Vi abbiamo già parlato di The Multiversity: Mastermen #1, mostrandovi anche le prime tavole del fumetto firmato da Grant Morrison (testi) e Jim Lee (disegni), uscito a febbraio negli USA.

The Multiversity: Mastermen #1, interni 01Il nuovo capitolo della visionaria miniserie ideata da Morrison, che sta portando i lettori in viaggio per il Multiverso della DC Comics, ha luogo su Terra-10, mondo in cui la navicella con a bordo il piccolo Kal-El atterrò nella Germania degli anni ’40. Quello che su Terra-0 (ma non solo) è conosciuto come Superman, in questa realtà ha il nome di Overman e divenne l’arma decisiva per consentire ad Adolf Hitler di vincere la Seconda Guerra Mondiale e imporre un regime nazista sull’intero pianeta.

Proprio Jim Lee ha parlato della sua ultima esperienza lavorativa, specificando cosa lo ha attirato maggiormente nel lavorare a questo fumetto.

Prima di tutto è stata soprattutto la possibilità di lavorare con Grant Morrison. Scelgo i miei progetti in base a chi sono i miei collaboratori, perché adoro imparare l’arte del creare da artisti talentuosi. Alla fine, ognuno ha un suo personale approccio allo storytelling, e io trovo divertimento e appagamento nel provare a realizzare ciò che ogni scrittore mi chiede quando mi affida le sue sceneggiature.

Al di là di questo, penso che Multiversity sia un progetto meraviglioso, già a partire dalle premesse. Fui rapito dalla visione di Grant quando, un paio di anni fa, mi parlò dello scopo e della magnificenza di questo progetto. È davvero unico, grazie al suo talento creativo, ed è una sorta di testamento del suo genio. Vederlo prendere vita grazie a così tanti grandi artisti mi ha fatto sentire di far parte di una di quelle cose che capita una volta sola nella vita, mi sono entusiasmato nel realizzare la mia visione di un mondo dominato da un supereroe nazista.

Avendo sentito parlare di The Multiversity anni fa, Lee ha avuto la possibilità di scegliere quale numero disegnare?

The Multiversity: Mastermen #1, interni 02Penso che io e Grant fummo subito d’accordo che questa uscita fosse quella che avesse maggior ragione di essere disegnata da me, quando ero a scuola amavo studiare storia, così che non vedevo l’ora di disegnare elementi storici appartenenti alla Seconda Guerra Mondiale in un fumetto. Ho cercato su Google tantissimi riferimenti, dal Messerschmidt 262, il primo jet della storia, ai vecchi tank Panther alle divise dei nazisti.

La parte più difficile è stata disegnare i bagni dei nazisti, li ho dovuto sudare parecchio! Ovviamente mi ha attratto anche il tono della storia: c’è questa bellezza grandiosa, fredda e soffocante in questo mondo nel quale i nazisti hanno preso il controllo globale. Grant ha postulato che un mondo del genere rappresentasse la morte dell’arte, della cultura in generale e del progresso sociale, così ho cercato di incanalare questo sentimento al meglio.

Terra-10, conosciuta anche come Terra-X, era già apparsa in opere del passato della DC Comics. Quanto il disegnatore aveva familiarità con queste?

I miei genitori odiavano il fatto che leggessi fumetti. Avevo moltissimi fumetti della Justice League degli anni ’70, perché probabilmente quella è la mia era preferita di questo team. Ma devo ammettere di non aver letto le storie classiche di Terra-X, ed è una cosa che rimpiango, perché mi avrebbe consentito di lavorare in maniera più nostalgica e sentita. Ma penso che il risultato sia comunque soddisfacente.

Ma qual è stato il contributo di Lee al design finale dei personaggi presenti in The Multiversity: Mastermen #1?

Tutti i design esistevano già o erano stati già creati da Grant. È stato di grande aiuto avere già una direzione in questo senso, così che ho dovuto semplicemente aggiungere il mio tocco e provare a realizzarne la sintesi estetica migliore possibile.

The Multiversity: Mastermen #1, interni 03Come già detto, protagonista dell’opera è Overman, così simile, ma anche così diverso, da Superman: a questo proposito, l’artista ha detto la sua.

Sono consapevole del fatto che, mentre disegnavo Overman, stavo sostanzialmente disegnando una versione alternativa di Superman. Ho cercato di disegnare certi elementi basandomi sulla mia esperienza precedente con il personaggio, come per esempio la copertina di Superman #204 per una scena nella quale Overman si getta alla conquista di Washington. Allo stesso tempo, ho cercato di rendere Overman un personaggio più al limite, per mostrare quando sia molto più tormentato di quanto Superman sia mai stato.

Con questo intendo che, dopo decadi di dominio nazista, niente di ciò che la propaganda nazista professava si è tramutata in realtà: eliminare dissidenti, uccidere artisti, attivisti, scienziati e liberi pensatori ha fatto sì che il mondo divenisse completamente privo di cultura, arte e amore.

Infine, Lee ha parlato del suo metodo lavorativo, fra disegno a mano libera e digitale.

Per il 99% lavoro a matita su carta. Apporto piccoli cambiamenti sul file inchiostrato in digitale usando un tablet Wacom Cintiq, sul quale puoi disegnare usando una penna digitale. È l’era moderna del fumetto, i progressi del digitale ci permettono di apportare qualsiasi cambiamento anche all’ultimo secondo, e ce ne sono stati diversi in questo fumetto.

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Fonte: Newsarama