Alla Marvel è l’uomo dei cattivi: ha narrato la saga tanto sconvolgente quanto oscura di Loki in Journey into Mystery, e sugli X-Men ha raccontato la caduta di un personaggio in precedenza considerato incorruttibile come Scott “Ciclope” Summers, consumato dal fuoco oscuro della Fenice.

Forse era inevitabile che al momento di trovare un autore per raccontare da vicino le nefande imprese del signore oscuro dei Sith la scelta ricadesse su Kieron Gillen. Il numero #1 di Darth Vader è appena uscito, ed è il momento giusto per scoprire dalla bocca dell’autore stesso quali sono i suoi piani per una tra le figure più iconiche del cinema e dell’immaginario collettivo. Ecco quanto ha dichiarato Gillen nel corso di un’intervista a Wired Magazine.

 

Darth Vader #1, movie variant coverPerché i lettori dovrebbero appassionarsi alle nuove serie di Darth Vader o Star Wars quando si tratta di un territorio ampiamente esplorato nel vecchio Universo Espanso? Anche se la Disney ha detto che quelle storie non contano, non si può obbligare la gente a dimenticarle.

È difficile rispondere alla domanda senza sembrare cattivi nei confronti del vecchio Universo Espanso. Ed è anche difficile spiegare l’UE a un pubblico che non segue il fandom di Star Wars in dettaglio. Siamo in una posizione in cui dobbiamo sgombrare casa dalla vecchia mobilia e abbiamo una foresta sterminata davanti a noi. È una mossa molto coraggiosa che nessuno ha mai fatto prima. La Lucasfilm ha nominato un gruppo di narratori con un compito ben preciso: vigilare su questo meta-mito e fare in modo che tutte le storie siano canoniche come prima non lo erano mai state. Non ci sarà più nessun dubbio su cosa è ‘vero’ oppure no: Darth Vader in questo momento sarà qui e farà questa cosa. È un progetto molto interessante a cui lavorare perché c’è un continuo interscambio in cui chiedi “posso fare questo” e ti viene risposto di sì o di no.

Uno dei benefici inaspettati è che io posso concepire una storia (facciamo un esempio ipotetico) in cui dico che avrei una certa idea per un ministero o qualche altra organizzazione. Loro mi rispondono che in realtà esiste già qualcosa di adatto in questo o in quell’altro libro. È un processo di inter-colonizzazione molto interessante. Tutto avrà un livello di coerenza che non è mai stato mantenuto in un universo su questa scala. Io sto lavorando solo a una piccola parte di questo universo, proprio come quando, lavorando nell’Universo Marvel, lavoro su Loki o sugli X-Men, e non su tutto l’Universo Marvel.

In questa nuova continuity dove si inserisce la tua serie?

La nostra storia parte dopo Una Nuova Speranza e arriverà fino a L’Impero Colpisce Ancora. Quelli sono i nostri due punti di riferimento principali. Abbiamo notato che Vader in Star Wars è assai meno letale di com’è nell’Impero. Il cinismo con cui tratta chi gli sta intorno è diverso, come anche il livello di potere che sfoggia quando combatte. Al momento è il maggiore responsabile della distruzione della Morte Nera, è quello che si è lasciato sfuggire i piani… e di proposito. È l’unico sopravvissuto della gerarchia militare, e quindi finisce per essere il capro espiatorio. E così parleremo della caduta e dell’ascesa di Darth Vader, di come la figura alla fine di Star Wars diventa quella che conosciamo all’inizio de L’Impero.

Qual è il tuo approccio a Vader come personaggio?

Star Wars Darth Vader #1, variant cover di Alex RossDi base è la storia di un cattivo che diventa un cattivo ancora peggiore, concepita in modo analogo a House of Cards (sia la versione inglese che il remake americano). C’è un uomo di potere a cui viene fatto un torto, e quell’uomo inizia a usare tattiche che prima non aveva mai usato per riprendersi ciò che gli spetta. Ora sono altri a occupare una posizione superiore alla sua. Praticamente in ogni area della sua vita deve vivere all’ombra di qualcun altro. Alcuni lo considerano un leccapiedi. Ovviamente, a Vader la cosa non va giù, e questo dà il via a numerose sottotrame.

Le tue opere sono note per essere caratterizzate da grandi sconvolgimenti: è possibile farlo anche in un universo più rigido come quello di Star Wars?

