Divinity CopertinaVi abbiamo già dato l’annuncio dell’uscita di Divinity, il progetto di Matt Kindt che racconterà la curiosa e controversa vicenda di un cosmonauta sovietico che, dopo un incontro ravvicinato decisamente del terzo tipo agli albori della corsa allo spazio e un lungo periodo in cui viene dichiarato scomparso, torna sulla Terra con poteri straordinari per venire venerato da chi lo incontra come un dio. Un fumetto che conferma l’autore di Mind MGMT come uno dei più coraggiosi amanti della provocazione e della controversia del comicdom americano. Ecco cos’ha dichiarato il mai banale scrittore sull’argomento, durante una recente intervista a Comic Book Resources.

Tutto è cominciato da una telefonata totalmente casuale con il mio editor alla Valiant, Warren Simmons. Mi disse: “Ho un’idea: Divinity”. Mi misi a ridere e aspettai una spiegazione che non giunse mai. Aveva solo un’idea per un titolo, che è sempre un modo interessante per costruire un soggetto. Comunque non gli diedi peso, sul momento.

Quella notte non feci che pensarci e mi trovai con un’idea del tutto strutturata in testa. All’inizio doveva essere inserita in un ciclo di storie di Unity. Poi divenne un progetto indipendente. Da tempo volevo lavorare a una storia di respiro cosmico, qualcosa di grosso, con grandi mostri e parecchie stranezze, che allargasse in qualche modo i confini dell’universo narrativo della Valiant. Mi parve un’idea perfetta per grattarmi questo prurito creativo.

Divinity vede come ambientazine iniziale la Russia comunista della Guerra Fredda, un periodo che Kindt trova interessante da molto tempo, per il fatto che in quegli anni abbiamo assistito alla vera nascita dei viaggi spaziali e per le conseguenze che questo sogno divenuto realtà ha avuto sull’immaginario fantascientifico.

Oltre alla corsa allo spazio, in quel periodo confluiscono parecchie cose interessanti: Guerra Fredda, lotte per i diritti civili e molto altro. C’è una quantità pazzesca di sottotesti e di temi che possono essere inseriti in una storia di ambientazione cosmica. Inoltre trovavo interessante che il personaggio di Divinity non fosse cresciuto nella realtà dei nostri giorni eppure avesse visto molte più cose nella sua vita di quanto possano aver fatto le persone comuni, di quanto abbiamo fatto noi lettori.

Inserire nel contesto dell’Universo Valiant una vicenda del genere, con un personaggio, vale la pena di dirlo, potenzialmente divino a fare da protagonista, è una sfida non da poco. Non facile spiegare come mai non ne fosse mai giunta notizia a personaggi e lettori sinora.

In realtà non è stato difficile. Senza anticiparvi troppo, sappiate che non è rimasto sulla Terra a lungo… è più o meno scomparso e nessuno sapeva chi fosse e cosa stesse facendo. Fa tutto parte del mistero che la storia deve poco a poco rivelare. Dov’è stato? Che cos’ha visto? E perché ora è tornato?

Certo, inserire un personaggio così potente nel contesto degli eroi Valiant, leggermente più realistico rispetto agli altri paragonabili, e mantenere comunque un equilibrio è stata una sfida. Non poteva essere un nuovo Superman.

Divinity 2Divinity parla di un cosmonauta scelto dai propri superiori per intraprendere una fondamentale missione. Kindt si è soffermato a suggerirne in parte la psicologia, le motivazioni che lo spingono ad agire nella prima parte della storia.

Si tratta di una componente fondamentale. Da dove viene quest’uomo? Perché si è offerto volontario per la missione e, soprattutto, che cosa ha dovuto abbandonare e in qualche modo perdere per il bene dell’umanità? Queste sono le domande che guidano l’intera storia. Quali pensieri albergano nella mente di un uomo che accetta una missione spaziale di trent’anni e quali conseguenze avranno le sue azioni quando tornerà e scoprirà di poter cambiare radicalmente la realtà come e quando vuole? Potrebbe avere le migliori intenzioni e non voler far male a nessuno, ma credete che il resto del mondo starà a guardare impotente di fronte a un uomo di tale potere? Ecco dove iniziano le tenzioni della storia.

Un soggetto che apre a molte interpretazioni e che non mancherà di scatenare il dibattito tra i lettori. CBR ha chiesto a Kindt quale sarà, secondo lui la domanda che tutti si faranno dopo il primo numero.

Se hai questo potere e puoi scegliere di essere in qualunque luogo dell’universo, perché scegliere la Terra? La risposta a questa domanda giungerà nei numeri successivi. I governi del mondo si faranno molte domande sulle ragioni del cosmonauta. Ma, in definitiva, dovranno prendere decisioni ed agire senza essere certi di essersi dati le giuste risposte.

Incuriositi? Già le domande sgorgano dalle vostre menti? Non resta che attendere l’uscita del primo numero di Divinity a febbraio dell’anno prossimo. Nel frattempo, date un’occhiata alle pagine in anteprima che trovate nella gallery qui sotto.

 

 

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Fonte: Comic Book Resources