Avvertirvi vi abbiamo avvertiti. Sia del fatto che questo articolo contiene pesanti SPOILER su una delle serie più premiate ed amate del mainstream americano degli ultimi anni, sia del finale ormai imminente della stessa. Matt Fraction porta sino al naturale capolinea la sua personale visione e revisione di Hawkeye, uno dei più storici personaggi della Marvel e contemporaneamente uno dei grandi “eterni secondi” della Casa delle Idee. Sempre amato, ma mai davvero al centro dell’attenzione e protagonista nei cuori dei lettori. Fino a che non è stato preso in mano da Fraction e dipinto dalle matite di David Aja, fino a che la sua personalità non è stata esplorata nelle sue idiosincrasie, nelle sua fragilità, con lo stile bizzarro e non convenzionale di uno dei veri Autori (la maiuscola non è un refuso) del pop fumettistico contemporaneo.

Dopo un momento di pausa durato tre mesi, tra #18 e #19, dovuto al fatto che gran parte della storia ospita scene e vignette che coinvolgono il linguaggio dei segni, a causa di un Occhio di Falco assordato dal mercenario Kazimierz Kazimierczak, la cavalcata verso il finale della serie è ormai lanciata al galoppo. Fraction ha spiegato le ragioni di questa trovata del tutto particolare e complicatissimada restituire sulle pagine del fumetto. All’origine ci sono le storie in cui Mark Gruenwald ha narrato di un Clint Barton dall’udito daneggiato, troppo orgoglioso per rivelare questo particolare ai Vendicatori, che rischiava, per il suo handicap temporaneo, di mettere in pericolo se stesso e i suoi alleati. Fraction ha spiegato di essere rimasto ffascinato da quelle storie, le prime in cui aveva visto un supereroe dover fare i conti con un danno fisico così connotato e, per di più, durevole. L’idea è nata anche dall’esperienza personale: Fraction ha infatti insegnato ai propri figli un rudimentale linguaggio dei segni in età infantile, una tecnica che permette ai bambini di comunicare in maniera meno frustrante quando ancora non sanno parlare, invece di dover strillare per ore nella speranza che i genitori intuiscano i loro bisogni.

Fraction è poi passato a chiarire come, prima di chiudere i conti con la serie, ci sarà spazio per dare compimento al cammino di Barney Barton. Il percorso del fratello maggiore di Clint, dal lato oscuro dei Vendicatori, la sua militanza nei Dark Avengers, alla sua trasformazione definitiva in bravo ragazzo, troverà soluzione finale. L’ex Trickshot affronterà i demoni del passato, superando finalmente i traum infantili che ha represso, cancellandone il ricordo, e che lo hanno portato ad odiare tanto il fratello negli anni e alla sua carriera da criminale.

Anche Kate Bishop, la giovane Hawkeye degli Young Avengers, è sempre più vicina a divenire una vera e propria eroina. Nel #20 della serie, dopo aver superato i suoi impedimenti uditivi, la vedremo raggiungere uno status di maturazione quasi definitivo e pagare il prezzo delle sue scelte, di una vita da giustiziere e la fatica di vestire i panni ereditati da Occhio di Falco. Vedere Kate lasciare finalmente il nido e imparare a stare in piedi da sola è uno dei temi più interessanti degli ultimi numeri della serie, secondo Fraction. Il suo ritorno a New York, dopo le peripezie californiane, darà vita a due numeri ricchi di azione. I titoli Rio Bravo e El Dorado fanno pensare a un’atmosfera da film western che Fraction rivendica con orgoglio, aggiungendo che ci sarà anche una discreta dose di Assault on precint 13 tra gli ingredienti.

Ingredienti a cui, negli ultimi due numeri, si aggiungerà il ritorno di David Aja alle matite. Il #21 e il #22 vedranno il Premio Eisner 2013 e 2014 tornare al ruolo di disegnatore, oltre che di copertinista. La perfetta reunion del team creativo che ha rivoluzionato un personaggio così storico ed esplorato temi e stili narrativi inusuali per il genere supereroistico, soprattutto all’interno dell’alveo della Marvel e delle major. Un esperimento riuscitissimo che ora volge al termine e che ci auguriamo possa fare scuola.

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Fonte: Comic Book Resources