Li abbiamo sentiti alcuni mesi fa in occasione dell’annuncio del terzo capitolo di Don Zauker, del quale poi vi abbiamo dato in esclusiva titolo e copertina poche settimane or sono, anticipandovi l’arrivo di altre grosse sorprese per l’imminente Lucca Comics. Negli ultimi giorni abbiamo appreso che queste non riguardano solo la loro perfida creatura ecclesiastica: Daniele Caluri ed Emiliano Pagani fanno infatti parte dei nomi eccellenti reclutati per due nuovi progetti di lusso, quello del nuovo ciclo di Dylan Dog, avviato con il numero 337, Spazio Profondo, e lo speciale A Panda piace fare i fumetti degli altri (e viceversa)!. Visto che si tratta di collaborazioni di cui ancora non si sa molto, abbiamo provato a contattare i mitici Paguri per strappar loro qualche dettaglio in più e i due autori livornesi ci hanno prontamente risposto con la consueta cordialità. Ne abbiamo approfittato per chieder loro di tutto e di più, e loro ci hanno concesso due tavole inedite dell’ultimo Don Zauker: Habemus Papam e della stagione finale di Nirvana. Non perdetevi quest’intervista, buona lettura!

 

I Paguri: Emiliano Pagani e Daniele Caluri

I Paguri: Emiliano Pagani e Daniele Caluri

Ciao Daniele e ciao Emiliano. Grazie per essere di nuovo con noi su BadComics.it. Le domande che vorremmo farvi sono moltissime perché in questi pochi mesi vi abbiamo visti impegnati in diversi, grandi progetti. Partiamo dall’occasione per cui vi abbiamo ricontattato con piacere: Dylan Dog. Essendo voi autori umoristici, si pensava foste coinvolti nel Color Fest dedicato a Groucho. Invece non è cosi. Potete raccontarci di cosa si tratta e come è nato il tutto?

Il tutto è nato proprio dalla nostra voglia di cambiare. Dopo più di vent’anni di fumetti umoristici stavamo rimuginando già da un po’ sul bisogno di cambiare genere, o perlomeno di esplorarlo e aggiungerlo alle possibilità, per non annoiarci e per non annoiare i lettori. Ma soprattutto per non restare ingabbiati in una categoria e finire per diventare delle macchiette o delle parodie di noi stessi (figuriamoci: noi che odiamo le parodie!). La legge di mercato consiglia di non cambiare mai, se una cosa funziona, e spremerla all’infinito. Il fatto è che, a nostro modo di vedere, gli autori non propongono al pubblico formaggi, salumi, o incudini, ma parte di sé. E ci piace pensare che gli schemi siano fatti apposta per essere rotti. Così, prima di iniziare un eventuale (altro) progetto in autonomia, ci siamo guardati attorno e il nuovo corso di Dylan Dog, con Roberto Recchioni alla guida, ci sembrava la condizione ideale per compiere questo passo. Anche perché con Roberto ci corteggiamo da anni, dalle prime strisce di Don Zauker che uscivano sul Vernacoliere, senza contare che Roberto e Daniele hanno già collaborato insieme, realizzando il n. 311 di Dylan Dog: Il giudizio del corvo.

Dylan Dog 311 - Il giudizio del corvo

Dylan Dog 311: Il giudizio del corvo

Daniele tu hai infatti già lavorato per Bonelli, mentre per te, Emiliano, dovrebbe trattarsi della prima volta su una serie regolare per la casa editrice milanese. Quali sono state le vostre emozioni, le vostre considerazioni al riguardo?

