Il nuovo capitolo delle avventure cinematografiche di Capitan America è ormai alle porte, e fin dal titolo non ci sono dubbi su quale sarà il tema centrale di questa nuova avventura. Winter Soldier, il cosiddetto “Soldato d’Inverno”, che promette non solo di dare del filo da torcere a Cap, ma anche di scuotere alle fondamenta l’universo Marvel cinematografico così come lo conosciamo. Ma chi o cosa è il Winter Soldier che dà il titolo al film? Come sempre accade, il mondo Marvel cinematografico attinge a piene mani dalla sua versione fumettistica, per poi rielaborare e interpretare a modo suo i temi e le figure principali del fantasmagorico universo supereroistico. Conducendo una rapida carrellata sulle storie e gli eventi del Winter Soldier fumettistico possiamo quindi farci un’idea sufficientemente precisa di ciò che vedremo sullo schermo.

Ci limiteremo a esordire dando un’infarinatura di cultura generale al termine, coniato dal rivoluzionario americano Thomas Paine in occasione della battaglia su una ghiacciata Valley Forge, sottolineando le differenze tra i “summer soldiers”, i soldati che amano combattere in condizioni favorevoli, ma che in tempi di crisi titubano e indietreggiano e i “winter soldiers” che invece si conquisteranno con il loro sacrificio l’amore e la gratitudine di uomini e donne. Naturalmente nel mondo Marvel questa definizione avrà anche un doppio senso, pur mantenendo sufficiente aderenza al significato originale,ma prima di addentrarci nei misteri di Winter Soldier, premuriamoci di specificare la solita clausola di sicurezza, vale a dire…

Da qui in poi, occhio ai potenziali spoiler!

 

captain america: the winter soldier

 

In principio

Tutto ha inizio con James Buchanan Barnes, meglio noto come Bucky. Nato come spalla di Capitan America e indubbiamente debitore di ispirazione, nella sua prima incarnazione, al Robin di Batman, il giovane braccio destro di Cap vive diverse avventure a fianco dell’eroe ai tempi della Seconda Guerra Mondiale. Le avventure di Bucky sono però destinate a concludersi in tragedia quando, in una mirabolante missione contro il Barone Zemo, i due si trovano su un aereo in procinto di esplodere. Cap ce la farà a salvarsi, ma Bucky rimarrà intrappolato sul velivolo. L’aereo che scompare in una fiammata si porta via ogni traccia di Bucky e al contempo sferra un duro colpo allo spirito di Steve Rogers.

A indicare la gravità dell’impatto di questo evento sul morale di Cap, i lettori di vecchia data della Marvel erano soliti concedersi una battuta: perfino in un universo come quello Marvel, dove la morte è sempre temporanea, soltanto due personaggi non torneranno mai in vita: Ben Parker, lo zio di Peter la cui tragica morte spinge Spidey sul sentiero dell’eroismo, e Bucky, la cui scomparsa lascerà un marchio indelebile nell’animo di Rogers. Una battuta che nasconde un fondo di verità, in quanto la perdita di Bucky fungerà sia da ispirazione che da tormento segreto per Capitan America nei molti anni a venire, segnando le sue azioni in modo non dissimile da quello in cui la scomparsa di Ben Parker influenzerà il cammino di Peter.

Nell’oscurità

La situazione rimarrà immutata (almeno in apparenza) per molti decenni; ma a riprova che nel mondo Marvel tutto è possibile (anche se è meglio che Ben Parker non si faccia troppe illusioni), alla fine il ritorno in vita giunge anche per Bucky. Scopriamo solo in tempi più recenti che l’esplosione a bordo dell’aereo e la conseguente caduta lo hanno posto in uno stato di animazione sospesa analogo a quello del suo mentore, ma sotto il controllo di una potenza molto diversa, l’Unione Sovietica. Sottoposto a programmi di addestramento e di potenziamento mirati a ottenerne la fedeltà, i russi trasformano Bucky nel Winter Soldier, e quando il processo di indottrinamento può dirsi completo, iniziano a utilizzarlo in numerose missioni di spionaggio, sabotaggio e guerriglia. La vita di Bucky si rivela però ben diversa da quella di Cap, in quanto i russi non esitano a rimetterlo in animazione sospesa dopo ogni missione, sia per impedirne l’invecchiamento che per mantenere su di lui un controllo più saldo. Anche nel corso di questa terribile “vita a intermittenza”, tuttavia, Bucky troverà il modo di conoscere qualche frammento d’amore al fianco di Natasha Romanova, la Vedova Nera, che ovviamente vanta trascorsi complicati con i servizi segreti russi, a cui è legata a doppio filo.

