il ragazzo invisibileSono stati cinque o sei mesi parecchio intensi quelli che hanno portato al debutto de Il Ragazzo Invisibile 1, prima parte di tre della miniserie Panini Comics che espande a fumetti il mondo del film di Gabriele Salvatores. Nel secondo giorno di Lucca Comics lo staff dell’editore modenese, rappresentato da Diego Malara e Sara Mattioli, ha raccolto i frutti del lavoro svolto all’incontro “Il ragazzo invisibile dal film al fumetto, dal fumetto al film”.

Presenti il team creativo della miniserie: lo scrittore Diego Cajelli, Werther Dell’Edera, Alessandro Vitti e Giuseppe Camuncoli; il trio di sceneggiatori del film nonché soggettisti del fumetto: Ludovica Rampoldi, Alessandro Fabbri e Stefano Sardo; ma soprattutto il regista del film, il premio Oscar Gabriele Salvatores, che ha tenuto a ringraziare subito Nicola Giuliano di Indigo, produttore della pellicola e ideatore del progetto.

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Gabriele Salvatore sfoglia l’edizione variant con copertina di Davide Toffolo

Pare che tutto sia nato proprio da un interrogativo posto da Giuliano, che voleva creare qualcosa che potesse piacere ai suoi figli: perché in Italia non si fanno film che coinvolgano allo stesso modo ragazzi e adulti? Il genere supereroistico, così in voga in questo periodo, è sembrato il filone ideale su cui puntare per ovviare a questa mancanza; in fondo, come ha ricordato Salvatores, gli eroi sono una cosa che ci appartengono in quanto parte della cultura classica, grazie a opere come l’Odissea e l’Iliade di Omero.

Ma come inserire un ragazzino dotato di superpoteri in un contesto come quello dell’Italia odierna, in cui il protagonista trova in edicola gli stessi supereroi che noi tutti amiamo? Secondo gli sceneggiatori la scelta del potere di Michele è caduta sulla capacità di rendersi invisibile non tanto per un aspetto economico (anche perché la resa su pellicola di diversi sequenze si è rivelata tutt’altro che semplice), quanto per il suo aspetto “intimo” e per le potenzialità che un talento come questo porta a livello introspettivo. Salvatores ha aggiunto che la voglia di sparire è qualcosa che prima o poi proviamo tutti e in questo caso la cosa davvero rilevante, come lo è per ognuno di noi, era capire quale fosse il potere che che avrebbe fatto diventare grande Michele ma che, allo stesso tempo, lo avrebbe portato davanti alla prima grande scelta della sua vita: restare una persona normale o diventare un supereroe. Salvatores per se stesso non ha dubbi in merito: preferirebbe essere un supereroe.

il ragazzo invisibileGli sceneggiatori si sono detti entusiasti di lavorare su materiale di stampo supereroistico. Le ispirazioni non sono mancate ma è stato interessante, a posteriori, accorgersi di quelle maturate a livello inconscio che durante la lavorazione sono finite nella storia. Come Michele, il Ragazzo Invisibile, anche Stefano Sardo, il più appassionato di fumetti del trio, è un fan di Spider-Man e ha sempre pensato fosse un peccato non attingere a quel meraviglioso immaginario che è il mondo dei supereroi americani. A cose fatte, ha raccontato, ci si è resi conto di avere per le mani una saga vera e propria, con tantissime possibilità di ampliamento.

L’idea per il fumetto è nata a Romics, hanno ricordato Malara e Mattioli: da quel momento è iniziata la ricerca per il miglior team creativo possibile, un roster che non avesse nulla da invidiare alle produzioni di major come Marvel e DC. L’intenzione era di creare un fumetto supereroistico moderno che non fosse solo semplice e divertente, ma un vero e proprio prodotto pensato per i lettori dei comics americani moderni, con un taglio maturo e che portasse a una lettura attiva, prendendosi anche il rischio di risultare “difficile”. Per quanto riguarda i testi, Diego Cajelli è stato il primo nome che è venuto in mente ai responsabili di Panini, e lo sceneggiatore ha accettato subito di buon grado:

Ho sempre pensato: perché queste cose non si fanno? E d’un tratto… si fanno!

