Lo scorso aprile vi abbiamo mostrato Batman: Strange Days, il corto animato diretto da Bruce Timm per celebrare i 75 anni di carriera dell’Uomo Pipistrello. È stato trasmesso negli USA per la prima volta in televisione ieri sera, e per l’occasione il sito Comics Alliance ha contattato il regista e animatore per un’approfondita intervista.

 

Batman Strange DaysSei stato fortemente coinvolto nel progetto dell’antologia Gotham Knight, lavorando con autori di anime su diverse versioni di Batman, ma Strange Days è la prima volta in circa un decennio che vediamo Batman – il tuo Batman, che riconosciamo dai suoi tratti distintivi e dai tuoi marchi stilistici. Hai sempre voluto produrre nuovi cartoni di Batman ed eri semplicemente impegnato con gli altri progetti animati DC? Oppure eri convinto di aver chiuso col personaggio, ma ti è mancato e hai deciso di tornare a lavorare su di lui?

Oh, non chiuderò mai con Batman. È successo tutto per un caso fortuito. Ero alla première di The Dark Knight Returns: Parte 2 al Paley Center e un giornalista mi ha chiesto quale versione di Batman preferissi tra tutte quelle su cui avevo lavorato; ho ovviamente risposto Batman: The Animated Series, perché è la più vicina alla mia visione personale del personaggio. Poi ho pensato che Batman: The Animated Series non era al 100% esattamente ciò che avrei fatto con Batman se fossi stato il capo del mondo e non dovessi preoccuparmi di produttori televisivi e limiti economici. Ho iniziato a riflettere su come avrei fatto Batman se fossi stato il capo del mondo, con alcuni elementi che volevo incorporare in B:TAS ma che per diverse ragioni ho dovuto modificare.

Che genere di modifiche?

Strange DaysAd esempio, il look dello show è notoriamente molto retro. Ma se l’avessi fatto a mio modo, sarebbe stato addirittura ambientato nel 1939, con la tecnologia e l’abbigliamento di quegli anni, non solo lo stile grafico retro. Questa idea mi fece pensare: ehi, se si svolgerà nel 1939, dovrebbe essere in bianco e nero.
Per quanto riguarda la personalità di Batman, avevo questa idea in testa su quanto sarebbe interessante descriverlo se non fosse un essere umano, ma quasi una forza della natura. È così concentrato sulla sua missione che non perde tempo in chiacchiere, non è amichevole, non fa battute, ma parla solo quando è indispensabile per continuare la sua guerra al crimine. Anche quando è con Alfred, che sarebbe diventato quasi come un attrezzo nel suo arsenale, non la sua spalla fidata; lo stesso anche per il Commissario Gordon. Batman non avrebbe avuto compagni, nulla, sarebbe stato un oscuro vigilante solitario.
Ovviamente quelle idee non possono funzionare in una serie, perché è difficile empatizzare con un personaggio così distaccato. Ma ho pensato che avrei potuto fare un corto, e fortunatamente Cartoon Network stava realizzato i cortometraggi DC Nation. Ho proposto la mia idea ed è subito stata accettata con entusiasmo.

Sappiamo che il cortometraggio è ambientato nel passato, ma si tratta di un passato indefinito, o può essere considerato un episodio perduto della tua serie animata? È ispirato a qualche fumetto in particolare?

Strange DaysSi svolge nel 1939, l’anno in cui Batman è stato creato. Non è molto importante, visto che non c’è molta trama; il corto dura due minuti, è solamente un aneddoto. È una situazione semplice, ma c’è un sacco di azione ed elementi d’atmosfera. Non c’è molto tempo a disposizione per sviluppare i personaggi o inserire colpi di scena.
I toni della narrazione, i fondali e le figure ricordano un’estetica molto più specifica rispetto a quando racconti una storia di Batman in Justice League. È in bianco e nero, ha una tecnologia vecchia scuola e un animo vintage. Sono tornato a leggermi la prima annata di fumetti di Batman, le storie di Bob Kane.
Uno dei primi avversari che Batman affronta nel fumetto è Hugo Strange, un nemico che fortunatamente non è stato usato, e ha quest’aria da scienziato pazzo, a partire dalla quale ho sviluppato la trama. In una delle prime storie a fumetti di Hugo Strange, l’uomo può contare su tre creature mostruose, personaggi simili a Frankenstein di grosse dimensioni.  Mi sono sempre piaciuti questi personaggi, così ne ho inserito uno nel corto da far affrontare a Batman.

Hai ridisegnato la figura di Batman ogni volta che l’hai utilizzata: Batman The Animated Series, poi il cartone successivo, poi Batman Beyond e infine Justice League. Ricordo di aver letto che all’epoca la versione di Justice League era la tua preferita. So che la tecnologia d’animazione influenza alcune decisioni di design, definendo quanto facilmente si muovono le figure. Puoi parlarci del nuovo design che possiamo vedere in Strange Days e cosa ha influenzato le scelte che sono state prese?

Batman Strange DaysBè, questa versione è stata ardua perché, sapendo che volevo tornare alle radici di Batman, mi premeva far sembrare che il cartone fosse stato realizzato nel 1939, rimasto bloccato da qualche parte e che nessuno l’avesse mai visto fino ad ora. Non che pensassi che sarebbe stato promosso in questo modo, ma era la sensazione che volevo trasmettere. Volevo che fosse un corto autenticamente vecchia scuola. Ho esaminato i fumetti di Bob Kane e anche se sono molto violenti, c’è qualcosa di davvero cool nel modo in cui Batman è rappresentato: ha queste orecchie molto lunghe, piccoli occhietti, tronco allungato, lunghi stivali e piccoli guantoni. Ho provato di incorporare il più possibile queste caratteristiche ed è stata una sfida difficile, perché il risultato iniziale era molto simile al tipico “Batman di Bruce Timm; evidentemente molto del mio stile dipende – credo inconsciamente – dal DNA di Kane e Robinson. Quindi ho dovuto lavorare duramente per allontanarmi da quello stile, ma in modo che fosse riconoscibile chi ha disegnato il corto.

Dirigerai altri prodotti animati in futuro?

Oh, sì. Ho alcuni progetti in via di sviluppo, di cui sfortunatamente non posso ancora parlare, ma ci sono diverse cose che potrete vedere in un futuro prossimo.

 

Batman Strange Days

 

Fonte: Comics Alliance