L’Ufficio per la Libertà Intellettuale dell’American Library Association ha pubblicato la lista annuale dei 10 libri più controversi, sconsigliati per il linguaggio adottato o per le tematiche trattate. Tra titoli come 50 Sfumature di Grigio, Hunger Games o Ragazzo da Parete, la cui presenza nell’elenco era data quasi per scontata dopo le proteste che questi titoli avevano suscitato, figura però anche un fumetto che non ci saremmo mai aspettati di vedere: Bone di Jeff Smith.
La motivazione per cui il fumetto è stato inserito nella lista è “la posizione politica espressa, razzismo e violenza”.

Non è la prima volta che Bone è vittima dei comitati di censura: nel 2010 un genitore del Minnesota ha lanciato una petizione per eliminarlo dalla biblioteca scolastica a causa di alcune scene che riteneva istigassero al fumo e all’alcool, ma un’accorata lettera dell’autore ha spinto la comunità a respingere la richiesta. Nel 2012 un episodio simile si è verificato in una scuola texana, dove Bone è stato rimosso dalla biblioteca di una scuola elementare perché ritenuto poco adatto a quella fascia d’età e spostato nella sezione rivolta ai ragazzi di scuola media.

Smith, membro di spicco del Comic Book Legal Defense Fund, ha commentato così l’inclusione della sua opera più famosa nella lista di quest’anno:

Non ho idea di che libro abbiano letto queste persone. Dopo che sono state avanzate questa e altre richieste di censura in passato, sto cominciando a credere che queste accuse oltraggiose (davvero, razzismo?) dicano molto sulle persone che le lanciano più che sui libri stessi.

Charles Brownstein, direttore del CBLDF, ha dichiarato:

La lista di quest’anno dei libri più controversi e vietati più spesso mostra che, sfortunatamente, la censura è ancora viva e permette ai censori di prendere di mira la libertà di leggere. Molti di questi titoli hanno aiutato a far sviluppare un appassionato amore per la lettura tra molti giovani lettori. I loro autori contribuiscono a mantenere vivo quel fuoco. L’elenco di quest’anno prende di mira i libri che i ragazzi leggono più volentieri nel loro tempo libero. Questo mi fa tornare in mente le parole di William Gaines,  fondatore di Mad Magazine, che parlando a una sottocommissione del Senato americano che indagava 60 anni fa sul rapporto tra fumetti e delinquenza giovanile, disse: “Siamo spaventati dai nostri stessi bambini? Ci dimentichiamo forse che anche loro sono cittadini, e in quanto tali hanno il diritto di scegliere cosa leggere o cosa fare nel loro tempo libero?” 

 

Fonte: Boneville