Daniele: Collaboro con Bonelli da 11 anni, e oltre a Martin Mystère ho lavorato anche su Dylan, come scritto poc’anzi, e sulla collana Le storie. Lo considero un privilegio, naturalmente. E proporre qualcosa di personale, intendo come disegni miei – sceneggiatura di Emiliano, aggiunge sicuramente qualcosa di più emozionante al lavoro che ci aspetta.
Emiliano: Guarda, in tutta sincerità ti posso dire che sono contentissimo e anche orgoglioso di poter collaborare, dopo Panini, anche con Bonelli. C’è davvero bisogno che ne spieghi i motivi? Stiamo parlando di Sergio Bonelli Editore: la storia, ma anche il futuro del fumetto italiano. Davvero, non credo ci sia altro da aggiungere. Se poi la collaborazione con la SBE avviene su una testata della quale sei sempre stato lettore e soprattutto, senza snaturare il tuo modo di lavorare, allora il quadro è completo.

Veniamo al vostro contributo. Che Dylan Dog dobbiamo aspettarci?
Avete più volte ribadito di aver iniziato un’esplorazione di altri territori. Dopo averci conquistato con la vostra verve umoristica, adesso volete spaventarci?

Mah… spaventare… dipende da uno di cosa ha paura. A noi è sempre interessato raccontare delle storie, piuttosto che cercare l’effetto. E’ stato così in Don Zauker, in Nirvana e in tutto quello che abbiamo fatto da vent’anni a questa parte. Certo, poi ci divertiamo a giocare con i vari registri, a seconda dell’atmosfera che vogliamo creare (anche per quello, da un po’ di tempo, volevamo sperimentare altri generi), ma alla base di tutto c’è sempre una storia. Se poi saremo in grado di spaventarvi, inquietarvi, disorientarvi, etc… dipende anche da voi. Però Dylan, un personaggio decisamente radicato nell’immaginario collettivo da quasi trent’anni, esige un rispetto particolare di certi canoni. Se proprio vuoi saperlo, la vera sfida è stata questa: aver realizzato una storia al 100% Pagani e Caluri, e allo stesso tempo al 100% Dylan Dog.

Potete rivelarci qualcosina del vostro soggetto e quale tema avete scelto? Cosa avete combinato al povero Old Boy?

Dylan Dog 1 - L'alba dei morti viventi

Dylan Dog 1 – L’alba dei morti viventi

È una domanda retorica, vero? Ovviamente no, che non possiamo (vogliamo) rivelarvi niente di soggetto, trama e ambientazione. L’unica cosa che possiamo dire è che ci siamo permessi di maltrattare il povero Dylan, ma come si fa con un vecchio amico, quando lo si prende a schiaffi e lo si sbatte contro il muro per scuoterlo un po’, ecco. E grande merito va a Roberto che – anche se non senza una punta di preoccupazione – ci ha permesso di farlo, vigilando attentamente ma anche accordandoci piena fiducia.

Quanto vi sentite in sintonia, qual è l’elemento che più vi fa sentire vicino il personaggio di Tiziano Sclavi?

Se abbiamo detto che, guardandoci intorno, il primo personaggio che ci è venuto in mente è stato Dylan, ci sarà un motivo, no? Ci sentiamo molto in sintonia con il primo Dylan Dog, quello di Sclavi. Quando, adolescenti, leggemmo i primi numeri, per noi come per tanti altri fu un sorta di rivelazione. Gli aspetti di Dylan che ci attirano sono decine, ma decine davvero, anche se crediamo che il principale sia il dubbio. Dylan, al contrario di moltissimi altri personaggi dei fumetti seriali, non dà risposte, ma aiuta a porsi delle domande. Cosa chiedere di più?

Siete ancora, o siete stati, lettori di Dylan Dog?

Avevamo quindici anni quando uscì il primo numero, e lo abbiamo letto fin da subito. Poi accadde qualcosa: quando Sclavi smise di scriverlo, lo stacco fu abbastanza forte e, lentamente finimmo per abbandonare la testata, pregiudicandoci così molte belle storie e autori in gambissima, ma qualcosa era cambiato. Quindi si può dire che l’interruzione fu un po’ a causa dei nostri gusti che, crescendo, sono cambiati; a causa del fatto che le cose che vanno avanti troppo a lungo finiscono per stancarci e un po’ anche a causa del cambiamento di Dylan, diciamolo.