Il riscatto

Le cose cambiano ancora quando, dopo gli eventi di Civil War, il Capitan America originale viene assassinato. Determinato a vendicare l’amico e il mentore di un tempo nonostante tutti i condizionamenti a cui è stato sottoposto, Winter Soldier si mette in caccia dei responsabili, e così facendo dà il via a un processo di affrancamento che gli consentirà di abbandonare per sempre (o almeno così egli spera) il servizio dei russi per fare ritorno alla libertà, un processo che si concluderà quando Bucky deciderà di indossare personalmente il costume e i simboli di Capitan America, in un passaggio di testimone volto a dimostrare che gli ideali dell’amico di un tempo continueranno a vivere.  A testimonianza della teoria di cui sopra, secondo cui la morte è tutt’altro che definitiva, Cap farà poi ritorno dal mondo dei morti e si ricongiungerà con l’amico, che tuttora resta a disposizione delle forze supereroistiche americane, anche se gli anni passati al servizio dei russi e la profondità dei condizionamenti applicati su di lui lo avvolgono di numerose zone d’ombra su cui non è ancora stata fatta luce…

Captain-America-The-Winter-Soldier-Sebastian-Stan

 

…e al cinema?

Il primo capitolo di Capitan America ci ha già mostrato la presunta morte di Bucky, anche se in modalità diverse rispetto alla sua controparte fumettistica. È quindi senz’altro lecito aspettarsi che sullo schermo come nel fumetto, il Winter Soldier sarà l’ex-amico di Cap salvato dalla morte. Vista la presenza nel cast di Scarlett Johannson/Vedova Nera, aspettiamoci anche di vedere esplorata la relazione tra i due, forse anche con uno spessore e uno spazio maggiore di quello riservato al rapporto come ci è stato descritto nei fumetti. Difficile invece, salvo colpi di scena improbabili, vedere Bucky vestire i panni di un Capitan America defunto, visto che Chris Evans e Steve Rogers hanno già un impegno che li aspetta per il prossimo Avengers: Age of Ultron. Più probabile che invece il capitolo cinematografico si concluda con una riconciliazione o una precaria tregua tra i due, dopo uno scontro che li vedrà su fronti opposti.

Quello che però conta è il tasto delicato che la morte di Bucky e l’alter-ego oscuro che ne emerge vanno a toccare nella figura di Capitan America, un personaggio che spesso viene tacciato di eccessiva perfezione o di personalità granitica, ma che invece nasconde dentro di sé momenti oscuri e tormenti che vale la pena di esplorare proprio perché racchiusi dietro una ferrea cortina di stoicismo e senso del dovere. Da questo punto di vista, la venuta di Winter Soldier e il suo faccia a faccia con Steve Rogers racchiudono un altissimo potenziale emotivo e non pensiamo di esagerare se ipotizziamo che il momento in cui uno sconvolto Cap apprenderà l’identità della nemesi con cui si sta scontrando, se giocata con le carte giuste, possa ambire a echeggiare un certo famigerato colpo di scena della caratura di uno starwarsiano “io sono tuo padre” di trenta anni fa.

Riassumendo: senso di colpa mai placato, tormento per la perdita di un amico, incredulità nel vederlo combattere come nemesi e speranza/desiderio di riscatto. Brutte notizie per Cap, ma ottime notizie per noi spettatori, destinati a goderci uno spettacolo fatto di emozioni forti, sincere e brutali e di drammi personali, sempre più graditi di qualsiasi mirabolante battaglia carica di effetti speciali, e sempre benvenute a dimostrare quale sia la vera anima del fumetto, anche in versione cinematografica. Appuntamento al cinema!

 

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