Lo sapevate che Barry Allen è diventato il fulmine rosso della DC Comics ispirato dalla lettura di un fumetto del Flash/Jay Garrick? Probabilmente sì. Quello che forse non sapete è che questo è uno degli eventi che ha ispirato Grant Morrison a dare vita a Multiversity, l’ambiziosa saga della Distinta Concorrenza attualmente in corso negli USA, che racconta le generazioni degli eroi DC mettendo in comunicazione gli universi, le versioni, gli archi narrativi, le revisioni, le incarnazioni dei più storici supereroi americani.

Ne ha parlato al San Diego Comicon, mettendo in luce la natura intimamente metafumettistica di Multiversity, una saga basata sul presupposto che siano le storie a creare gli eroi, che i personaggi si manifestino nelle singole realtà dell’Universo DC viaggiando come una vibrazione, un riverbero che risuona dall’una all’altra incessantemente esattamente come una musica.

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Morrison ha parlato delle storie che hanno dato origine all’idea fondativa di Multiversity: il passaggio di The New 52! come causa scatenante, Final Crisis come presupposto e classici come Flash dei due mondi di Carmine Infantino come ispirazione. Aver visto generazioni di eroi sorgere e poi cadere nel dimenticatoio, per poi tornare a comparire di nuovo è ciò che ha scatenato in Morrison il desiderio di mettere in comunicazione queste realtà, creare un’architettura narrativa che potesse riunire e organizzare sia i mondi raccontati che i periodi narrativi, gli stili di racconto, le ere della storia del fumetto che hanno dato loro vita.

Ecco il perché delle rotture della quarta parete, del meta-fumetto a volte esibito, che i lettori americani hanno potuto già vedere nel primo numero di Multiversity. Ad esempio una Terra-20 dedicata al pulp e una Terra-16 dedicata alle storie classiche di Bob Haney, in cui vedremo gli eredi dei personaggi di Batman (a qualcuno interessa la figlia di Lex Luthor che esce con Damian Wayne?). Multiversity si  presenta come un grande omaggio e un gioco divertito e complesso con la storia della DC Comics a 360°. Ci sarà spazio per personaggi e atmosfere che citano Watchmen di Moore e Gibbons, un numero dedicato al Thunderworld che omaggia la Fawcett concentrandosi, ovviamente, su Captain Marvel, e non potranno mancare riferimenti grafici e narrativi a Jack Kirby.

Grant Morrison ha insomma realizzato, assieme al principale compagno di viaggio e disegnatore Cameron Stewart, il suo sogno di grande fan della DC Comics e del fumetto di supereroi in generale, un affresco di personaggi e stili che ha pochi altri paragoni possibili.

Fonte: Comic Book Resources