il ragazzo invisibileCajelli ha molto gradito l’interazione gli sceneggiatori del film e, con grande modestia, ha definito il suo lavoro la parte più banale del processo di trasposizione, dato che il materiale di partenza fornito dai soggettisti era già ottimo e si trattava solo di incanalarlo attraverso il media fumetto. In realtà molte idee della miniserie sono originali, a partire dalle diverse linee temporali che corrono in parallelo nei tre capitoli di cui la storia è composta. Non a caso Salvatores si è detto davvero entusiasta del prodotto fumettistico Panini scaturito dal suo lavoro: grandi complimenti agli artisti coinvolti e anzi, si è dispiaciuto di non aver potuto leggere la miniserie durante la lavorazione del film, in quanto vi ha trovato parecchie idee che, col senno di poi, avrebbe voluto utilizzare. Sì, perché secondo il premio Oscar, Il Ragazzo Invisibile a fumetti contiene delle idee straordinarie e ha “fatto fiorire” quelle presenti nel film.

il ragazzo invisibileGiuseppe Camuncoli, attuale disegnatore di Amazing Spider-Man e Kriminal, ha prodotto le sequenze più riconducibili alla pellicola: ne riprenderanno alcune sequenze seppur creando elementi nuovi e ampliandone di esistenti, crando così un’esperienza alternativa ma riconducibile al prodotto originale (al pubblico è stato consigliato di leggere il fumetto il giorno prima della proiezione in sala, così da avere ben presenti tutti gli elementi introdotti da entrambi i media). Lo stile dell’artista si è adattato a un’estetica che potesse andare di pari passo con il film, limitando i neri nella tavola, con l’intenzione di creare una dimensione visiva più asciutta che privilegiasse l’impatto della colorazione. Si tratta dunque del frammento più leggero e scorrevole, che risulterà famigliare agli spettatori. Wether Dell’Edera è stato invece scelto per le sequenze più cupa, incentrate su un personaggio misterioso, molto importante nell’economia della storia, e inizialmente ambientate a Hong Kong:

Diego mi ha chiesto se potevo buttare litri di inchiostro nero sulla pagina come solo io so fare.

il ragazzo invisibileSecondo il disegnatore, sebbene i toni siano parecchio crudi e dark, la storia raccontata in questa linea temporale è pervasa da una grande umanità e non è stato facile affrontarla, tanto che ne è rimasto parecchio colpito durante la lavorazione. Il frammento restante è quello ambientato negli anni ’90, dove avviene l’evento scatenante che fornirà in seguito i poteri a Michele. Se n’è occupato Alessandro Vitti, disegnatore di Secret Warrior e Avengers: Arena per la Marvel, che ha segnalato il suo frammento come quello con più connotazioni supereroistiche ma allo stesso tempo intimista. Sarà ambientato in uno spazio chiuso, un po’ oppressivo e l’artista ha deciso di affrontare questa sfida giocandosela con una regia ad altezza uomo, con inquadrature che evidenziassero il lato emotivo della storia, che mostrassero senza filtro lo stato d’animo dei personaggi al lettore; una scelta che, in questo modo, rende il fruitore stesso “invisbile” in quanto osservatore privilegiato di ciò che avviene tra le vignette. Inoltre Vitti ha citato il cinema italiano ed europeo neorealista come sua principale ispirazione: il dramma vissuto in prima persona sarà parte de Il Ragazzo Invisibile targato Panini.

il ragazzo invisibileI grandi assenti della conferenza sono stati Sara Pichelli (Guardiani della Galassia) e Davide Toffolo (di ritorno in Panini), copertinisti della miniserie. Quest’ultimo ha usato un approccio molto personale e non deve stupire che sia stato scelto per un fumetto supereroistico, in quanto l’autore di Cinque Allegri Ragazzi Morti è un vero esperto dei temi legati all’adolescenza, ingredienti di cui Il Ragazzo Invisibile è pervaso. Con Pichelli gli editor di Panini hanno invece concordato un piglio più cinematografico delle illustrazioni, così da richiamare la struttura delle locandine del grande cinema, qualcosa di associabile ai film che permangono nell’immaginario collettivo grazie alla loro magia. Tra le varie cover, ne è stata annunciata oggi una aggiuntiva in: si tratta di una versione “invisibile”, lenticolare, con la quale sarà possibile “vedere” Michele utilizzare il proprio potere.

In chiusura Salvatores ha dichiarato che se il film andrà bene come pensa, sarà possibile girare un sequel che possa avvicinarsi maggiormente all’estetica del fumetto, qualcosa di decisamente più oscuro e complesso. L’inizio.

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