Spider-Man Gerry ConwayCasomai alcuni di voi non lo sapessero, Gerry Conway sta per ritornare su Amazing Spider-Man. Lo sceneggiatore che ci ha consegnato la leggendaria storia in cui Gwen Stacy morì, che ha scritto parecchi degli episodi più memorabili della vita dell’Uomo Ragno, ha ripreso in mano il personaggio qualche settimana fa scrivendo il secondo numero di Spider-Verse Team-Up e scriverà una miniserie connessa alla testata principale dedicata al Tessiragnatele a marzo.

Un maestro assoluto che ha scritto il proprio nome nel firmamento dei comics americani, torna finalmente a casa per raccontare una nuova storia intitolata Spiral. Un’avventura in cinque parti ambientata nel sottobosco della malavita newyorkese che ci restituirà lo Spider-Man urbano e di strada degli anni ’80, per le matite del cartoonist messicano Carlo Barberi. Comic Book Resources lo ha intervistato sull’argomento.

Sono esattamente venticinque anni che sono lontano da Spider-Man e fare ritorno è davvero grandioso. Mi sto godendo ogni istante. Alla Marvel ho un sacco di ricordi bellissimi. Ho sempre pensato a me stesso come a un autore di fumetti che si dedica anche ad altro, quindi tornare è davvero interessante, riprendere quella mentalità compositiva.

Ironia non certo della sorte, la prima storia di Conway al suo ritorno ha coinvolto il fenomeno Spider-Gwen: la fidanzatina che a suo tempo uccise nelle sue mani di sceneggiatore nei panni di Donna Ragno.

Un’esperienza meravigliosa. Quando l’editor Nick Lowe mi ha chiesto se fossi interessato e mi ha detto di Spider-Gwen ero entusiasta. Mi sono divertito un sacco. Gwen è un peronaggio divenuto terribilmente iconico grazie alla sua fine ed è per questo che la sua interpretazione è stata così apprezzata. Nella mia storia ho cercato di mettere in luce l’ironia della cosa in modo, spero, divertente. Ho visto il lavoro di Jason Latour con Spider-Gwen e lo trovo assolutamente sensato. Si tratta di una visione assolutamente piacevole del personaggio.

Spider-Man Gerry Conway 2Parlando di Spiral e del ritorno, per quanto circoscritto alle avventure settimanali di Peter Parker, Conway ha parlato di come e quanto sia cambiato rispetto ai tempi in cui ne era l’autore principale.

La cosa più interessante per me è che non ho più a che fare con un Peter tardo adolescente o comunque con un ragazzo. Ora Peter sarebbe nei suoi tardi vent’anni, verso i trenta, approssimativamente. Oggi è molto più a suo agio nel suo ruolo di eroe. Nei panni di Spider-Man si diverte ancora un sacco, ma non scherza e non chiacchiera più come un tempo, quando era ancora un ragazzo appena uscito da scuola. Il suo percorso lo ha reso molto più sicuro in se stesso. L’altra grande differenza è che c’è molta più enfasi sulle sue capacità tecniche di scienziato. Per fortuna, a parte questo, è più o meno ancora lo stesso tizio di sempre.

Spiral è molto simile, per atmosfera, alle storie che Conway scriveva negli anni Ottanta, in cui venivano utilizzati Lapide, Testa di Martello e il Punitore come comprimari dell’Uomo Ragno e personaggi della malavita Marvel.

Credo che l’Uomo Ragno sia a suo agio in due tipi di storie: quelle in cui ci sono i grandi criminali con superpoteri e quelle a livello strada, più urbane. Alcune delle mie storie preferite, quando leggevo i fumetti da ragazzo, erano quelle con il Signore del Crimine, con Enforcer. Persino le prime avventure con il Goblin erano abbastanza cittadine, da criminale da strada. Si tratta di una specie di zona di conforto, per me.

Per di più, ultimamente non ha molto spazio nelle storie e mi pareva sottoutilizzata da Slott per concentrarsi su altri aspetti. Cercavo un argomento che rendesse Spiral diverso da quel che si legge oggi. Per la cronaca, ci saranno sia Lapide che Testa di Martello. Il fatto è che Peter è diventato un eroe combattendo il crimine comune, non i supercriminali. Il suo primo nemico era l’assassino di zio Ben, quindi ha un legame personale con questo genere di avversari. Inoltre, quando lavoravo alla serie con John Romita, io e lui trovavamo interessantissimo creare dei criminali deformi e fortemente caratterizzati, un po’ alla Chester Gould in Dick Tracy. I nostri gangster di quell’epoca rispondevano a quella volontà.

Spiral Spider Man Spiral racconterà un periodo complesso per New York, in cui il crimine della città regisce al vuoto di potere lasciato dalla caduta di Kingpin e di Re Goblin.

I due pesi massimi sono fuori dai giochi e la malavita non ha una vera guida. Vari signori del crimine cercano di prendere il potere. La storia si concentrerà soprattutto sul capitano Yuri Watanabe e sul suo distretto. Dovrà dar prova di sé sia come ufficiale che come vigilante in costume, due ruoli tra cui vedremo un conflitto evidente.

Il personaggio mi affascina per come Dan Slott lo ha creato e fatto crescere. Capisce perfettamente la contraddizione della sua doppia vita, ma non può fare a meno di vestire i panni di Wraith e amministrare la giustizia in modo più problematico. La prospettiva della storia non è primariamente quella di Yuri, ma certamente è molto importante.

Una storia, Spiral, che si annuncia interessantissima fin d’ora anche per i molti comprimari presenti e che non mancherà di ricordare le atmosfere di Guerra di Bande e altre memorabili storie ai fan di vecchia data. Oltre a Lapide e Testa di Martello, vedremo anche la Gatta Nera e Mister Negativo a complicare il quadro per il povero Peter Parker.

 

Fonte: Comic Book Resources