Terzo e ultimo appuntamento con la macro-intervista di ICV2 al presidente della Marvel Comics, Dan Buckley. Nella prima parte si è parlato di vendite e dinamiche di mercato, nella seconda del rapporto tra fumetti e pellicole dei Marvel Studios. Questa volta ci concentriamo sul debutto della linea Star Wars e gli altri progetti extra-Marvel Universe, per poi tornare a casa con Secret Wars!

 

Parliamo di Star Wars. Tradizionalmente si ha l’impressione che la Marvel sia straordinaria nel gestire il proprio universo, ma che quando si tratta di gestire le licenze altrui non se la cavi altrettanto bene. Negli ultimi tempi questo è cambiato, in occasioni come gli adattamenti dei romanzi di Stephen King avete ottenuto un successo superiore ad altre proprietà su licenza precedenti. Vogliamo parlare delle differenze culturali necessarie per gestire i personaggi altrui rispetto ai vostri, e di come pensate di procedere con Star Wars?

Dark Tower: The Power of the Three - House of Cards #1, copertina di Julian Totino TedescoMi fa piacere sentir parlare di Stephen King e Dark Tower, perché credo che quello sia un buon esempio di un ottimo lavoro da parte nostra. È una questione complicata, e abbiamo cercato di tenerlo presente esaminando giudiziosamente quali proprietà intellettuali esterne inserire alla Marvel. Lo dirò apertamente: siamo stati molto selettivi nel decidere cosa accettare. In generale selezioniamo quel materiale che a nostro giudizio troverebbe un suo spazio nelle fumetterie, dove esiste già una cultura geek che beneficia di una certa continuità. Possiamo mettere a disposizione la nostra esperienza e abbiamo l’occasione di realizzare delle rappresentazioni visive di ciò che è stato descritto. Penso che abbiamo fatto un ottimo lavoro con Anita Blake, Dark Tower, Halo, Castle e Ender’s Game.

Abbiamo discusso a lungo su quale fosse la mentalità migliore con cui affrontare questo genere di proprietà. La Marvel tradizionalmente non è forte in questo settore perché è una casa editrice che funge da generatore principale di proprietà intellettuali per se stessa. Quindi, nelle varie fasi di lavorazione, il nostro staff semplicemente non è abituato a chiedere il permesso a qualcun altro di fare qualcosa. Credo che per molto tempo qui alla Marvel non si sia capito che era questa la vera sfida. È necessario procedere a un ritmo più lento e far capire agli editor e agli autori che lavorano su un progetto: “Ehi, dovete essere rispettosi. Questa è una proprietà intellettuale che appartiene a qualcun altro.” Ralph Macchio con Dark Tower e Nick Lowe con Ender’s Game si sono presi tutto il tempo che serviva con il nostro staff editoriale e di marketing per contattare i proprietari di quelle licenze e discutere assieme a loro cosa desideravano che fosse fatto, e abbiamo imparato molte cose in quell’occasione. È un’esperienza che si è rivelata preziosa quando è giunto il momento di sviluppare un rapporto con la Lucasfilm per Star Wars.

Star Wars #4, copertina di John CassadayPassiamo molto tempo con la Lucasfilm perché anche loro, a loro volta, devono destreggiarsi tra molte attività, come per esempio promuovere un nuovo film (cosa non da poco!). Dedichiamo molto tempo a discutere con loro, a partecipare a conferenze narrative su ciò che possiamo e ciò che non possiamo fare. L’editor Jordan White è impegnatissimo su questo fronte. La tabella di marcia che ne segue è necessariamente diversa: dobbiamo accettare il fatto che l’approvazione da parte loro richiede più tempo. È qui che si correva il rischio di inciampare, perché i nostri ragazzi prima erano abituati a mettersi al lavoro e a dire: “Bah, lo produrremo come se fosse un qualsiasi fumetto Marvel.” Ma questo non si può fare. E dobbiamo accettarlo.

La situazione particolare che si crea con Star Wars è che strategicamente siamo tutti parte della stessa compagnia, quindi è importante che tutte le parti coinvolte siano soddisfatte e abbiano il maggior successo possibile, perché la cosa si ripercuote su numerosi fronti. Non voglio sminuire quello che abbiamo fatto con Ender’s Game o Dark Tower, ma la filosofia da applicare in questo caso è del tutto diversa. Non si tratta semplicemente di versare una percentuale sui diritti a qualcuno: si parla del successo olistico di un franchise della nostra compagnia, dobbiamo fare tutto quello che possiamo affinché Star Wars abbia il maggior successo possibile, è un bene per tutti noi. Star Wars non è più una proprietà intellettuale in competizione con la Marvel: è un fratello o una sorella.