Durante la gestione di Uncanny X-Men sapevo che sia Schism che AvX sarebbero arrivati, quindi mi sono mosso attorno a quegli eventi. Queste sono realtà che uno scrittore di fumetti affronta costantemente. L’idea è che esista una melodia a cui puoi aggiungere le tue strutture per potenziare il tema centrale. I temi e le idee centrali mi vengono fornite: si parte da qui, si arriva qui e sono coinvolti questi personaggi. Il mio compito sta nell’aggiungere profondità e sfumature. Abbiamo elementi importanti come la scoperta dell’esistenza di Luke da parte di Vader e la rivelazione di essere stato oggetto di menzogne per venti anni: potrò scrivere di tutte queste cose.

In che misura i prequel e il background di Anakin come Vader hanno una loro influenza?

Quel background è un sostrato costantemente presente in termini di motivazione e psicologia. È visibile nell’arco di tutta la saga di Star Wars. Anche se i prequel non mi sono piaciuti, c’è da apprezzare il viaggio emotivo che hanno compiuto i personaggi. Vader è Anakin, eppure non lo è; non è la stessa persona che era venti anni fa. Ho esaminato attentamente tutti i prequel, annotando i dettagli per evidenziare ciò che valeva la pena di sfruttare e ciò che rendeva le cose interessanti. In un numero futuro prenderò un personaggio secondario e lo svilupperò in una direzione terrificante. Sarà una serie molto oscura.

Darth Vader #1, variant cover di .J Scott CampbellPensi che parte del fascino di Vader stia nel fatto che la gente non sappia o non sapeva quasi nulla su di lui?

È un personaggio che evoca una sensazione di distacco. Una cosa che faccio spesso quando scrivo è cercare di tenere la bocca chiusa. Nelle seconde stesure finisco sempre per rimuovere dei dialoghi. È una cosa difficile nei fumetti, perché è una forma che non si presta bene al silenzio. Le cose diventano più facili quando costruisci un cast attorno a Veder. Cercare di mantenere le distanze da lui e allo stesso tempo dare al lettore un’idea di ciò che sta pensando non è facile. Nel caso di Vader è importante mostrare la sensazione di pericolo che si prova stando nella stessa stanza con lui. Non intendo usare nulla di simile a dei riquadri contenenti i suoi monologhi interiori. Basterà un flashback di una vignetta per mostrare al lettore ciò che vede Vader e capire perché fa ciò che fa. Non guiderò mai il lettore per mano dicendogli esplicitamente “Questo è il vero motivo per cui Vader agisce così.”

Nei film il rapporto tra Vader e Luke viene esplorato, ma il fatto che Leia sia sua figlia non viene mai toccato. Pensi di esplorare questo argomento?

Questa è una domanda molto interessante; quando Vader scopre la verità su Luke e Leia? Luke lo scopre soltanto nel Ritorno dello Jedi. Ma la questione di Leia è sicuramente un fattore dell’equazione.

L’altro rapporto essenziale per Vader è quello con l’Imperatore Palpatine. Come si sviluppa nella tua serie?

È un rapporto molto teso in cui è Palpatine a comandare. I due sono maestro e apprendista, ma il maestro è deluso da Vader. Sono successe molte cose, e in essenza l’Imperatore è furioso con lui. Ha impiegato venti anni a realizzare questo progetto della Morte Nera, e quello stolto del suo assistente ha rovinato tutto. È comprensibile che l’Imperatore sia infuriato. L’interazione tra i due è il cuore della serie, e stiamo sempre parlando di un Signore dei Sith. Tutte le scene tra Vader e Palpatine sono oro puro, e ho adorato sceneggiarle.

Darth Vader #1Ci sono delle regole su ciò che avete o non avete il permesso di fare?

Ci è stato detto che possiamo reintrodurre materiale dal vecchio Universo Espanso se vogliamo, ma in quel caso tocca a noi reintrodurlo da zero. Molti membri del gruppo narrativo vogliono evitare di abusare all’infinito delle stesse cose, come per esempio Jabba the Hutt. È un signore del crimine, ma è uno dei tanti. Vogliamo esplorare l’universo e creare materiale nuovo. L’importante è che sia materiale creato nello spirito di Star Wars. Avevo alcune idee che in sé non erano niente male, ma mi sono detto di no da solo, perché non funzionano in questa ambientazione.

Per esempio, nel primo numero compare Boba Fett che accetta una missione per Darth. Ho scritto quella scena come se fosse il primo incontro tra Darth e Boba e tutto andava bene, ma il gruppo narrativo mi ha chiesto: “Deve per forza essere il loro primo incontro?” Non era necessario, ma al momento è la prima volta che si incontrano nella nuova continuity. Se però decidiamo che questo non è il primo incontro tra i due, abbiamo la possibilità di narrare altre storie precedenti a questa che li coinvolgano. È questo il compito del gruppo narrativo, rendere le cose più compatte possibile.

 

Fonte: Wired