La creatura pulp di Garth Ennis continua ad attrarre l’attenzione dei lettori e degli autori di fumetti, e le notizie su Crossed, l’universo narrativo violento e duro nato nel 2008 dalla penna dell’autore irlandese (del nord) in questo periodo sono decisamente succose.

I lettori più attenti sapranno già che Kieron Gillen sta per giungere a bordo dopo l’abbandono della serie da parte di Justin Jordan, che lascerà all’autore di Uncanny X-Men e Iron Man lo spin-off Crossed: Badlands, serie che raccoglie le storie brevi a latere del filone narrativo principale, concludendo una run che sarà ricordata tra le più violente e insieme appassionanti degli ultimi anni.

Crossed + 100 coverSe questa notizia ha rattristato e poi rassicurato gli animi dei fan, certamente gradita è quella dell’esistenza di un progetto che coinvolgerà nientemeno che Alan Moore. Lo stregone di Northampton lavorerà assieme al disegnatore Gabriel Andrade su un progetto del tutto originale: una miniserie di sei numeri in cui assisteremo a una terribile epidemia nel mondo già sufficientemente problematico di Crossed.  La miniserie sarà ambientata cento anni in avanti rispetto agli eventi raccontati attualmente nel fumetto e sarà pertanto intitolata Crossed + 100.

La notizia è notevole non solo per quel che possiamo aspettarci da Alan Moore a contatto con il materiale narrativo bizzarro e potente di questa serie, ma perché si tratta del suo ritorno a un impegno mensile e seriale. Pare che l’occasione si sia presentata durante una discussione amichevole tra Moore ed Ennis, in cui si discuteva di quali potessero essere le conseguenze sul destino dell’umanità dell’epidemia di malvagità alla base dell’idea di Crossed. Cosa accadrà alle persone colpite? E quale sarebbe il fato della civilizzazione? Ora la risposta di Moore potremo leggerla tutti quanti.

E dunque pare che Jimi Hendrix voglia suonare nella mia band. Vuole cantare le mie canzoni. Di solito non mi preoccupo molto di giustificarmi, ma Alan è forse l’unica persona la cui opinione potrebbe farmi cambiare idea su quel che faccio. L’individuo di maggior talento che questo medium abbia mai visto e mai vedrà: il fatto che stia scrivendo Crossed, significa molto per me.
– Garth Ennis

Crossed + 100 copertinaAnche Gabriel Andrade ha espresso la propria gioia per l’opportunità di lavorare con un maestro come Moore, occasione che vede tanto come un dono quanto come una sfida. Inoltre, Crossed è una storia con cui sente di avere molto a che fare come disegnatore (chi lo ha ammirato su Ferals ne ha un’idea abbastanza compiuta). Andrade ha anche commentato la tecnica di sceneggiatura di Alan Moore, molto dettagliata eppure con ampi margini di creatività personale per il disegnatore. Chi segue Moore da vicino sa che a volte accompagna dialoghi e descrizioni delle scene con veri e propri schizzi, per dare un’idea di come vorrebbe che l’impianto della tavola risultasse.

Lo stesso Moore, ha rilsciato alcune dichiarazioni su Crossed e sul suo coinvolgimento.

Che genere di futuro avrebbe l’umanità? Esisterebbe ancora? Quando ho iniziato a pensarci, confrontandomi con Garth, abbiamo pensato che fosse una conclusione logica. Credo che la gente guardi a Crossed coma a una storia horror, e posso capirlo. In effetti è terrificante. Ma a dire il vero ho sempre avuto problemi a ragionare per generi e sono giunto alla conclusione che non sono altro che etichette di convenienza.

Guardando a Crossed, mi sono trovato a pensare che in fondo, per quanto mi riguarda, è certamente una storia horror, ma anche di fantascienza. Una fantascienza con una fortissima componente horror, ovviamente. Ed è con questo atteggiamento che ci ho lavorato: ho trattato Crossed come un “what if?”, il che è il presupposto di gran parte della fantascienza.

Se avete già l’acquolina alla bocca, aspettate di sapere che Alan Moore non si è limitato a reggere la penna, ma ha affettato anche la matita. I sei numeri di Crossed + 100 avranno copertine progettate da lui. Ognuna nasconderà indizi ed indicazioni sulla “Crossed Culture” (direttamente dal maestro dei particolari apparentemente insignificanti) e tracce per ricostruire in parte gli eventi dei cento anni di storia saltati per giungere alla miniserie.

La notizia non ha scatenato soltanto le reazioni dei lettorie dei fan, ma anche quella dei colleghi. Simon “Si” Spurrier, che ha scritto il ciclo Crossed: Wish You Were Here e ora lavora su altri progetti Avatar Press come Disenchanted, ha rilasciato alcune dichiarazioni, anche sulla base del fatto che proprio la lettura del suo lavoro avrebbe ispirato, in qualche modo, Moore a dedicarsi alla saga.

Crossed è un lavoro complesso di cui vado molto fiero.
Si tratta di un’idea narrativa che non potrà mai essere per tutti. Da scrittore sei consapevole che alcuni lo odieranno prima ancora di aver iniziato a leggerlo e questo non rende facile l’approccio, non ti facilita. Ho scoperto che cercare di scrivere qualcosa che sia implicitamente terrificante con onestà e integrità è un’esercizio di esplorazione dei propri limiti.

Esiste uno spettro di trasgressività narrativa che ha sempre coinvolto Crossed con le sue domande e i suoi dubbi: dove finisce il valore narrativo e dove inizia la gratuità? In una situazione del genere non è improbabile condurre il proprio lavoro avendo la coscienza a posto eppure sentirsi accusati di aver propagandato immoralità e disgusto.

Non ne parlo per avere il vostro rispetto oppure la vostra autocommiserazione ma perché mi colpisce il fatto che, se c’è una persona a cui questo genere di pensieri dovrebbe risultare familiare, costui è proprio Alan Moore. Anche lui esiste in un mondo di trasgressione narrativa, e intendo in senso molto più “metaletterario” di quanto non immaginiate. Anche lui è considerato da alcuni un venditore di disgusto e immoralità e, alla luce di tutti quei ponti fatti esplodere, di quelle pubbliche prese di posizione, di tutti quei vaffanculo a chi tira le fila o nella sua semplice attitudine ad accettare e metterci di fronte a semplici verità dolorose, fareste fatica a trovare qualcuno di più controverso.

Non deve per forza piacervi Alan Moore come uomo per sapere quanto sia fantastico, inventivo e intelligente in maniera non banale. Non dovete essere d’accordo con ogni sua opinione per riconoscere che ogni storia che ha raccontato è stata costruita con più consapevolezza, ricerca, cura, saggezza, humor e precisione di quanta possiate trovarne nella vostra realtà personale. […]

Altri scrittori mettono in mostra la propria intelligenza attraverso una lente di mistero ammiccante e furbo, mentre Alan vi invita per una tazza di tè e vi lascia toccare il suo genio con mano, con un bastone appuntito. Non dovete necessariamente pensare che abbia ragione per pensare che sia nel giusto.

Similmente, non deve per forza piacervi tutto ciò che di terrificante e orribile c’è in una storia horror. E non deve per forza piacervi Crossed per sapere che il lavoro di Alan sarà molto, molto interessante.

 

Fonte: Bleeding Cool 1 2 3 4