La distribuzione di massa di Star Wars sarà superiore o uguale a quella della Marvel?

Star Wars #1, variant cover di Gabriele dell'OttoSarà l’approccio del mercato stesso a deciderlo. È ancora troppo presto per dirlo. Come dicevo, la Lucasfilm si sta destreggiando tra molti progetti, e collaboriamo strettamente con il loro staff. Hanno appena lanciato la serie animata, che sta andando molto bene. E hanno un film all’orizzonte.

Sono sicuro che ci saranno molte opportunità per agire sul mercato di massa perché, diciamocelo chiaramente, l’ucita di un nuovo film di Star Wars è un evento culturale, non un semplice film. Le opportunità sul mercato di massa per i fumetti e i prodotti di narrativa grafica saranno molto elevati, perché molti canali di massa, quando vedranno questo materiale, diranno: “Sarebbe ottimo che ne avessimo anche noi qualche copia da vendere”. E noi vogliamo avere dei buoni rapporti con chi deciderà di farlo. Quindi immagino che ci saranno delle buone opportunità nel settore della distribuzione di massa soprattutto a causa della natura del prodotto che stiamo trattando.

Noi ci occuperemo della produzione di Star Wars a fumetti: per ora abbiamo quattro serie, Star Wars, Darth Vader, Princess Leia, e Kanan: The Last Padawan.  Avremo anche una solida backlist di raccolte Epic, Omnibus e graphic novel rimasterizzate. Tutto questo sarà disponibile nei nostri canali regolari di fumetterie, nei circuiti librari e in altri canali che riveleremo nelle settimane a venire. La nostra antologia digitale sarà molto solida e disporrà sia delle serie odierne che della backlist che metteremo a disposizione in formato stampato.

Quali sono i progetti Marvel del 2015 che consideri più entusiasmanti?

Secret Wars #2, copertina di Alex RossNon vediamo l’ora che esca Age of Ultron. So come sta procedendo Ant-Man e anche quello mi piace molto. Le nostre serie televisive e i nostri cartoni animati vanno tutti bene. Non potrei essere più soddisfatto di così riguardo a S.H.I.E.L.D., dal punto di vista narrativo. E Agent Carter promette di essere molto divertente.

Sul fronte editoriale, sono molto emozionato soprattutto per Secret Wars. Stiamo preparando il terreno per questo evento da circa quattro o cinque anni. Jonathan Hickman ha proposto questa storia quando ha preso le redini di Avengers, quindi è da allora che stiamo studiando l’evento, e anche se lo abbiamo tenuto segreto fino all’annuncio della New York Comic Con… l’euforia non si è ancora spenta. Ne parliamo alle nostre riunioni editoriali da un bel po’ di tempo, ormai. Fino a due anni fa era qualcosa che rimaneva sullo sfondo, ma poi l’anno scorso ci siamo detti: “Sì, è ora di cominciare a pensarci seriamente.”

La collaborazione editoriale e l’investimento creativo è qualcosa di molto entusiasmante da vedere. Credo che sarà fantastico osservare come tutti i pezzi andranno al loro posto, e come lanceremo l’evento su tutte le nostre piattaforme editoriali (perché lo faremo); è emozionante vedere un progetto editoriale di questo tipo che prende forma. E poi ci sono altre cose in lavorazione su altri fronti che promettono molto bene, ma per il momento non posso entrare in maggior dettaglio.

Non ho avuto idea l’impatto che avrebbe avuto Civil War, finché non è stato pubblicato. Sapevo che sarebbe stato un successo, ma è stato qualcosa di subitaneo. Secret Wars ha l’opportunità di essere un incrocio tra Civil War e L’Era di Apocalisse, qualcosa di unico. Apprezzo davvero tutto lo sforzo editoriale che hanno compiuto gli autori e i disegnatori. Tom Brevoort sta impazzendo. Jonathan Hickman non aveva idea di cosa lo aspettava quando cinque anni fa disse “voglio fare questo”. Non potrei essere più entusiasta per quello che faremo nel corso di questo evento e per quello che ne seguirà poi.

 

Traduzione a cura di Fiorenzo Delle Rupi

Fonte: ICV2