interamente da ragni giganti, ovvero le persone infettate dallo Spider-Virus. Al suo fianco il Re Ragno, ossia Capitan America sotto metamorfosi. Una piccolissima resistenza di non infettati è guidata da Flash Thompson, l’Agente Venom, tormentato dal suo fallimento nella battaglia decisiva contro la Regina, in cui ha fallito nel salvare il suo eroe Spider-Man, ora presunto morto.

Flash è determinato a redimersi o a morire nel tentativo. Ha un piano per recuperare alleati tra i sudditi della Regina, liberarli e riportare in vita il loro libero arbitrio. Ma in questo mondo non esiste cura per lo Spider-Virus, è troppo tardi per quello. L’unica speranza è trasformarne le vittime in qualcosa di ancora diverso. Per questo motivo vedremo esseri inaspettati come Capwolf e Lizard Hulk e altri bizzarri miscugli tra gli eroi Marvel e familiari mutaforma.

La storia vira rispetto all’originale ciclo di storie che abbiamo visto su Amazing Spider-Man. Non si tratta di un vero e proprio sequel, per quanto ipotetico, ma di una rivisitazione. Gage ha commentato il progetto Secret Wars dicendo che il vero tratto costante delle storie che lo comporranno è l’assenza di limiti alla creatività. Sarà davvero possibile inventarsi qualunque cosa, a tutti gli effetti, in un’atmosfera che ricorda quella dei What if…? della vecchia scuola.

Il tono della storia è post-apocalittico, com’era naturale in una situazione in cui il 99% della popolazione di New York è divenuto mostruoso e selvaggio. Ma non volevo puntare a un’atmosfera dark e depressa. Le storie di Spider-Man, secondo me devono sempre avere un elemento di speranza che ho voluto mantenere anche in questo caso.

La reazione che vorrei creare nel lettore posso riassumerla nella frase “Non ci credo che l’hanno fatto davvero!”. Mettiamola così, mi piacerebbe che la storia ricordasse un po’ Fuga da New York e I Guerrieri della Notte.

 

 

Fonte: Comic Vine