Una storia di zombie, scritta e disegnata da Zerocalcare. Questo probabilmente lo sapete già. La prima storia di genere di un autore che ci ha abituati al racconto del suo mondo personale e quotidiano, l’immaginario della generazione degli anni Ottanta, sperduta, delusa, viziata, ma combattiva e incazzata, il suo limbo anni-Dieci-del-Duemila tra gioventù ed età adulta. E invece no. L’appartamento di Zerocalcare non è più teatro del suo mondo interiore che si manifesta in forma di armadilli. In quell’appartamento stanno assediati lui, il Secco (ovvero il suo migliore amico di sempre), Cinghiale (sodale dalla vita sessuale esuberante e con un rotolo di sentimenti a grana grossa) e Katja (combattiva ragazza capitata lì per caso, con un segreto da nascondere). Fuori, l’apocalisse zombie ha preso possesso di Rebibbia, il quartiere di Roma dove Zero e i suoi amici sono cresciuti. Pochi superstiti, comunicazioni scarse e inefficienti, nessun piano preciso di sopravvive...