Il protagonista di quello che, fino all’abbandono del regista Edgar Wright, era uno dei cinecomic più attesi del 2015 e ora è uno dei più discussi, sta per intraprendere una nuova avventura fumettistica. Arriva a gennaio, infatti, l’Ant-Man di Nick Spencer, con le matite di Ramon Rosanas. Lo sceneggiatore, in occasione del New York Comic Con, ha parlato con i giornalisti di Comic Book Resources dei suoi progetti riguardo l’improbabile eroe Scott Lang, un tempo criminale e oggi dalla parte giusta dei personaggi con superpoteri.
Nessun dubbio sull’entusiasmo di Nick Spencer, che ammette di aver pregato diverse volte Axel Alonso, Editor-In-Chief della Marvel, di permettergli di scrivere Ant-Man, un personaggio affascinante da ritrarre: un uomo dal cuore buono fino in fondo, un eroe soddisfacente come pochi, ma non un power player. Scott Lang vuole essere un eroe, vuole fare la differenza ma non è Thor né Iron Man e lo sa perfettamente. Rispetto ai pezzi grossi della Marvel è uno come tanti, uno di noi, e deve trovare strade diverse per ottenere risultati e salvare vite… o chissà, il mondo.
In questa fase della sua vita, tra l’altro, è emotivamente provato. La morte della figlia Cassie, un tempo l’eroina Stature, lo ha prostrato; la sua relazione con Darla Deering è all’inizio (e come tale delicata), pertanto il piano emozionale del personaggio e quello psicologico saranno decisamente protagonisti lungo tutta la serie. Le storie che potremo leggere su Ant-Man saranno particolari. Spencer lo descrive come una sorta di Spider-Man che però puoi manipolare fino al limite: il prototipo del supereroe con superproblemi senza l’aura di eroismo intoccabile, senza essere bandiera della Marvel: il che permette una libertà di movimento e possibilità creative maggiori, più assurdità, paradossi e uno stile più scanzonato. Scott Lang sta per cacciarsi nei guai come eroe e come uomo e sarà costretto ad affrontare non solo criminali spesso più pericolosi di quanto sia abituato a gestire, ma anche i propri demoni interiori.
Interrogato sull’impatto che l’uscita del film potrebbe aver avuto sulla scrittura della serie, Spencer ha detto di adorare Paul Rudd, protagoista della pellicola, e di non veder l’ora della sua uscita nei cinema. L’influenza dell’appuntamento nelle sale ha comunque avuto un impatto trascurabile. Certamente si è cercato di promuovere il personaggio, in maniera che gli spettatori che eventualmente dovessero leggere il fumetto siano eccitati all’idea di vederlo anche sul grande schermo, ma è più probabile che l’effetto sia inverso: se le storie del fumetto saranno buone e apprezzate come Spencer spera, il successo del film potrebbe confermarne la qualità. E allora Ant-Man e Scott Lang potrebbero essere una presenza fissa tra le decine di pubblicazioni Marvel.
Fonte: Comic Book Resources
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