crepaxUna delle notizie più interessanti e piacevoli della giornata è stato l’annuncio pervenuto all’incontro organizzato dall’Edizioni BDArchivio Crepax che, tramite un accordo e una comunione di intenti, hanno portato a Lucca Comics una vera e propria chicca: le tavole mai pubblicate del maestro Guido Crepax, realizzate durante i suoi ultimi anni di vita. Erano presenti i figli dell’artista, Antonio e Caterina che, insieme al fratello Giacomo, sono i rappresentanti della fondazione creata per la tutela del patrimonio di immagini e contenuti del padre, scomparso undici anni fa. Il volume, impreziosito da una prefazione di Tiziana Lo Porto (giornalista e sceneggiatrice) e una postfazione del fumettista Davide Toffolo, si intitola semplicemente Inedito e raccoglie una serie di storie e pagine ispirate a capolavori del cinema e della letteratura, (gli amori e le fonti di ispirazioni principali di Crepax), adattate come soggetti per la sua Valentina.

CrepaxSi tratta di un lavoro che ha presentato non poche difficoltà, ha spiegato Marco Schiavone di Edizioni BD. Prima di tutto perché inizialmente nessuno dei tre eredi era disposto a concedere al grande pubblico questo materiale:

Antonio: Erano legate a un periodo difficile per noi, quello della sua malattia che poi lo ha ucciso. Erano nel suo armadio, confuse [le tavole]. Abbiamo dovuto estrarle, ricostruire pazientemente un senso sequenziale e narrativo. Non eravamo convinti, ma poi abbiamo pensato che desse una completezza alla sua opera, che è durata tutta la sua vita. C’è una fatica che lo colpiva nel disegnare. Non troverete il tratto morbido degli anni ’70, ma c’è la sua lotta contro il tempo, la paura di non poter finire tutto prima di morire, la difficoltà a ricordare e disegnare, dovute al suo male.

Caterina: Provavamo un certo pudore nel presentare queste tavole. Alcune sono state viste per la prima volta anche per noi. Quelle ispirate al Dracula di Coppola o a Doppio Sogno (il racconto di Arthur Schnitzler, da cui è stato tratto Eyes Wide Shut di Stanley Kubrick), si presentavano quasi come storyboard, ma siamo riusciti magicamente a ricollocare e dare ordine a queste pagine. Dell’omaggio a Anna Karenina per esempio, la sua opera di letteratura preferita, esiste solo una pagina.

I colori, ha aggiunto Schiavone, sono quelli originali di Crepax e ha specificato il figlio Antonio, sono applicati sui fogli originali e non su copie come talvolta era solito fare il padre. Hanno concluso Marco e Antonio:

Emerge l’idea complessiva di un work in progress, una creazione in divenire. La fatica era nel tratto e nella memoria, non nelle idee, ancora vivissime.

Il volume non contiene tutti gli inediti di Crepax e c’è la possibilità che l’operazione venga replicata.