Jeff Lemire si cimenterà ancora su una serie sui supereroi, ma non saranno quelli DC Comics o Marvel. Per marzo 2015 ha in programma con l’artista Dean Ormston, The Black Hammer: un fumetto creator-owned che sarà pubblicato dalla Dark Horse.

La storia è incentrata su un gruppo che comprende i più grandi paladini di una epoca perduta, intrappolati in una misteriosa città che non riescono ad abbandonare, dove vengono coinvolti in una battaglia cosmica conosciuta solo come l’Evento. La vicenda è ambientata dieci anni dopo il loro arrivo alla Black Hammer Farm e, promette Lemire, offrirà una visione indipendente del genere supereroistico, una decostruzione ed esplorazione delle moderne tecniche del racconto legato a uno dei filoni più noti e seguiti dei comics americani.

Si tratta di un progetto che il talentuoso scrittore canadese ha concepito addirittura nel 2007, due anni prima di approdare alla DC Comics, con la quale ha firmato un contratto in esclusiva, giunto al termine lo scorso giugno.

In un’intervista a Comic Book Resources, Lemire ha raccontato così la nuova avventura.

Abraham Slam, bozzetto di Dean Ormston

Tutto ciò è ben anteriore a Sweet Tooth e certamente prima di qualsiasi fumetto di supereroi che abbia realizzato per la DC. Senza dubbio è il mio tentativo di fare una serie sui supereroi nel modo in cui ho impostato i miei lavori indipendenti. Esploriamo i sentimenti umani con questi personaggi e usiamo i supereroi più come metafora che soggetto della trama. In realtà volevo disegnarlo io in forma di graphic novel nel 2007 – 2008.

Lo proposi alla Dark Horse ai tempi di quando ottenni il lavoro alla Vertigo che portò alla pubblicazione di The Nobody e Sweet Tooth, così mi ritrovai parecchio impegnato con quei progetti e Black Hammer fu messo da parte. Era qualcosa su cui sarei tornato prima o poi e ogni tot mesi mi venivano nuove idee in testa e le buttavo giù. Ma divenne ovvio lungo l’ultimo anno o giù di lì che con tutte le cose che avevo da seguire, come i lavori creator-owned che volevo disegnare io stesso, che Black Hammer non sarebbe stato mai concluso a meno di trovare un altro artista. Una volta presa quella decisione, mi sentii subito sollevato…

The Black Hammer, bozzetto di Dean Ormston

L’idea base del fumetto comprende sei supereroi che per ragioni che loro non comprendono pienamente, si svegliano un giorno dopo questo catastrofico evento nel loro universo e si ritrovano nella fattoria chiamata Black Hammer Farm, in questa piccola città. Non sanno perché si trovano lì, né che posto sia, sanno solo che non se ne possono andare. La storia inizia dieci anni dopo il loro arrivo. Sono immersi nella vita della cittadina a fanno ciò che possono per tirare a campare e costruirsi una propria vita.
Ci sono due personaggi provenienti dalla Golden Age, alcuni dalla Silver Age e altri ancora dalla più moderna Bronze Age dei fumetti americani.

I due personaggi della Golden Age sono Abraham Slam – un patriarca, una specie di flagello dei criminali in versione pulp, un uomo del mistero in costume – e Golden Gail. Ci sono parecchie similitudini tra lei e figure come Miracleman o Shazam. È una specie di modello dell’Età dell’Oro dei comics.

Spostandoci nella Silver Age, abbiamo il classico personaggio del mistero e delle avventure spaziali, Colonel Weird, che dal 1950 ha perso la ragione. Non voglio aggiungere molto perché c’è davvero un grande alone di mistero attorno a lui. Il mio preferito è Barbalien, una specie di strana fusione tra Martian Manhunter e Conan il Barbaro, è molto divertente. Madame Dragonfly è il simbolo dei fumetti horror anni ’70 e ’80. È come Madame Xanadu, Abby Arcane e Doctor Strange messi insieme…

 

The Black Hammer, bozzetto Dean OrmstonNon è affatto un grosso cast. Sono solo cinque o sei. Vengono da una vasta mitologia, almeno in teoria, tratta da una certa epoca della storia dei fumetti da cui posso attingere e creare l’universo di supereroi immaginari da cui tutti provengono…

Nella mia immaginazione hanno lasciato il mondo a cui appartenevano in un momento imprecisato degli anni 80. Erano l’apice dei fumetti supereroistici, il non plus ultra. C’erano Il Ritorno del Cavaliere Oscuro, Watchmen, Crisi sulle Terre Infinite, tutti fumetti fondamentali, verso cui siamo stati attratti in una miriade di modi diversi.

Ci sono trent’anni di storia del fumetto da quando se ne sono andati. Se e quando l’universo è tornato indietro al loro tempo o se loro sono tornati indietro in quell’universo, farà una bella differenza; vedere come interagiscono, come cambiano o ripartono da zero per esserne parte, è tutto nella storia che ho progettato.

Fonti: CBR | Comicsbeat