Ci sarà Groucho nella vostra storia? Se si, siamo tremendamente curiosi di come sarà la vostra versione dell’aiutante di Dylan Dog. Senza convenevoli, siete due mastri della battuta, della vis comica. Avete trovato arduo, voi del mestiere, affrontare un personaggio come questo, che tutti gli autori che lavorano regolarmente su Dylan Dog, ritengono uno dei più difficili da rappresentare?

Guarda, ti togliamo subito la curiosità. Groucho ci sarà, ma la sua presenza sarà limitatissimissima. Perché? Semplicemente perché la storia non lo richiedeva. Magari nella prossima, se ci sarà, ci faremo perdonare. Però siamo concordi con quanti ritengono che sia un personaggio molto difficile da rappresentare, dal momento che è tutt’altro che una semplice macchietta buffa, almeno per come lo vediamo noi.

A proposito di argomenti ostici, passiamo al fumetto di Bevilacqua: cosa ci fanno due come voi in uno speciale su Panda?

A Panda piace fare i fumetti degli altri (e viceversa)!

A Panda piace fare i fumetti degli altri (e viceversa)!

È un fumetto umoristico, no? E allora cosa c’è da stupirsi se ci siamo dentro? Certo che non vi va mai bene niente, eh?… No, scherzi a parte: abbiamo partecipato al volume del Panda semplicemente perché siamo amici di Giacomo Bevilacqua e lui si è vilmente approfittato del nostro buon cuore per il proprio tornaconto personale. Eh, il mondo del fumetto è un postaccio dove capita spesso che due ingenui ragazzi di provincia, come noi, vengano messi in mezzo da individui senza scrupoli, abituati a vivere nella corruzione della capitale, come Giacomo.

Siete riusciti a tenere a bada la vostra caustica verve con un personaggio “candido” come il Panda?

No. Non ci siamo riusciti, anche perché Giacomo ci aveva espressamente chiesto di non farlo, forse per evitare di essere mandato in culo in mezzo nanosecondo. O, più probabilmente, perché è una persona intelligente (e con questo ci devi un falso complimento in pubblico, caro Keison) e sa come funzionano certe cose.

Probabilmente vi troverete a vostro agio in questo caso: visto il lungo e glorioso passato al Vernacoliere, il linguaggio sintetico e immediato delle strisce è nel vostro DNA. Potete dirci qualcosa in più su cosa ci aspetta?

Giacomo ci ha espressamente chiesto di scrivere due pagine sul Dottor Scimmia, il duro, quello cinico e sempre arrapato del gruppo, sostenendo che ci saremmo trovati a nostro agio. Non sappiamo ancora se era un complimento, oppure no. Comunque, abbiamo realizzato due pagine dove Dottor Scimmia, effettivamente, si prende un po’ di spazio a discapito del Panda, con un grande (ma mica troppo, a ben vedere) colpo di scena finale.

Don Zauker 3 - Habemus Papam

Don Zauker 3: Habemus Papam

Ovviamente non possiamo perdere l’opportunità di farvi qualche domanda sulle vostre creature, a partire da Don Zauker. Davvero lo vedremo sullo scranno pontificio in Habemus Papam?

E chi lo sa? Leggere, per credere.

Potete anticiparci qualche indiscrezione sul nuovo lavoro teatrale che state preparando? Ne avremo già un assaggio a Lucca?

