I giapponesi sono spesso invidiati da noi occidentali per la cortesia e la compostezza nei modi. Sono norme di costume e comportamento che possono saltare quando c’è di mezzo un passato ingombrante che noi italiani condividiamo e comprendiamo profondamente, un fardello che pesa come un macigno: quel famigerato Patto Tripartito che legò Roma, Berlino e Tokyo il 27 settembre 1940 e segnò l’inizio di uno dei momenti più bui dell’umanità. Un preambolo necessario per comprendere l’imbarazzante polemica accesasi tra due grandi artisti del panorama nipponico come Naoki Hyakuta e Hayao Miyazaki.

The Eternal Zero

The Eternal Zero

La disputa che ha raggiunto nei giorni scorsi punti di ebollizione, è nata da un diverbio attorno al romanzo di successo di Hyakuta, The Eternal Zero, da cui è stato tratto l’omonimo film nel 2013, diretto da Takashi Yamazaki e che vedrà presto anche una miniserie TV. È la storia di due ragazzi che vogliono far chiarezza sulla morte del nonno, un kamikaze che non aveva alcuna intenzione di morire. Miyazaki ha dimostrato subito di non essere un fan dello scrittore e del soggetto trattato, commentando a proposito della pellicola:

Faranno un film su Zero adesso. La sceneggiatura è basata su un romanzo incentrato su un’epoca della nostra storia militare che è pieno di falsità, tuttavia… Si continua ad alimentare leggende attorno a Zero.

Parole scelte meticolosamente, evitando sempre di pronunciare il titolo intero dell’opera. Una delle interpretazioni più diffuse è stata quella che ha trovato in questa esternazione l’accusa di glorificare gli arei da combattimento e peggio, il ruolo del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale. La risposta non ha tardato ad arrivare. Hyakuta ha respinto ogni illazione fatta da Miyazaki e ha rincarato la dose con frasi pesanti durante una puntata dello scorso novembre del talk show Takajin no Money Black. Colpendo a sua volta l’opera del suo oppositore, Si alza il vento (2013), con la stessa critica ricevuta, quella di revisionismo, è arrivato a metterne in dubbio la sanità mentale, venendo per questo censurato dalla TV giapponese:

Si alza il vento

Si alza il vento

Ho sempre condannato fermamente la guerra e gli attacchi kamikaze… Miyazaki non ha letto il mio libro o non ha visto il film tratto da questo. Volete sapere? Mi chiedo se ci stia ancora con la… [bip]… Si alza il vento è colmo di bugie. Io sono solo un patriota che odia le persone con sentimenti anti-giapponesi o i traditori.

Il film di uno dei maestri indiscussi dell’animazione, era già stato tacciato di simpatie militariste da più parti. Si tratta di una trasposizione della biografica dell’ingegnere Jiro Horikoshi (1903-1982), il progettista del Mitsubishi A6M Zero, lo stesso caccia a cui fa riferimento The Eternal Zero. Inkoo Kang, critica cinematografica di LA Weekly, ha definito Si alza il vento, come “il continuo e intenzionale tentativo di distorcere e riscrivere la storia della società giapponese”. La giornalista nel suo pezzo, The Trouble with The Wind Rises (Il problema con Si alza il vento), ha affermato:

I critici che evitano di sottolineare e non si oppongono alla velata intenzione di Miyazaki di riabilitare un regime che ha causato più morti dell’Olocausto, favoriscono e sono complici di quei ripetuti propositi di insabbiare i crimini di guerra del Giappone… Il film, cosa ancor più grave, suggerisce un atteggiamento disonesto che vuole il Giappone vittima e non carnefice nella Seconda Grande Mondiale.

 

Fonte: Anime News Network