Innanzi tutto non c’è ancora una lista definitiva dei personaggi che avremo modo di vedere nella serie. Certamente il cast principale è quello già annunciato, formato da Daken e X-23 (i due figli genetici di Logan) Sabretooth, Mystica e Lady Deathstrike. Soule, stimolato su Jubilee, Madame Hydra, Nightcrawler, Rogue, Tempesta e Kitty Pryde, ha detto che almeno un paio di questi character farà la sua comparsa molto presto. Per gli altri si vedrà. Ci saranno molti cameo bizzarri che i lettori dovrebbero aprezzare, ma l’approccio generale è esplorare ogni angolo del Marvel Universe fortemente legato alla vita di Wolvie. Non ci sono ruoli predefiniti, all’interno di questo curioso gruppo di avventurieri e gli equilibri del team cambieranno a seconda delle situazioni e delle necessità narrative.
Daken e Mystica, in un primo tempo, saranno probabilmente il focus della serie, perlomeno in termini di esplorazione psicologica dei loro personaggi. In generale, vedremo una notevole crescita da parte di tutti quanti. Se la mutaforma è il motore primo degli eventi che vedremo nel ciclo iniziale di Wolverines, Soule rassicura che ci sarà spazio per tutti, in termini di punto di vista interno alle vicende; molte delle quali sono già progettate, almeno nella struttura generale. La serie è studiata per avere un inizio e una fine, ma non ha un numero fisso di albi a cui fare riferimento. Si ragiona, come va molto di moda fare, con un’ottica di stagione. Un finale di stagione è già stabilito, non necessariamente coinciderà con la fine della serie. Daken è invece il protagonista di una vera indagine psicologica. Il suo rapporto con X-23 si complica din dall’inizio e mostra un’evoluzione notevole: è reale il suo affetto per lei come “sorella minore”?
Con un cast così eterogeneo e di personaggi che hanno tanti scheletri nell’armadio in comune, non ci sarà da stupirsi se vedremo molti contrasti, rivalità e incompresioni violente emergere nella storia. Soule non ha intenzione di fingere che gran parte dei protagonisti di Wolverines si siano detestati e si detestino tutt’ora, ma neppure il fatto che molti di loro si siano trovati a collaborare con successo in passato. Questo rapporto contraddittorio e complesso sarà uno dei temi centrali della serie e darà modo di creare molti passaggi narrativi importanti.
Infine, Soule ha parlato della difficoltà di accettare un lavoro del genere su base settimanale. Wolverines ha avuto bisogno sin da subito di una struttura studiata ad hoc, per poter stare in piedi. Senza Ray Fawkes a dividere il carico di lavoro, non sarebbe assolutamente stato possibile. Tuttavia, l’esperienza di aver assistito, in alcuni casi, al metodo di lavoro degli sceneggiatori degli show televisivi è stata davvero una manna dal cielo per portareavanti questo incarico in maniera soddisfacente. Tutta la prima stagione è stata organizzata come un puzzle che si dipanerà lentamente lungo la serie, a partire dai mattoni posti in Logan Legacy e Weapon X Program. Soule dice che queste due mini non sono fondamentali per la godersi la lettura di Wolverines, ma conoscendo gli intrecci di cui sono tradizionalmente ricche le serie mutanti della Marvel, fatichiamo a crederlo.
Fonte: Comic Book Resources
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