Come già detto in altre sedi: definire il DZTS (Don Zauker Talk Show) un lavoro teatrale ci sembra un tantino esagerato, se non offensivo nei confronti del Teatro. Detto questo, sì, abbiamo preparato uno spettacolo tutto nuovo, con filmati e immagini nuove e con noi due che sproloquiamo a ruota libera sul palco, come sempre. Resta uguale, invece, il sapore dello sproloquio, casomai condito di ulteriore cattiveria, visto il clima di melassa forzata in cui stanno provando a farci vivere. Siamo partiti piano piano e, arrivati alla fine, siamo davvero soddisfatti del risultato. Lo abbiamo portato in scena per una prova generale, davanti al pubblico di Signa e dobbiamo dire che ha riscosso un successo davvero superiore alle nostre aspettative. Che dire, dunque? Invitateci: portare un po’ di Don Zauker nella vostra città non potrà farvi altro che bene, come accade tutte le volte in cui una voce si leva fuori dal coro. A Lucca, però no. Almeno, non quest’anno. Quando c’erano da fissare le date, non eravamo ancora pronti e abbiamo preferito fare le cose con più calma.

Passiamo a Nirvana: a Lucca verrà presentato il volume deluxe della prima stagione ma noi sappiamo che conclusasi la seconda, a gennaio 2014, è in cantiere una terza. È ancora top secret o potete fornirci qualche ragguaglio?

Nirvana - III stagione

Nirvana – Una tavola dalla stagione finale

Non ci sarà una terza stagione vera e propria, ma ridotta, per chiudere il ciclo narrativo e dargli un senso compiuto. E visto che le mezze stagioni non esistono più, diciamo che sarà un terzo di stagione: due albi conclusivi che usciranno a partire da gennaio 2015. A Lucca invece presenteremo la raccoltona dell’intera prima stagione, un fumettone di 320 pagine, con tanto di cofanetto nel quale inserire tutto Nirvana, o anche una parte anatomica a piacere.

I grossi impegni qui citati vi hanno portato via sicuramente molto tempo, ma sono quasi tutti in dirittura di arrivo. C’è all’orizzonte un progetto che state considerando e di cui magari volete fare cenno ai lettori di BadComics.it e avremo ancora l’occasione di vedervi all’opera su una storia dell’Indagatore dell’Incubo, in futuro?

Mah… per adesso siamo abbastanza presi con la promozione del nuovo albo di Don Zauker (che ci siamo autoprodotti e che, per nostra scelta, non avrà distribuzione: si potrà comprare solo sul nostro sito o durante gli incontri e gli spettacoli che faremo in giro); poi la chiusura di Nirvana e la storia di Dylan Dog, che Daniele sta iniziando proprio in questi giorni. In futuro, chissà… Stiamo pensando a un progetto diverso da tutto quello che abbiamo fatto finora, ma si tratta di idee molto nebulose ed è inutile parlarne ora. E poi, sì, saremmo contentissimi di poter fare ancora Dylan (abbiamo almeno altre 3 storie adatte all’Indagatore dell’Incubo) e ci piacerebbe anche poter affrontare anche altri personaggi storici del fumetto italiano. Non facciamo nomi per scaramanzia.

Nirvana Season One Con Cofanetto

Nirvana Season One con cofanetto

Chiudiamo con un po’ di sana chiacchiera, per usare un eufemismo. Negli ultimi mesi, attraverso progetti che hanno coinvolto molte firme note, come gli speciali di Panda e Groucho, l’Ice Bucket Challenge e altro ancora, abbiamo riscontrato un gran bel clima nell’ambiente italiano del fumetto. A noi fa sicuramente piacere… ma tra autori vi volete davvero così bene?

Noi no, è Giacomo che è amico di tutti!
Cosa dobbiamo dire, boh?… Noi, a dire la verità, siamo tenuti un po’ fuori dai giochi e ne soffriamo molto, a dire il vero. Per l’Ice Coso Challenge, ad esempio, nessuno ci ha nominato e ci siamo rimasti tanto male. Forse perché non eravamo abbastanza cool, non essendo su Facebook. Ma ora ci siamo anche noi, perdìo! Recupereremo il tempo perso e gliela faremo vedere noi chi siamo! (Si allontanano avvolti nel mantello, agitando il pugno verso la luna, in direzione dell’unità di psichiatria).