Gotham Academy #1

Gotham Academy #1

Ne parlavamo un paio di giorni fa, in occasione dell’arrivo sulle pagine di Detective Comics del disegnatore John Paul Leon, seppur per un breve ciclo di storie: la DC Comics sta lentamente cambiando pelle. La prima annata di The New 52! è ormai lontana, per quanto la dicitura sugli albi permanga, e c’è la necessità di trovare nuova linfa che va ricercata tra gli autori di comics finora estranei al rinnovato Universo DC. L’editore di Superman si sta infine muovendo in questa direzione e il caso più emblematico è la nuova serie mensile Gotham Academy, una testata che difficilmente avrebbe trovato spazio tra i Nuovi 52 originali, ai tempi del reboot, e che probabilmente è stata aiutata dalla grande esposizione della parola “Gotham” negli ultimi tempi.

La chiave del silenzioso rinnovamente artistico può essere individuata in un’intervista che gli artefici dei Nuovi 52, Jim Lee, Geoff Johns e Dan DiDio hanno rilasciato qualche tempo fa al sito IGN. In quell’occasione, Lee confermava che l’operazione reboot era stata uno dei pinnacoli creativi e manageriali della sua carriera e che tutti in DC erano orgogliosi del lavoro svolto; DiDio subito dopo dichiarava però che lo sforzo di ripensare e reintrodurre i personaggi è in alcuni casi scivolato verso vecchie abitudini. In tal senso, serie come Gotham Academy o il nuovo look di Batgirl sarebbero servite proprio a ravvivare il fuoco creativo.

Gotham Academy #1

Gotham Academy #1, variant cover di Becky Cloonan

Non possiamo che applaudire questa scelta di allargare gli orizzonti di un universo sì di successo e che ha portato molti nuovi lettori a seguire le vicende degli eroi DC, ma anche con una grande tradizione autoriale che non può essere ignorata (senza soffermarsi sugli infiniti meriti della Vertigo). Certo, i tempi sono cambiati, i personaggi sono visti come brand e i marchi sono tutto, di conseguenza il controllo su di essi è maggiore. L’eterna battaglia delle vendite a colpi di crossover e copertine variant continua ma è al cinema che si ottengono i maggiori introiti. In quest’ottica la DC (come la Marvel) deve tornare a essere un serbatoio di idee realmente nuove. Per quanto le classifiche degli albi più venduti non deludano affatto, anzi, deve rimettersi nella scia della concorrenza, affidarsi agli autori, alle intuizioni azzardate, ai creativi veri che per lo più… lavorano per la Image Comics.

Benvenuti alla Gotham Academy!

La serie dedicata alla prestigiosa scuola di preparazione di Gotham City è scritta da Becky Cloonan e Brenden Fletcher (autore anche di Batgirl) per i disegni di Karl Kerschl e ha debuttato ieri negli States.

Zia Harriet

Zia Harriet arriva a Villa Wayne

I tre ritraggono un istituto dal campus spettrale e popolato insegnanti stravaganti. Ma in realtà, un po’ come per la Jean Grey School degli X-Men, niente è strano quanto gli studenti. La serie è descritta come un nuovo teen drama a cadenza mensile che vive all’ombra della figura di Batman e a pochi passi dall’infinita follia di Gotham City. Leggermo di personaggi vecchi e nuovi e del loro segreto legame con Gotham. Un po’ come accade nel serial TV che ha debuttato in questi giorni.

Chi ha già letto il primo numero sostiene che ci siano parecchi motivi per cui gioire di questa nuova serie DC. Ma quello che forse ha più sorpreso è il ritorno, dopo ben 35 anni, di uno dei comprimari storici di Batman, un personaggio noto anche ai fan del serial anni Sessanta: Zia Harriet! La sua ultima apparizione in un fumetto è infatti datata 1968 ma comparve per la prima volta nel 1964 su Detective Comics #328, scritto da Bill Finger e disegnato da Sheldon Moldoff: era la zia di Dick Grayson e visse a Villa Wayne in seguito alla morte (naturalmente temporanea) di Alfred Pennyworth. Divenne così un presenza costante anche nella serie TV grazie all’interpretazione dell’attrice Madge Blake. Come sarà la sua nuova incarnazione targata Nuovi 52?

Nella galleria sottostante vi presentiamo quattro tavole dell’anteprima che DC Comics ha rilasciato nei giorni scorsi. Poi tutti in classe, non avete sentito la campanella?

Fonte: CBR