Ci scusiamo fin da subito se troverete scorretta questa recensione. Di fatto, lo sarà, perché non saremo in grado di prescindere, nel recensire Cinque Allegri Ragazzi Morti #0, dal fatto di aver già letto l’opera nella sua incarnazione originale. In teoria, questo articolo dovrebbe essere l’obiettiva, ancorché soggettiva valutazione di un singolo albo, introduttivo a una serie a fumetti che parla, evidentemente, di zombie. Una serie scritta da Davide Toffolo, ormai colonna portante del fumetto italiano da almeno due decenni, non più giovane di talento come negli anni Novanta, e leader dei Tre, dico, Tre Allegri Ragazzi Morti, che non sono personaggi di carta, ma veri musicisti rock, una vera band. Ma falliremo, non tanto nell’obiettività (per quanto non si possa garantire) quanto nel limitarci a parlarvi dell’esperienza di lettura delle trentadue pagine di questo numero zero. Perché quella dei Ragazzi Morti è un’epopea che abbiamo già letto in anni di adol...